mercoledì 8 febbraio 2017

Capire il torto






 „In Israele vince chi porta in dote ai propri elettori 
più teste palestinesi mozzate.“
 Vittorio Arrigoni




di Paolo Barnard



La falsa narrativa sul conflitto

Per comprendere il conflitto israelo-palestinese, paradossalmente, è molto meno necessario leggersi i giornali e la cronaca e guardare la televisione piuttosto che invece andarsi a ripescare eventi che sono talmente lontani che in apparenza vien da dire “ma cosa c'entra? Come ci aiuta a capire quello che sta succedendo oggi in Palestina?”. Il problema centrale del conflitto israelo palestinese, ma è soprattutto la tragedia palestinese, è “com'è stata raccontata nella storia”. Io sono profondamente convinto che se venisse raccontato quello che è realmente accaduto, se l'opinione pubblica occidentale avesse ricevuto un racconto radicalmente diverso da quello che ha ricevuto sul conflitto, il conflitto non sarebbe neppure più in corso.

 Perché ho una fede profonda nel fatto che l'umanità, bene o male, nel progresso della storia riesce a fermare la barbarie, però la ferma solamente nel momento in cui la conosce, mentre invece la narrativa che è stata raccontata sul conflitto israelo palestinese racconta che esiste un popolo di vittime di un'ingiustizia che è probabilmente una delle più grandi della storia e cioè l'olocausto. Che il povero popolo sta cercando di trovare una sistemazione nazionale alla propria sicurezza, l'ha cercata in questa terra che si chiama Palestina con cui ha dei legami spirituali, teologici eccetera, e in questa terra c'è inspiegabilmente, una presenza araba, probabilmente arretrata, probabilmente ostile, probabilmente barbara e incolta che per qualche motivo vuole continuare la persecuzione di questo popolo all'infinito. Questa è la narrativa che tutta l'opinione pubblica occidentale sa di Israele. Vedono che Israele fa le guerre, vedono che Israele ammazza anche i civili, però accidenti, la narrativa è questa:
 “si, fa le guerre, ammazza i civili, però si deve difendere dall'ennesimo tentativo di annientamento".
 Finché questa continuerà ad essere la narrativa sul conflitto israelo palestinese la civiltà occidentale che, ahimé è quella che conta perché ha in mano i bottoni della stanza dei bottoni, non riuscirà mai a fermare questo conflitto. Va riraccontata questa narrativa, va detto cosa veramente accadde, cosa realmente accade in quei paesi, e quando la gente saprà, la gente potrà mobilitarsi per fermarlo. Ora, per fare capire cosa è stato raccontato alle persone comuni del conflitto israelo-palestinese vi faccio un esempio che potrà sembrare strano, strampalato, ma l'esempio calza moltissimo: immaginate se la Rivoluzione Francese fosse raccontata nelle scuole, nelle università, all'interno delle famiglie, nei dibattiti, nei libri, nella narrativa corrente di una cultura, partendo da zero da immagini come: un gruppo di uomini esagitati che trascinano in una piazza degli altri uomini in mezzo a una folla che inveisce, che urla, sputa, manda insulti e questi disgraziati vengono caricati su un patibolo, messi sotto una ghigliottina, gli vien tagliata la testa. Scena due: altri uomini in stracci, volgari, con mazze, forconi, coltelli eccetera, entrano in una villa, violentano le donne, tagliano la gola ai bambini, bruciano tutti gli archivi che trovano, prendono il capo famiglia e gli tagliano la testa anche a lui eccetera. Se la Rivoluzione Francese fosse stata raccontata partendo da zero da queste scene, l'umanità oggi saprebbe che è stato un colpo di Stato di un gruppo di terroristi barbari che hanno ammazzato, bruciato, tagliato la testa a una quantità impressionante di persone che tutto sommato si, erano benestanti, ma facevano la loro vita e non avevano fatto male a nessuno, e quindi la Rivoluzione Francese sarebbe nella testa di tutti come un atto barbaro da dimenticare nello sviluppo della civiltà e che è stato poi superato dalla Storia eccetera eccetera. Guardate che è successa la stessa cosa col conflitto israelo palestinese. Cioè ci hanno cominciato a raccontare questa tragedia da quelle scene in poi, cioè dalle scene dell'OLP che fa una strage in un aeroporto, dalle scene dei guerriglieri di Abbas che ammazzano un ostaggio americano, dalle scene di Hamas che si fa esplodere eccetera. E' chiaro che l'umanità, intendo dire l'opinione pubblica occidentale in questo caso, perché gli altri invece le cose le vengono a sapere cosa pensa? Beh, che abbiamo un gruppo di fanatici, un gruppo di delinquenti, assassini eccetera che colpiscono Israele, fanno stragi, tentano la presa del potere con metodi che sono inaccettabili eccetera.


Il principio della “Terra Nullius”

Bisogna tornare indietro e per capire esattamente le origini di quello che è successo dobbiamo arrivare ad una conferenza che col problema israelo palestinese in apparenza non c'entra niente ed è una conferenza che accadde oltre cento anni fa: la conferenza di Berlino del 1884-1885. Si riunirono le massime potenze mondiali di quel tempo, quindi europee, e queste potenze stabilirono un principio fondamentale per capire cosa succede oggi in Palestina. Il principio era quello della “terra nullius”. Si era in piena epoca coloniale, bene o male si doveva giustificare in qualche modo il fatto che questi andavano dove gli pareva, ammazzavano chi gli pareva e prendevano le terre e le risorse che gli facevano piacere: per giustificare questo dissero:
 “bene, esistono le terre “nullius”, cioè terre di nessuno, popolate da popolazioni barbare quindi selvagge, praticamente poco più che scimmie, su quelle terre noi abbiamo il diritto di andare, di arraffare quello che vogliamo, di colonizzare dove ci pare, di dominare”.
 La Palestina entrò in quella definizione di terra nullius, era considerata dal più grande sionista mai esistito Theodor Herzl, che muore nel 1904, come una terra senza popolo che doveva essere destinata a un popolo (gli ebrei) senza terra. Se vi fermate un secondo su questa affermazione di Theodor Herzl capite esattamente tutto quello che è successo dalla fine dell'ottocento all'anno 2009, perché è ancora esattamente questo lo spirito che anima la natura della nazione israeliana, loro si considerano un popolo elevato che ha colonizzato una terra di barbari, che ancora sono barbari, e che quindi hanno diritto di colonizzare per portare avanti i principi della democrazia e della libertà, di un popolo che non c'era, che non è un popolo, che non esisteva e che quindi non può reclamare niente. Golda Meir, primo ministro israeliano degli anni 70, famosa per essere stato il primo ministro di Israele durante la strage dei giochi olimpici di Monaco, disse:
 “Ma a chi dobbiamo restituire la terra se non c'è nessuno a cui restituirla?”.
 Questa donna, ignorante di storia, veniva da Milwaukee, in America, ma era figlia della conferenza di Berlino del 1884-85, era perfettamente e profondamente convinta che un popolo palestinese non esistesse, che c'erano, come dicevano i sionisti, alcune tribù arabe sparse di qua e di là, cosa che è completamente falsa perché il popolo palestinese c'era, era numerosissimo, e soprattutto, cosa importante da sapere, prima dell'arrivo dei sionisti dall'Europa, il popolo arabo palestinese viveva in perfetta armonia con la popolazione ebrea presente nella zona.


Convivenza pacifica tra arabi ed ebrei

Dei rabbini (ebrei naturalmente) di grande fama e di grande statura morale del XX secolo testimoniarono all'atto della creazione dello stato d'Israele che la condizione degli ebrei in Palestina prima dell'arrivo dei sionisti era una condizione pacifica, non dico ideale ma era una condizione del tutto pacifica, anzi in alcune istanze proprio ideale. Nel 1947, il 16 Luglio il rabbino Yosef Dushinsky testimoniò presso lo speciale comitato delle Nazioni Unite sulla Palestina, e le sue parole furono inequivocabili:
“Non vi fu mai un momento dell'immigrazione degli ebrei ortodossi europei in Palestina (si riferisce a epoche precedenti al fenomeno sionista) nel quale gli arabi abbiano opposto resistenza alcuna. Al contrario, quegli ebrei erano i benvenuti, per via dei benefici economici del progresso che ricadevano sugli abitanti locali”.
 Baruch Kaplan che è stato unrabbino molto noto in America perché lavorava a Brooklin nella Yaakov Girls School che era piuttosto nota negli ambienti ebraico americane testimoniò anche lui molti più anni dopo della stessa condizione disse letteralmente:
 "gli arabi furono sempre assai amichevoli e noi Ebrei condividemmo la vita con loro a Hebron secondo le relazioni di buona amicizia; sono a conoscenza di una lettera del gran Rabbino del Gerrer Hassidim di allora, il polacco Avraham Mordechai Alter che riguardava un suo viaggio nella terra Santa risalente ai tempi in cui si parlava d'immigrare laggiù (cioè alla fine dell'Ottocento) lo scopo del suo viaggio era stato di capire che tipo di persone erano i palestinesi così da poter poi dire alla sua gente se andarci o no. Nella lettera egli scrisse che gli arabi erano un popolo amichevole e assai apprezzabile”.
 Ora, attenzione, che cosa succede a un certo punto della storia per cui dalla condizione in cui gli ebrei vivevano e addirittura immigravano tranquillamente dall'Europa in Palestina e venivano accolti come si è letto e come si è visto da queste due testimonianze, con tutti i favori possibili, si arrivò un momento in cui l'emigrazione Ebrea in Palestina diventa un grandissimo problema, poi diventa una fonte di scontri, poi divenne una fonte di guerra e poi diventa un fatto tragico che per 60 anni porterà a quella che io chiamo, e non tutti chiamano, la pulizia etnica della Palestina?


La scelta della Palestina come casa nazionale ebraica
Sapete che gli Ebrei in Europa cercavano una Nazione, una casa propria, dove andarsi ha rifugiare perché, giustamente, fuggivano dalle persecuzioni europee, fuggivano, (sto parlando dei tempi precedenti all'Olocausto parliamo sempre dell'epoca dopo la conferenza di Berlino quindi fine 800 inizi del 900) però le persecuzioni anti ebraiche c'erano, gli Ebrei dovevano trovarsi questa casa e alcuni loro pensatori, alcune cime del pensiero nazionalista ebraico cominciavano a ipotizzare dove poter andare a cercare questa casa. Fra più imminenti vi fu Moses Hess, che era un collaboratore di Carlo Max era un comunista, un hegeliano: Moses Hess cominciò a pensare alla possibilità di ritornare al canale di Suez e scrisse che era impossibile per una colonizzazione ebraica dall'Europa trovare una propria casa nazionale nel canale di Suez. Naturalmente lì bisognava interpellare gli inglesi e anche parte degli arabi naturalmente, gli inglesi erano una potenza che già era presente dominante in quelle zone. Allora dopo Moses Hess viene negli scritti più conosciuti Leon Pinsker che è un altro pensatore sionista il quale anche lui incomincia a pensare addirittura agli Stati Uniti oppure alla Turchia. Pensò e scrisse:
“Noi dobbiamo andare o negli Stati Uniti dobbiamo trovarci uno stato al confine col Canada da qualche parte oppure in Turchia”. 
Poi arrivò in sequenza quello che è il più noto che ho già citato Herzl. Theodor Herzl ipotizza come prima scelta l'Argentina per una casa Nazionale ebraica e solo successivamente dopo aver pensato all'Argentina pensa alla Palestina. Prima pensò all'Argentina e questo ci fa capire delle cose essenziali di questo discorso.
Cioè i primi grandi pensatori non avevano nessun legame biblico con la Palestina, anzi Pinsker in particolare diceva 
“ma è meglio star lontani dalla Palestina perché non vogliamo -erano tutti laici, Hess era un comunista- non vogliamo essere invischiati in questa melassa del ricordo biblico degli ultra ortodossi ecc”. 
E' meglio stare lontani da là. Purtroppo i progetti, le richieste, i contatti diplomatici andarono tutti male, e quindi alla fine l'unica scelta ricadde unicamente, ahimé, sulla Palestina. E abbiamo questo inizio, questo flusso emigratorio che parte dall'Europa di questi Nazionalisti ebraici chiamato Sionista che cominciano ad arrivare in Palestina. Siamo alla fine del 1800, dopo la prima grande Conferenza del movimento Sionista Mondiale a Basilea del 1897 abbiamo i primi flussi che cominciano ad arrivare la, in grandi numeri. Si comincia a immigrare in Palestina ma attenzione che la cosa non avviene in termini neutri esattamente cioè quello che sarebbe stata una continuazione della emigrazione che sporadicamente avveniva dall'Europa alla Palestina e non creava nessun problema. Avviene in maniera molto diversa perché c'è dietro un ideologia radicalmente diversa perché i pensatori Sionisti da Tehodor Herzl in poi, cominciano a pensare in termini di Terra Nullius .Cioè cominciano a pensare in termini di un diritto del popolo ebraico più evoluto di arrivare in Palestina prendersi la terra di Israele e cacciare gli Arabi. Non posso sottolineare con sufficiente enfasi che il progetto di spoliazione di pulizia etnica dei palestinesi comincia 40 anni prima dell'olocausto Nazista. E' un progetto già definito, estremamente definito, 40 anni prima dell'olocausto Nazista. E vi leggo alcune citazioni storiche che sono interessantissime di questo periodo e che ci fanno capire come questo mindset, come lo possiamo chiamare, era talmente radicato da non lasciare ai palestinesi nessuna speranza già allora. Allora Tehodor Herzl che vi ho appena citato scrive testualmente:
 “Tenteremo di sospingere la popolazione palestinese in miseria oltre le frontiere, procurandogli impieghi nelle zone di transito mentre gli negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra sia il processo di espropriazione che l'espulsione dei poveri devono essere condotti con discrezione e con attenzione”. 
Ripeto Herzl muore nel 1904 quindi queste cose le disse alla fine dell'800. Un altro leader Sionista, il dottor Eder, nel 1921 qualche anno dopo disse: “ci sarà una sola Nazione in Palestina e sarà quella ebraica non ci sarà eguaglianza fra Ebrei e Arabi ma ci sarà la predominanza ebraica appena e le popolazioni e le popolazioni demografiche ce lo permetteranno”. Ben Gurion, che cominciò proprio in quegli anni all'inizio del 900 a essere attivo giovanissimo nelle file del movimento sionista, ebbe a dichiarare:
“Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle loro terre per ripulire la Galilea dalla sua popolazione Araba”. 
E potrei andare avanti, ce ne sono molte altre . Ne voglio leggere ancora un'altra perché è importante perché era una dichiarazione di quello che viene considerato il più grande umanista del popolo ebreo Sionista che poi è finita nel fondare lo Stato di Israele che si chiama Ahad Ha'am e che già alla fine dell800 con la prima colonizzazione Sionista in Palestina scrisse: 
“e cosa sta facendo la nostra gente in Palestina erano servi delle terre della diaspora e d'improvviso si trovano con una libertà senza limiti e questo cambiamento ha risvegliato in loro un inclinazione al dispotismo, essi trattano gli Arabi con ostilità e crudeltà gli negano i diritti li offendono senza motivo e persino si vantano di questi atti e nessuno fra di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose”.

Il tradimento degli inglesi
Di nuovo invito chi ascolta a riflettere. Queste cose vengono pronunciate alla fine dell800, é passato un secolo e nove anni, un secolo e dieci anni se ci mettiamo gli anni residui della fine del' 800, se si leggono queste parole si capisce che cosa stava succedendo allora.
E allora quando ci presentano il conflitto israelo-palestinese come un'azione barbara belligerante irragionevole di un gruppo di fanatici pazzi senza raccontarci che cosa un secolo e dieci anni prima già stava succedendo, capite che è impossibile capire. Se si sanno queste cose si capisce tutto. già allora il popolo palestinese veniva trattato come un popolo di straccioni, di cani. Già allora venivano perpetrate delle ingiustizie, dei veri e propri crimini, già allora era pianificato la spoliazione con metodi violenti e quindi terroristici (come disse Ben Gurion in persona) del popolo palestinese. Ora immaginate quello che poi verrà dopo e che vi racconto, che sarà ancora molto peggio e immaginate quello che è accaduto poi negli anni della fine seconda guerra mondiale in poi, e si comincia a capire il quadro della situazione molto meglio. A questo punto entra in scena un altro attore che è la Gran Bretagna. La Palestina a quei tempi era sotto l'impero Ottomano. L'impero Ottomano crolla dopo la prima guerra mondiale. E nel 1916 con l'accordo di Sikes-Picot c'è la spartizione del Medioriente, di quel Medioriente fra Francia Russia e Inghilterra. Pochi anni dopo con l'accordo di Sevres, l'Inghilterra diventa il potere coloniale ufficiale in Palestina. Gli inglesi arrivano in Palestina e anche di nuovo non sono neutrali perché , facendo un salto indietro alla fine del'800, già Chaim Weizmann che diventerà il primo presidente di Israele si era incontrato con gli inglesi e aveva promesso agli inglesi, sempre secondo la mentalità della Terra Nullius, che un milione di ebrei sarebbero andati in Palestina, avrebbero portato una punta di civiltà a salvaguardia del canale di Suez che per gli inglesi era assolutamente fondamentale per il commercio con l'india, e quindi gli inglesi arrivano in Palestina totalmente sbilanciati dalla parte dell'emigrazione ebraica sionista. E quindi cominciano con un ruolo che è solo in apparenza neutro. E' un ruolo da traditori, pensate a Lawrence d'Arabia che è stata una figura che conosciamo tutti, anche per i film che ci sono stati ecc. Il motivo per cui Lawrence d'Arabia lascio l'esercito inglese con disgusto fu proprio per il tradimento degli inglesi della popolazione araba che gli inglesi avevano cooptato nella guerra durante la prima guerra mondiale per combattere l'Impero Turco Ottomano e che poi avevanomollato senza mantenere le promesse fatte nel 1917 con la famosa dichiarazione di Balfour .La dichiarazione di Balfour, che viene ancora oggi ricordata dai palestinesi: io a un posto di blocco a Ramallah ho chiesto a un operaio palestinese a bruciapelo, cosi! Cos'è la dichiarazione di Balfour? Questo mi ha guardato e fa.. così ta-ta-ta-ta, me l'ha spiegata tutta. Era un piastrellista con gli attrezzi da piastrelle, fu in coda, in un posto di blocco. Per dire quanto è ricordata nella memoria palestinese. Con la dichiarazione di Balfour del 1917 gli inglesi si rimangiano le promesse fatte agli arabi, e promettono agli ebrei una casa nazionale in Palestina. Un'altra cosa che è interessante, veramente molto curiosa, sapete chi ha rivelato agli arabi la mistificazione dei trattati di Sevres e anche i contenuti della dichiarazione di Balfour? E' stato Lenin!
Durante la rivoluzione Russa. (Perché arrivano agli archivi segreti russi e trovarono queste carte che secondo il principio comunista del non tradimento degli altri popoli ecc. Poi ci possiamo fare anche delle virgolette su questi principi comunisti che sono finiti molto male ma lasciamo perdere...).
Insomma Lenin rivelò al mondo arabo questa realtà. Quindi gli inglesi arrivano in Palestina sbilanciati dalla parte degli ebrei, tradiscono gli arabi immediatamente e cominciano cosi un governo del mandato che favorisce in tutti i modi la colonizzazione ebraica. perché gli ebrei istituiscono il Jewish National Fund, il Fondo Nazionale Ebraico che era quello che doveva raccogliere i fondi necessari per acquistare le terre in Palestina. Costituiscono la la Jewish Agency, l'agenzia ebraica che e quella che organizza e convoglia l'immigrazione. Organizzano l'esercito e gli inglesi gli forniscono il training militare. Ora pensate, per dirvi la discriminazione come avveniva.
Mentre gli inglesi pretendevano dai contadini palestinesi la restituzione dei debiti contratti durante l'Impero turco, durante il dominio turco. I palestinesi non potevano ripagare questi debiti quindi erano costretti ha vendere la terra, a chi la vendevano? Agli ebrei! Avete capito come era il giro?
Mentre gli inglesi arrestavano e mettevano in galera qualunque arabo possedesse un coltello armavano contemporaneamente e addestravano militarmente gli ebrei. Arrestavano gli arabi se avevano un coltello ma armavano gli ebrei. Dichiararono una delle due lingue nazionali della Palestina la lingua ebraica, mentre c'era una distribuzione della popolazione che era all'80% araba e al 20% ebrea e quindi di nuovo questo diede un segnale agli arabi di quello che stava succedendo. Il Demanio veniva dato dagli inglesi tutto in mano ebraica. Lo sfruttamento del sale del Mar Morto veniva dato in mano agli ebrei. Lo sfruttamento dell'energia elettrica , la produzione d'energia elettrica era data ad aziende ebraiche. Cioè era talmente sfacciata la gestione pro ebraica degli inglesi in quegli anni che fu chiaro che ad un certo punto gli arabi si sollevarono. Cominciarono i primi scontri e con i primi scontri cominciano i primi morti, certo muoiono anche gli ebrei come muoiono gli arabi. Ma di nuovo abbiamo capito cosa stava succedendo. Il Jewish National Fund aveva una pratica che era particolarmente odiosa cioè compravano con soldi europei donati dalle grandi famiglie ebraiche europee le terre arabe dai proprietari assenti, cioè da proprietari che stavano in Turchia, che stavano in Siria, che stavano in Egitto, che stavano in Iraq. Espropriavano, cacciavano via i palestinesi che le avevano coltivate per decenni, se non addirittura per alcune famiglie per secoli, e questi non sapevano cosa gli stava accadendo, cioè qualcuno ti comprava la terra, il tuo proprietario che se ne stava in Turchia te la vendeva e da un giorno all'altro venivi cacciato fuori. Queste pratiche, questa discriminazione va avanti e capite come facilmente questa roba crea astio, ma nonostante questo i palestinesi mantennero la calma per un sacco di tempo, si arrivò agli scontri negli anni '20, ma si arrivò anche nel 1928 a cercare un accordo.


I primi scontri e i tentativi di trovare un accordo
Gli inglesi proposero un accordo: proposero un accordo dove nonostante, ripeto, gli arabi fossero l'80% della popolazione e gli ebrei ancora il 20%, e nonostante gli arabi fossero la popolazione residente, gli inglesi proposero una spartizione 50 e 50, gli arabi la rigettarono, dissero poi non è giusto, non possiamo fare in questo modo. Ma di fronte all'accanimento poi della colonizzazione sionista gli arabi l'anno dopo arrivarono ad accettarla, dissero “ok, va bene, piuttosto che niente almeno dividiamoci al 50%”, ma gli ebrei la rifiutarono a quel punto, e questo è un modello, uno schema che si ripeterà poi negli anni, cioè gli arabi arrivarono ad accettare una spartizione ingiustae a quel punto furono gli ebrei a rifiutarla, perché capirono di avere il vantaggio superiore. E così arriviamo rapidamente ai tentativi inglesi di mediare, il famoso rapporto Peel, che di nuovo faceva lo stesso errore della proposta del 1928, di nuovo spartiva la Palestina in maniera inaccettabile per la maggioranza araba. Arriviamo al famoso Libro Bianco del 1939, dove finalmente gli inglesi si rendono conto di non riuscire a gestire più questa storia, e quindi cominciano a venire incontro, per la prima volta dopo 40 anni, a 19 anni dal loro mandato, alle richieste degli arabi, solo che a quel punto gli arabi avevano anche chiesto il diritto di formare una propria nazione in Palestina, e gli inglesi glielo rifiutano, quindi anche il Libro Bianco del '39 finisce in niente. Ma a quel punto è già tardi perché mentre accade tutto questo, come vi ho letto dalle citazioni dei primi sionisti, il piano di spoliazione e di pulizia etnica dei palestinesi era già avanzatissimo: nel 1939 era già stato fatto tutto. Pensate che nel 1930 un personaggio, un sionista di nome Yossef Weitz aveva già compilato per i servizi segreti, allora non esistevano ancora ma diciamo per l'organizzazione militare, informazione della futura nazione di Israele aveva già nel 1930 formato la lista completa di tutti i villaggi palestinesi con tutti i dettagli su come attaccarli e come espellere la popolazione. Era già pronto tutto nel 1930.


Stragi “neonaziste” da parte di Israele
Ci avviciniamo a gli eventi che cominciamo a conoscere tutti, cioè che cosa succede ad un certo punto per cui scoppia una grande guerra fra arabi ed ebrei in Palestina ,cioè la guerra del 1948.
Ripeto siamo arrivati al '39 con gli inglesi che cercavano di mediare, gli inglesi a quel punto capiscono dopo pochi anni che non ce la possono più fare a reggere la situazione. Nel frattempo in Europa è scoppiata la seconda guerra mondiale. C'è la tragedia dell'Olocausto c'era la tragedia delle persecuzioni naziste e quindi bisogna darsi da fare in qualche modo districarsi dalla situazione. Gli inglesi decidono di rinunciare al mandato nel1947 ma a quel punto era già accaduta una cosa che poi segnerà la storia di tutto il conflitto israelo-palestinese a quel punto già era accaduto che 250.000 palestinesi erano stati cacciati dalle loro terre e centinaia e centinaia di villaggi erano stati bruciati erano stati rasi al suolo e cominciavano a essere ricostruiti come proprietà ebraiche.
L'esercito d'Israele si era formato in gruppi, L' Haganah era l'esercito ufficiale, poi c'erano i gruppi terroristici, non cosidetti, ma chiamati proprio così anche dagli inglesi, dagli alti commissari inglesi del tempo, gruppi terroristici che fecero proprio attività di terrorismo puro, e cioè l'Irgun, lo Stern il gruppo paramilitare del Palmach ,e questi si erano già organizzati al punto che avevano già cominciato a cacciare i palestinesi dai loro villaggi e ne avevano svuotati per 250.000 esseri umani all'arrivo del 1947. Questi avvenimenti che molti di noi non conoscono neppure oggi erano già conosciutissimi allora e vi cito fra tanti, una dichiarazione di Albert Einstein e di Hannah Arendt che è un autrice che è conosciutissima quando si parla di Olocausto, quando si parla di identità ebraica ecc. Loro pubblicarono sul New York Times nel Dicembre del 1948 una lettera dove chiamarono letteralmente, la nascita del Partito della Libertà di Menachem Begin - Menachem Begin era e sarà primo ministro di Israele, diventerà molto noto ,ed era un terrorista membro dell'Irgun che fece atti di terrorismo stragi, vere e proprie - chiamarono, il Partito Della Libertà di Menachem Begin un'organizzazione nei metodi e nella filosofia politica e nell'azione sociale con apparentamenti stretti ai partiti Nazista e Fascista. Cioè questo era chiaro Albert Einstein a Hannah Arendt e ad altri intellettuali ebrei americani nel 1948: se nel 1948 arriviamo ad una dichiarazione di questo genere c'è da pensare. Ma nel 1948 alla nascita dello stato d'Israele arriviamo ad un altra dichiarazione che deve fare pensare ed è quella del ministro dell'agricoltura del neonato stato di Israele Aharon Cizling, il quale nel 1948 scriverà in un documento riservato in una riunione di gabinetto:
 “anche gli ebrei si sono comportati come Nazisti e tutta la mia anima ne è scossa”.
 Ora che cosa era successo per far dire a queste persone ad Albert Einstein in America e a Aharon Cizling in Israele frasi così gravi, cioè a distanza di due anni e mezzo dalla fine dell'Olocausto comparare i sionisti addirittura ai Nazisti. Già allora. Era successo che Ben Gurion da anni, ripeto già dalla fine degli degli anni 20 - nel 1930 Yossef Weitz aveva preparato questa lista di villaggi da evacuare e distruggere - Ben Gurion aveva creato una cupola di uomini. Ci saranno molti nomi in questacupola che saranno famosi negli anni a venire perché diventeranno i personaggi importanti di Israele come Yitzhak Rabin , Yitzhak Pundak ,Moshe Dayan, Moshe Carmel, Yossef Weitz, Yigal Allon, Yigael Yadin. Uomini che diventeranno noti nella storia di Israele e anche dopo, creò questo gruppo che pianificò a tavolino in un posto che lo storico Ilan Pappe ha identificato e chiamato “la Casa Rossa a Tel-Aviv”, pianificò dettagliatamente la pulizia etnica della Palestina, con citazioni e dettagli che sono orripilanti e di cui ve ne leggo solamente uno per chiarirvi esattamente qual era l'intento di questa pulizia etnica della Palestina. La citazione che leggo è di Ben Gurion padre di-Israele e capo di questo gruppo che aveva pianificato la pulizia etnica della Palestina e come l'aveva pianificata. Ecco come:
 “C'è bisogno di una reazione brutale e forte, dobbiamo essere accurati sui tempi sui posti e su coloro che dobbiamo colpire; se accusiamo una famiglia dobbiamo fargli del male senza pietà, donne bambini inclusi, altrimenti non è una reazione effettiva; durante le operazioni non c'è bisogno di distinguere fra innocenti e colpevole”.
 Ora questo era lo spirito che animava in quegli anni fino, ad arrivare appunto alla guerra 1948, la pulizia etnica della Palestina.
Furono fatte cose inimmaginabili, stragi, Ephraim Katzir( che diventerà presidente di Israele pensate). Arrivò addirittura a lavorare in laboratorio per trovare un veleno per accecare i palestinesi e nel giugno del 48 raccomandò l'uso alle truppe del Haganah in guerra appunto, per espellere i palestinesi dalla Palestina. Stragi di stampo completamente neonaziste e lo devo dire purtroppo e il termine non è da esagitato o da fanatico o da antisemita. Sono stragi neonaziste, Aharon Cizling e Albert Einstein usarono il termine neonazista per definire quelle condotte, stragi come di Ayn al Zaytun dove gli arabi , un capo tribù arabo protestò con l'esercito ebraico per il trattamento che gli veniva riservato, fu schiaffeggiato e gli fu ordinato di raggruppare trenta adolescenti nella piazza del paese. I trenta adolescenti furono tutti ammazzati davanti ai palestinesi, per punizione per l'affronto che questo arabo aveva osato fare all'esercito ebraico perché gli chiedeva semplicemente un trattamento umano. Queste sono stragi di stampo neonazista. E ne fecero tante, la strage di Deir Yassin è particolarmente nota ma è anche particolarmente odiosa perché l'Haganah l'esercito ebraico aveva promesso agli arabi di Deir Yassin di non toccarli in cambio di una resa e quando decisero di sterminarli l'Haganah non se la sentì di entrare dentro al villaggio a sterminarli e ci mandò l'Irgun di Menachem Begin .Insomma, siamo di fronte ad avvenimenti più che atroci da questo punto di vista . E le stragi che vengono fatte in quegli anni sono infinite. Uri Milstein storico militare israeliano scrisse testualmente: "praticamente ogni scontro con gli arabi si trasformava in una strage di arabi". Questo lascio scritto testualmente. Ripeto, si stava parlando di una pulizia etnica di persone disarmate. non della guerra arabo- israeliana che vedremo dopo del 1948 semplicemente una pulizia etnica di persone totalmente disarmate. Già 250. 000 Arrivare al 1947. E poi diventeranno 750.000 senza contare i morti negli anni successivi.


La guerra del 1948 e menzogne su di essa 

C'è una testimonianza importante di quegli anni che è la testimonianza dell'ultimo console, alto commissario inglese prima della scomparsa degli inglesi dalla Palestina nel 1948. Lord Alan Cunningham incontrandosi con Ben Gurion gli disse chiaramente (lasciò scritto negli atti ufficiali del Governo Britannico liberamente consultabili:
"io penso che i palestinesi stanno facendo di tutto per tenere la situazione pacifica, mentre l'esercito ebraico sta facendo di tutto per fare precipitare la situazione". 
Ora arriviamo così a quella grande balla a quella grande menzogna che è la guerra del 1948 perché metto tanta enfasi su la parola balla e menzogna? Perché la balla e la menzogna (come state capendo da quello che vi racconto)è esattamente il leit motive di tutta la storia dell'epopea ebraica sionisti in Palestina e dello stato in Israele. Ci hanno sempre raccontato delle balle gigantesche su tutti gli avvenimenti principali di quell'epopea e le hanno raccontato ai loro cittadini.
 Arriviamo alla guerra del 1948: nella guerra del 1948 che tutti conosciamo come la guerra della nascita di Israele che tutti conosciamo come la guerra dove gli eserciti arabi aggrediscono Israele (anche li non viene raccontato tutto quello che era successo prima, sembra che questi ovviamente odiosi terribili barbari non vedano l'ora di distruggere la popolazione ebraica). Viene raccontata come una guerra in cui Israele eroicamente con i suoi partigiani resiste all'aggressione araba e riescea vincere, quindi nasce questa gloriosa nazione democratica che è lo stato d' Israele, beh tutto questo è una balla colossale perché innanzitutto Ben Gurion si era già messo d'accordo con l'unico esercito che era in qualche modo minimamente capace di impensierire gli ebrei che era l'esercito di re Abdullah di Giordania (l'esercito giordano) si era già messo d'accordo con Re Abdullah di non farsi assolutamente la guerra l'un l'alto e di spartirsi semplicemente la Palestina. Una parte sarebbe andata al Re di Giordania e l'altra parte se la sarebbero presa i sionisti. E quindi l'esercito del re di Giordania Abdullah non combatté praticamente mai o combatté malissimo, o combatté solamente l'ultima fase, al punto che il suo comandante in capo, un inglese, si chiamava Glubb Pasha, coniò storicamente e lasciò per iscritto negli atti ufficiali del governo inglese il famoso termine "the phony war" cioè la guerra bufala. Phony war vuol dire guerra fasulla guerra bufala. Basta dare un'occhiata a come erano composti gli eserciti arabi che entrarono in guerra (ripeto) solamente dopo che 250.000 palestinesi erano stati espulsi, migliaia erano stati uccisi, feriti violenze di ogni sorta e tipo, inclusa la violenza carnale ecc. stragi e via dicendo, per non parlare dei decenni di spoliazioni economiche di cui parlavo prima. C'era l'esercito egiziano composto da i fratelli musulmani volontari che non avevano ricevuto neppure un giorno di formazione militare, neanche uno.
Andavano in guerra così, in ciabatte senza sapere neanche come si tiene in mano un fucile. C'era l'esercito siriano che era un pochino più agguerrito era di poche migliaia di persone e non riuscì a impensierire in nessun modo l'esercito ebraico. C'era l'esercito libanese che neppure combatté, l'esercito libanese si mantenne al di là dell'allora frontiera con la Palestina e non varcò mai la frontiera per combattere e per difendere i villaggi palestinesi. Infine c'era l'esercito iracheno che erano poche migliaia di persone e anche quelle erano state istruite di rimanere sotto il comando di Re Abdullah della Giordania il quale aveva fatto un patto con Ben Gurion e per cui non combatteva.
Ecco questa era la grande minaccia dell'esercito arabo. Ci sono le prove ulteriori del fatto che questa fosse una guerra fasulla e che non impensierì mai l'esercito ebraico. Ben Gurion trascrisse nei suoi diari una lettera che mandò nel 1948 ai suoi comandanti .
 “Destinate il meglio delle forze dell'Haganah (dell'esercito) per la pulizia etnica della Palestina e non per il fronte della guerra con gli arabi”.
 Era talmente poco impensierito Ben Gurion da quella guerra che il meglio del suo forte veniva mantenuto per le stragi e la pulizia etnica dei villaggi. Questa è la prima grandissima menzogna che ci è stata raccontata. La seconda grande menzogna che sentirete sempre dire in televisione “eh ma insomma alla fine di tutto questo,si vabbè quello che volete ,ma la colpa è degli arabi che hanno rifiutato il piano di spartizione della Palestina”. Allora il famoso piano di spartizione (che Furio Colombo continua a ripetere ossessivamente così come tanti, come Teodori e tanti altri sostenitori di Israele) era di nuovo un piano truffa che fu adottato dall' ONU. Vi faccio una snocciolata delle seguenti condizioni, proposero una spartizione della Palestina in questa maniera: il 56% andava a gli ebrei che erano il 33% della popolazione ,il 42% andava agli arabi ,che erano la maggioranza della popolazione, gli arabi non avevano sbocchi sul mare, l'unico porto importante Haifa andava agli ebrei, gli arabi non avevano più collegamento con l'Egitto, tutti gli aranceti andavano agli israeliani , l'80% delle terre coltivate a grano andava agli israeliani, la stragrande maggioranza dei territori edificabili andavano agli israeliani, il Negev andava agli israeliani con 90 mila beduini e 600 israeliani dentro, 600 ebrei dentro, e c'è da continuare. Ora voi immaginate come potevano gli arabi accettare un piano di spartizione che li uccideva economicamente, gli sottraeva tutte le terre valide, gli tagliava tutti i collegamenti utili anche per i commerci cioè era un piano truffa. E oltretutto anche Ben Gurion lascia scritto nei suoi diari che neppure gli ebrei avrebbero accettato quel piano, disse ai suoi comandanti noi lo rigettiamo prima ancora che l'ONU lo adotti, non ce ne frega niente. Ecco la seconda grande menzogna di questa epopea: la guerra del 48 e il piano di spartizione della Palestina. E ce la propinano sempre in televisione, “in fondo è colpa degli arabi che hanno rifiutato quel famoso piano”. E arriviamo rapidamente agli anni che vanno dal 48 al 1967.


La guerra del 1967, altre menzogne
Il 1967 è la terza enorme menzogna dell'epopea sionista in Palestina. In quegli anni continua la pulizia etnica della Palestina, continua al punto che nel 1953 il consiglio di sicurezza del' ONU condanna per terrorismo un personaggio che conoscete tutti Ariel Sharon che con l'unità militare terrorista 101 rinchiuse 64 palestinesi, cioè diversi gruppi familiari, nelle case di un villaggio, li costrinse ad entrare in casa, mise la dinamite intorno alle case e li fece saltare per aria. Questa cosa si riseppe, addirittura rimbalzò in America sulla stampa e il Consiglio di Sicurezza dell'ONU lo condannò per terrorismo. Diventerà primo ministro di Israele ,come Menachem Begin, altro terrorista ecc. Il quale poi fra l'alto ha fatto saltare l'Hotel King David uccidendo novanta persone e via dicendo. In questi anni continua la pulizia etnica della Palestina, i sionisti dilagano col terrorismo, uccidono, e l'unico episodio che ricordo per non andare troppo oltre, uccidono Folke Benadotte . Folke Benadotte era il mediatore dell'ONU per la Palestina, uccidono questo uomo, un atto di terrorismo, uccidono un alto funzionario dell' ONU, l'Irgun fece questo, e la cosa che è tragica e terribile di questa storia è che Folke Benadotte aveva passato gli anni precedenti, cioè dal 1940 in poi a salvare ebrei in Svezia. Era rappresentante della Croce Rossa in Svezia e ha salvato una quantità di ebrei per cui era stato proposto proprio come rappresentante dell'ONU in Palestina per lo stesso motivo. Lo hanno ammazzato perché tentava di fare con i palestinesi la stessa cosa che aveva fatto con gli ebrei cioè tentava di essere un uomo giusto. Lo fecero fuori. E quindi qui arriviamo agli anni della spartizione delle terre: pulita la Palestina, cacciati fuori i palestinesi c'era il compito di Israele di accaparrarsi queste terre. Naturalmente non potevano farlo legalmente parlando nella maniera più ovvia perché c'era comunque una risoluzione dell'ONU, la 194, che prevedeva il ritorno dei profughi e avevano paura che anche con la risoluzione 181 cioè il piano di spartizione della Palestina qualcuno potesse dire “beh ma insomma almeno torniamo al discorso del piano di spartizione della Palestina, non potete pigliarvi queste terre come vi pare a voi”. Per cui erano cauti, allora si inventarono un escamotage che era la famosa “custodia delle terre” , per cui dichiararono che queste erano terre abbandonate che loro pigliavano in custodia, e naturalmente col pretesto di poter dire poi , “beh siccome nessuno è venuto a reclamare queste terre ce le siamo pigliate noi”. E abbiamo finito, chiuso. E certo che nessuno veniva a reclamarle: erano stati espulsi, i palestinesi, o ammazzati!

E si inventarono un'altra gigantesca menzogna che, anche questa, viene ripetuta dai Gad Lerner ecc. E cioè che in fondo gli arabi è vero che ci furono schermaglie e dei combattimenti ecc., ma in fondo gli arabi scapparono dai loro villaggi perché il re di Giordania Abdullah, il traditore, per radio incitava gli arabi a lasciare i villaggi in attesa dell'annientamento degli ebrei. Questa è una balla, questa cosa non è mai accaduta e non c'è mai stata una trasmissione radio che ha incitato gli arabi a lasciare i loro villaggi. Gli arabi non lasciarono i loro villaggi. La BBC ha monitorato tutte le trasmissioni radio di quegli anni, e le ha tutte registrate. Sono tutte depositate al British Museum di Londra e non c'è una singola trasmissione che inciti gli araba a lasciare i loro villaggi. Per cui gli israeliani dal 1950 in poi coniarono una serie di leggi, la legge sulla proprietà degli assenti, la legge della terra d'Israele ecc. che dichiaravano queste terre prese in custodia, dopodiché il Jewish National Fund dichiarò queste terre di proprietà del popolo ebraico, per cui nessun arabo le poteva ricomprare, nessun arabo ci poteva andare a vivere, nessun arabo le poteva neppure affittare. E' così che è cominciata su grande scala la nascita dello stato d'Israele con episodi anche se vogliamo drammatici e che varrebbe la pena raccontare, come quello del contadino arabo che fu visto da un mio conoscente, il partigiano di Israele Akiva Orr, sfilare davanti all'eserciti ebraico del 1948 con un secchio di terra appoggiato sulla spalla. Quando i soldati lo fermarono e gli fecero buttare la terra per terra, perché erano convinti che in quel secchio di terra ci fossero delle armi,(e non c'era niente) questo disgraziato tentò in tutti i modi di rimettere la terra nel secchio. E quando qualcuno sbeffeggiandolo gli disse “cosa stai facendo?”, lui si mise a urlare “questa è la mia terra! Io ci sono nato, questo è un pezzo della mia terra e devo portarla con me”. E questo uomo fu visto poi nelle notti successive avvicinarsi alla rete che gli israeliani avevano messo intorno al suo villaggio e tentare con le mani, d'infilare il braccio, per cercare di sistemare due tre piantine del suo orto checonfinava proprio con la rete. Akiva Orr, partigiano di Israele, fu testimone oculare di questo episodio. In questi anni avvengono queste cose ,avviene la spoliazione legale delle terre dei palestinesi, e continua la pulizia etnica con episodi come quelli di Sharon che ho appena raccontato.

E arriviamo al 1967. Nel 1967 c'è quest'altra narrativa, falsa, che di nuovo ci vuole raccontare.
Israele è stato democratico; che tentarono in tutti i modi la pace con i palestinesi, che è stato minacciato dall'aggressione araba per l'ennesima volta, ha dovuto in extremis contrattaccare per salvarsi la vita perché si rischiava un nuovo olocausto. Questo fu detto alla stampa internazionale, questo fu detto al popolo israeliano per primo, al punto che testimoni israeliani che abbiamo intervistato dissero: “si in effetti in quei giorni del Giugno '67 noi ci chiudemmo in casa convinti che sarebbero arrivati gli arabi e sarebbe accaduto un nuovo Olocausto”. Era una balla gigantesca.La realtà rivelata l'anno scorso (2008 ndr) dai documenti segreti declassificati del governo americano della libreria del presidente Johnson è precisamente che gli israeliani sapevano benissimo che avrebbero distrutto le armate arabe in due minuti. La CIA era perfettamente tranquilla della non necessità di fornire alcun aiuto militare particolare ad Israele, perché Israele avrebbe annientato gli arabi.
 Quando il capo del Mossad Meir Amit il 3 Giugno del 1967 si incontra con Mc Namara a Washington al Pentagono, Mc Namara gli chiede: “Quanto durerà questa guerra?” - e Meir Amit capo del Mossad risponde: “Durerà sette giorni”.
 Lo disse il 3 Giugno, la guerra scoppia il 6 Giugno. Cioè sapevano prima dello scoppio della guerra che sarebbe durata un niente. Nel frattempo il Presidente egiziano Nasser - voi sapete che la narrativa ufficiale vi racconta che Nasser, aggressivo, fa un patto con la Siria, fa un patto con la Giordania, aggressivismo, sta per attaccare Israele, nel frattempo Nasser disperatamente tentava i contatti con gli inglesi e gli americani per evitare la guerra, e mentre Meir Amit era a Washington a dichiarare al governo americano che avrebbero attaccato preventivamente e che avrebbero distrutto gli arabi in sette giorni, Nasser mandava Zakariya Mohieddin, il suo ministro degli esteri, a Washington in aereo per contrattare per cercare di mediare la pace. Mentre Mohieddin sta per partire per l'America gli israeliani attaccano l'Egitto e distruggono l'esercito egiziano.
Questa è un'altra grande bugia che ci hanno raccontato, è un modello della storiografia su Israele. Ci raccontano sempre questa cosa, che Israele è la vittima, che sta per soccombere agli arabi cattivi, mentre la realtà è esattamente diametralmente l'opposto: Israele aggredisce, ha bisogno delle aggressioni, Israele ha bisogno dei pericoli , ha bisogno della minaccia militare ha bisogno dell'esistenza del terrorismo, e non lo dice Paolo Barnard. Vi leggo una citazione da questo punto di vista estremamente rivelatrice, che è quella di Moshe Shared che è stato Premier di Israele ed era nel primo governo di Ben Gurion, e lui scrisse:
 “le azioni di rappresaglie sono la nostra linfa vitale ,con esse possiamo mantenere un alto livello di tensione fra la nostra popolazione e nell'esercito. Israele, si deve inventare i pericoli e per farlo si deve adottare il metodo della provocazione e dalla ritorsione”. Capite come si sviluppa il modello. Un modello che arriva fino ad oggi , esattamente fino ad oggi ed è un modello che vi voglio leggere. Arriva fino ad oggi e guardate cosa ho scovato: un articolo dell'ottobre del 2007, siamo a più di un anno dal disastro di Gaza di oggi. Nell'Ottobre del 2007 sul quotidiano israeliano Haarez, Amos Harel e Avi Issacharoff scrivono un articolo dove dicono: “In pratica i funzionari della difesa israeliani credono che i militanti palestinesi intensificheranno i loro attacchi in risposta allo strangolamento di Gaza. Come tale, il vero scopo di questo sforzo è di due tipi, tentare una nuova forma di escalation delle ostilità come risposta alle aggressione da Gaza. Israele si dovrà imbarcare in una grande operazione militare a Gaza e per preparare il terreno per questa operazione militare bisogna strangolare Gaza, isolarla e limitare all'assoluto minimo gli obblighi di Israele verso i palestinesi nella striscia”.
Guardate che questo è stato dichiarato un anno e due mesi prima del disastro che sta succedendo a Gaza. Ora voi capite qual'è il modello dalla guerra del 67, ma ancora prima: Israele si deve inventare le scuse per aggredire i palestinesi, perché lo scopo finale e qui, è detto, molto chiaro da Haarez. Lo scopo finale e quello di attaccarli e cacciarli fuori, la pulizia etnica non si deve fermare.
E dichiarazioni dei leader israeliani sono da questo punto di vista molto chiare non lasciano dubbi.
Rabin ex premier di Israele riferisce che Allon un generale dell'esercito dell'Haganah chiese a Ben Gurion; “cosa dobbiamo fare della popolazione palestinese?” e Ben Gurion fece un gesto della mano che significava “cacciateli”. Vi leggo cosa disse Moshe Dayan , famosissimo generale israeliano della guerra dei sei giorni: “Non c'è una soluzione per voi palestinesi, continuerete a vivere come cani, chi vuole può andarsene”. Vi leggo cosa disse di nuovo Menachem Begin: “La divisione in due stati della Palestina è illegale Gerusalemme sarà per sempre la nostra capitale e la grande Israele sarà nostra, tutta e per sempre”. Ariel Sharon:
 “Non c'è sionismo, colonizzazione o stato ebraico senza la cacciata degli arabi e l'espropriazione delle loro terre”.
Di nuovo, queste sono le vere parole dietro gli accordi di Oslo, queste sono le vere intenzioni dietro la finta di Israele, di voler la pace con i palestinesi , in realtà ecco che Israele quello che fa è come disse Moshe Sharett, deve continuamente trovare il pretesto per essere attaccata, deve esasperare i palestinesi continuamente per essere attaccata, per poter poi dire , ecco ci hanno attaccati , e allora noi facciamo una ritorsione e continuiamo l'espulsione dei palestinesi.  


Conclusione
Dal '67 a oggi le cose che sono successe sono forse più note, sono più davanti a gli occhi di tutti, ma io voglio sottolineare che solamente chi conosce tutta la parte che abbiamo illustrato fino adesso capisce come gli eventi successivi, dalla nascita dell'O.L.P., gli attentati terroristici dei gruppi palestinesi, la nascita di Hamas che, per altro viene aiutato nella creazione e finanziato da Israele in funzione anti Arafat, perché quello che Israele e gli americani temevano di più era il Laicismo e il Socialismo della componente palestinese di allora. Insomma, quello che è accaduto oggi ci è più davanti agli occhi, ma in ogni caso va sottolineato che se non si conosce la parte che abbiamo appena illustrato non si capisce poi perché, nasce un O.L.P., perché nasce un Arafat, perché vengono fatti attentati, perché ci sono dei palestinesi violenti e perché si arriva agli attentati suicidi e perché si arriva ad Hamas. Se non si racconta tutto questo sembra veramente che ci sia stato un popolo arabo barbaro che a un certo punto è impazzito e si e messo a fare stragi di occidentali e di israeliani a piacimento. Se si racconta tutta la parte precedente si capisce che la violenza palestinese, per quanto esecrabile, per quanto certamente terrorista, cito Edward Herman, è un terrorismo alla spicciolata che reagisce a 60 -ormai sono diventati più di 100- anni di violenze, di ingiustizie, di orrori neonazisti, come dicono alcuni degli stessi leader ebraici, contro i palestinesi.
Una reazione non è un azione. E' fondamentale capire questo passaggio che i nostri esperti televisivi non citano ovviamente mai. Reagire non è agire e violenza, è ben altra cosa ma si guardano dal dirlo, perché se dicessero, che Hamas per quanto terrorista e violento, reagisce, dovrebbero raccontare al pubblico “ma reagisce a che?” E allora dovrebbero raccontare al pubblico tutto quello che abbiamo raccontato stasera. Ma quello non lo vogliono raccontare, assolutamente no! E neppure la parte più moderna, come quando Abba Eban, ambasciatore israeliano all'ONU fu talmente schifato dalle politiche israeliane nei territori occupati, che disse a Menachem Begin:
 “Noi riversiamo ogni tipo di orrore, devastazione e morte sui palestinesi, con metodi che mi ricordano un regime che né io né Lei, Primo Ministro, oseremmo chiamare per nome”,
e si riferiva ai Nazisti.

Cioè dovrebbero raccontare queste cose, e chiaramente non le vogliono raccontare. Dopo sono successi gli orrori moderni che conosciamo in Palestina: l'uso degli scudi umani, la distruzione dei villaggi, le ingiustizie , le torture, i rapimenti, tutto quella che sappiamo dalle cronache ma quella è cronaca moderna, la conosciamo ,bene o male. Vediamo le immagini, vediamo i morti. Capite?. E' tutta altra cosa, capire quello che è successo prima. E' tutta altra cosa capire infine che se vogliamo porre fine alla tragedia israelo- palestinese, ma anche per il bene del popolo ebraico che viene regolarmente ingannato da questi assassini neonazisti che sono i leader politici sionisti. Se vogliamo la pace in quelle terre, va raccontato la verità. E' solo attraverso queste verità che si può arrivare alla pace. Bisogna che Israele chieda scusa per quello che ha fatto. Certamente oggi non si può eliminare lo stato di Israele, ma questo non ci pensa nessuno, non ci pensano neppure gli Arabi .Anche quella è un altra menzogna non è vero che vogliono buttare Israele a mare, Ismail Haniyeh che è primo ministro di Hamas eletto nei territori, a Gaza adesso sta, il primo Ministro dei palestinesi comunque perché è stato eletto primo ministro dei palestinesi di Hamas ha scritto sul Washington Post nel Luglio del 2006:
 “Noi siamo a favore di una terra in pace per tutti i popoliSemiti del Medioriente”.
 I popoli Semiti del Medioriente significa i palestinesi e gli ebrei. Lo ha dichiarato sul Washington Post. Non l'ha riferito nessuno, non l'ha ripreso nessuno. Erano i giorni in cui Israele avrebbe poi attaccato il Libano uccidendo 1000 persone innocenti. Ora bisogna raccontare la verità, Israele deve chiedere scusa e ritornare alla ragione, questo per il bene anche del suo popolo, e deve permettere ai palestinesi di avere uno Stato, ma senza questa narrativa precedente, non si può mobilitare l'opinione pubblica, la gente vi dirà sempre “ma come? volete addirittura dare uno Stato a dei terroristi? Gli arabi, cattivi, fanatici, Al Quaeda -che con Hamas non c'entra assolutamente niente- ?”.

Credo che ce ne sia abbastanza per fermarci qua. L'invito che faccio con cui voglio concludere questa presentazione è che chiunque abbia a cuore la causa palestinese deve mettersi in mente che se all'opinione pubblica non raccontiamo la storia che vi ho raccontato questa sera non c'è speranza di cambiare il destino dei palestinesi. E' inutile fare le dimostrazioni in piazza, le manifestazioni in piazza. Non serve a niente, è inutile protestare e inutile andare in televisione e far vedere i bambini morti, non serve a niente perché il ritornello è sempre quello:
 “Si! Ma... va bene è terribile sono morti i bambini, ma è Hamas che provoca... è Hamas che è terrorista... ecc”.
 Capite? Fino a che ci sarà questa cosa, non riusciremo mai ad aiutare i palestinesi. Quindi chiunque abbia a cuore la causa palestinese la giustizia in Medio Oriente e anche la giustizia per il popolo d'Israele deve andare in giro e divulgare queste cose.






  
Paolo Barnard

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