martedì 14 maggio 2019

Una carellata di oscenita' climatiche




Distopia energetica

Su Universal Science si chiedono se dovremmo trasformare il deserto del Sahara in una immensa centrale elettrica, ovviamente sfruttando tecnologie che hanno già dato consistenti prove di fallimento, per i costi, per il rendimento e, non ultima, per la complessa e incontrollabile geopolitica dell’area. Successo assicurato.

A concentrated solar plant. The mirrors focus the sun’s energy on the tower in the center - Image Credit: Amble via Wikimedia Commons

 
The Day After Tomorrow rimandato

Fresco di stampa su JGR Oceans, lo scenario descritto nella science fiction più corteggiata degli ultimi anni, scioglimento dei ghiacci groenlandesi che blocca la Corrente del Golfo e ci fa piombare in una glaciazione, è… rimandato a data da destinarsi. Nel testo:
This result agrees with the previous study of Saenko et al. (2017), who also show that the GFWA of similar magnitude (and even double of this magnitude) has negligibly small impact on the SPNA thermohaline fields, barely impacting AMOC.

Eventi estremi tra scienza e propaganda

Un’immagine (quattro immagini) vale più di 1000 parole. Quanti di quelli che parlano e sempre più spesso straparlano di eventi estremi e clima che cambia hanno davvero letto cosa dice la scienza ufficiale, quella dell’IPCC, quella che ci piace tanto, al riguardo? Ecco qua:



Dissonanza turistico-cognitiva

Non devono aver prestato molto ascolto alle lamentazioni climatiche degli isolani i dirigenti della catena Waldorf Astoria. Alla fine di luglio aprirà un fantastico nuovo resort dotato addirittura di un’isola nell’isola. La campagna di riunioni governative sott’acqua sta evidentemente dando i suoi frutti.

The private island at Waldorf Astoria Maldives Ithaafushi  Photo: Courtesy of Waldorf Astoria

 
C’è posta per il clima

Il prezzo dei francobolli negli USA è meglio correlato all’aumento delle temperature di quanto non lo sia la concentrazione di CO2. Senza parole.

https://twitter.com/BigJoeBastardi/status/1127285156887322624/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1127285156887322624&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.climatemonitor.it%2F%3Fp%3D50828
  

Storia di un final warming incompreso.

Tonnellate di letteratura sulle dinamiche troposfera-stratosfera-troposfera finiscono nel caminetto, utile per scaldarsi in questo freddo maggio 2019. Fa infatti freddo perché, banalmente, fa caldo. Il muro del fronte polare si è rotto e l’aria fredda letteralmente (sic!) deborda verso sud. Mirabile perla politico-climatica su Esquire: Perché più aumenta il riscaldamento globale, più fa freddo. Lo sapevate che dal Polo al Mediterraneo è discesa?



Peggio dell’AGW c’è solo il Bostrico dell’abete rosso

Ikea a rischio, foreste di abeti rossi svedesi messe a dura prova dalla fame di questo piccolo scarafaggio. Mirabile la chiosa del corriere economia in relazione alle contromisure: Ma il 70% del successo della “cura” dipenderà, ancora una volta, dalle condizioni meteo, ormai sfuggiteci di mano e sempre più difficili da prevedere e controllare: un’altra estate torrida si rivelerebbe letale. Già, perché per secoli le condizioni meteo le abbiamo controllate, poi è arrivato il riscaldamento globale e ci sono sfuggite di mano. Comunque, riassumendo, il mondo è a rischio per due classi di pericoli: il riscaldamento climatico e le cose che non sono il riscaldamento climatico, però diventano più pericolose a causa del cambiamento climatico.
 
Tipografo o Bostrico dell'abete rosso - Ips typographus L. (foto J.K. Lindsey www.commanster.eu)



Fonte: ClimateMonitor

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