giovedì 11 febbraio 2016

IL PROBLEMA DEL CALCOLO DEI DATI GLOBALI




Uno dei problemi poco conosciuti, ma di fondamentale importanza, nel calcolo dei dati di temperatura globali, e che è diventato ancora più importante adesso, che esiste una disputa sul global warming, e di quanto le temperature si siano innalzate rispetto ad un secolo fa, è la scarsità delle stazioni di misurazione.

Malgrado quello che ci si potrebbe aspettare, negli ultimi decenni la quantità di rilevazioni è addirittura diminuita, invece di aumentare.

Lo possiamo vedere da queste seguenti tre immagini, che mostrano quello che era il numero di stazioni di rilevamento di dati di temperatura nel 1900, nel 1976, e nel 1997.

 
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Notiamo, nel giro dei 21 anni compresi tra il 1976 ed il 1997, un crollo inaspettato delle stazioni di rilevamento, che restano stabili come numero solamente negli Stati Uniti, diminuendo in Canada, in Europa, e, soprattutto, in Australia ed in Asia (in Cina soprattutto).

Inoltre, ci sono enormi spazi vuoti privi di rilevazioni, Artico, Antartico, deserti, oceani.

La tabella seguente mostra il numero presente di stazioni di rilevamento per latitudine, sono le stazioni utilizzate come base per il calcolo del valore termico globale.


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Spicca subito l’elevato numero di stazioni nelle medie latitudini dell’Emisfero Nord, poche in quello meridionale.

Come vengono calcolate allora le temperature globali?

Attraverso calcoli approssimativi, con formule che coprano le aree che non presentano rilevazioni termometriche.

I calcoli vengono effettuati attraverso interpolazioni su griglie di maglia che possono variare da centro a centro, ad esempio l’HADCRUT utilizza una griglia di 5°X 5° di latitudine e longitudine, ma sono comunque delle “celle” che variano di 1200 X 1200 km, oppure, si arriva fino ad un massimo di 800 X 800 km di griglia “fine”, ma perdendo però i dati delle zone polari e di alcune altre zone.

Sono, insomma, calcoli piuttosto approssimativi, e questo giustifica le differenze tra i diversi centri di calcolo dei dati.

Il problema diventa comunque doppio, come armonizzare i dati di annate che presentavano un numero differente di stazioni di riferimento.

E come calcolare i dati di zone del tutto prive di rilevazioni.

I sensori satellitari, invece, mostrano una copertura molto più capillare della superficie terrestre, questo potrebbe essere uno dei motivi per i quali negli ultimi anni i loro dati si presentano differenti da quelli calcolati dalle stazioni meteorologiche mondiali.

Un esempio delle differenze nel computo dei dati NOAA è nell’immagine successiva, dove si vedono bene i dati mancanti nel mese di Luglio di varie annate, ed i differenti risultati delle anomalie termiche calcolate.

Immagini tratte dal sito del NOAA.


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 Fonte: Freddofili.it



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