lunedì 6 maggio 2019

Il Nuovo “Antifascismo”, strumento del Globalismo e maschera della Elite finanziaria




di Luciano Lago

La nuova ondata di “allarme” e di accuse contro il presunto risorgere del neo Fascismo, amplificato da tutti i media di sistema in Italia, potrebbe meravigliare qualcuno in considerazione di una assenza concreta di quello che viene indicato il “pericolo fascista” , se non ravvedendolo in qualche manifestazione folcloristica o per eventi isolati, quali commemorazioni e cerimonie che riguardano militanti di destra caduti nel corso degli anni di piombo. Basta qualche saluto romano per creare un clima di intimidazione ed allarme?


In realtà bisogna comprendere che questo fenomeno viene riesumato dalla sinistra globalista quando questa scorge un serio processo di opposizione alla egemonia politica e ideologica delle sue teorie e dei suoi dogmi.

L’antifascismo in Italia è un fenomeno di costume che, per quanto logoro e super sfruttato, oggi viene rilanciato in tutta Europa in una forma diversa rispetto il passato.

Le forze globaliste e liberal si sono impadronite dell’Antifascismo e lo hanno adottato strumentalmente come arma per squalificare i movimenti sovranisti e identitari e contrastare la loro avanzata che va consolidandosi in molti paesi europei. L’antifascismo di comodo è divenuto una mascheratura della elite finanziaria e del suo dominio sulle istanze popolari.

In Europa questo antifascismo, nella forma ossessiva e opportunistica in cui è stato utilizzato da noi (l’antifascismo facilita la carriera), rappresenta una forma recente di sottocultura che trae le sue origini negli anni ’80, prendendo in prestito simboli e slogan dai movimenti storici che si opponevano all’estrema destra europea negli anni ’20 e ’40 (quando il Fascismo era al suo apice).


Supporto Finanziario dell’antifascismo

Risulta interessante notare che esiste un’altra connessione più forte di questa ondata di antifascismo: è precisamente quella che intercorre con il capitale finanziario. Ad esempio, la Fondazione Tides, che è attiva negli Stati Uniti e riceve iniezioni finanziarie da George Soros, finanzia regolarmente gruppi antifascisti, compresi quelli che organizzarono disordini di massa ,come avvenne negli scontri di Berkeley circa due anni addietro, quando gli antifascisti hanno percosso persone, con auto bruciate e vetri imbrattati nei negozi e sulle case.

I mezzi finanziari di queste iniziative antifasciste e antirazziste in Europa vengono assicurati come priorità della “Open Society Foundation” (G.Soros), nonché da parte di altre strutture di influenza americane. Ad esempio, lo stesso fondo Ford contribuisce attivamente a molte iniziative anti-razziste in tutta Europa. La rete delle organizzazioni europee “SOS Racisme”, il cui esordio era avvenuto in Francia, fu originariamente creata dai principali esponenti di sinistra su richiesta dell’allora presidente Mitterand e del partito socialista. L’organizzazione è ancora ampiamente finanziata dallo stato francese.


Proteste contro i “fascisti”


Tutte le reti antifasciste in Europa sono collegate agli stati o ai fondi finanziari collegati a entità bancarie o multinazionali. Esemplare il caso delle numerose ONG finanziate dalla Open Society per facilitare l’abolizione delle frontiere e agevolare le migrazioni in Europa. Si potrebbe scoprire il paradosso, quello dei grupppi di estrema sinistra e degli anarchici che ricevono fondi dallo stato e da grandi capitalisti, ovvero da quelli che una volta, erano considerati i principali “nemici di classe”. 

Secondo gli ideologi del globalismo e della società , “fascisti” sono tutti coloro che si oppongono a questa concezione e di rifanno ad una difesa delle identità culturali, storiche, religiose e tradizionali dei propri paesi e delle proprie comunità.

Per la sinistra globalista “fascista” è da considerare colui che crede che l’uomo sia un uomo e una donna una donna e che la famiglia naturale sia ancora la base della società, fondata sul matrimonio che è l’unione di un uomo e una donna, che amano il loro popolo e la loro storia. Fascisti sono considerati anche coloro che si oppongono al modernismo ed alla visione materialistica ed iperconsumista che è prepondernate nella società aperta, identificata con la società multiculturale, che abolisce le frontiere, il vecchio concetto di Stato e d sovranità.

La sinistra indica tutto questo come una forma retrograda, reazionaria e conservatrice che non tiene conto dell’evoluzione della società e della nuova morale aperta, relativista ed individualista.

A livello internazionale viene indicato come fascista Vladimir Putin perchè questi difende i valori della tradizione della Russia, vengono indicati come “fascisti” i regimi come quello siriano di Bashar al-Assad perchè si è opposto al liberalismo americanoide ed all’aggressione sionista.


Appello delle antifasciste


Se il fascismo si identificva una volta con l’intolleranza, gli antifascisti, maestri di intolleranza, vivono loro stessi secondo un principio che si potrebbe definire completamente fascista e assolutista. Chi non aderisce alla loro visione deve considerarsi fascista. Così i filosofi ultraliberali della sinistra liberal pensano e agiscono in questo modo.. Dallo scomparso Andre Glucksmann al Bernard Henri Levy. Quest’ultimo letteralmente non esce da tutti i tipi di schematizzazione e regolarmente dichiara di odiare (”il fascista”) Putin e spara documentari quando è necessario per giustificare un’invasione americana di un particolare paese. Saddam Hussen, Gheddafi, Assad – per lui sono tutti “fascista”! – Quindi, l’Occidente, guidato dagli USA, ha il diritto di invadere e muovere guerra. Lo stesso principio che anima i Roberto Saviano o i Gad Lerner.

Gli intellettuali globalisti dell’occidente creano i concetti di “fascismo eterno” nello spirito di Umberto Eco o del vecchio Eugenio Scalfari, cercando di espandere al massimo la definizione di questo fenomeno in modo che possa essere applicato al massimo numero di avversari dell’ordine mondiale liberale, delegittimandoli in tal modo e attaccandoli con forze antifasciste organizzate, tipo centri sociali o anarchici, che sono il braccio violento del Globalismo.
Così i rappresentanti di tutte le forze sovraniste di destra non identificabili con il sistema in Europa, dal “Fronte Nazionale” in Francia, alla Lega in Italia, al Movimento austriaco del Partito della Libertà” (FPOE) in Austria, o il Partito di Orban (Fisesz) in Ungheria” o “Partito dell’indipendenza del Regno Unito”, tutti sono stati etichettati come fascisti.

Non deve sorprendere che gli antifascisti mostrino di fatto un comportamento praticamente “fascista”. Un altro aspetto caratteristico degli antifascisti è il rifiuto del confronto dialettico. Se i movimenti sovranisti o identitari cercano di organizzare una discussione o un discorso, gli antifascisti preferiscono contestare e interrompere l’evento, ma rifiutano di entrare in un dialogo e tanto meno di giustificare la loro posizione. L’aspetto comune negli antifascisti è l’intolleranza verso i portatori di altre opinioni. Loro dispongono del controllo del grande apparato dei media e da questo impongono i loro dogmi (libero mercato, progresso, Multiculturalismo, integrazione, ecc..), ripetendoli ossessivamente.

Quando una maggioranza di cittadini volta le spalle ai globalisti e si orienta verso le idee sovraniste e di difesa identitaria, le elite globaliste arrivano ad affermare che spetta a loro, agli “illuminati” di guidare il popolo in quanto quest’ultimo si dimostra “immaturo per la democrazia”. 

Si arriva quindi al vero schema del confronto politico attuale: da una parte la finanza globalista e chi ne rappresenta i suoi interessi, dall’altra i popoli e le loro legittime aspirazioni.





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