sabato 1 febbraio 2020

Il Bund ebraico in Russia dalle origini al 1905



Il BUND ebraico in Russia

dalle origini al 1905




Contro il sionismo

per l’autonomia nazional culturale dei popoli

per la rivoluzione socialista internazionale


Immagine in copertina:
membri del Bund con i corpi di alcuni compagni uccisi durante il pogrom di Odessa, nel novembre 1905


La Zona di Insediamento intorno al 1900

 

Nota introduttiva


A 120 anni (ottobre 1897) dalla nascita dell’Unione generale dei Lavoratori Ebrei di Lituania, Polonia e Russia, storicamente nota come Bund, è disponibile la traduzione pressoché integrale in italiano della ricerca di Henry Tobias The Jewish Bund in Russia: from its Origins to 1905, pubblicato dalla Stanford University Press nel 1972 e mai edito in Italia. Non è un caso che questo libro non sia mai stato tradotto: a quanto risulta infatti nel nostro paese sono quasi inesistenti le ricerche sul Bund, come sugli altri partiti rivoluzionari russi che non siano quello bolscevico.

Questo testo può essere utile da tre punti di vista:
1. Contro il sionismo. E’ importante richiamare alla memoria come il sionismo, in quanto ideologia nazionalista e coloniale, sia stato fortemente minoritario e fortemente avversato nel mondo ebraico all’inizio del Novecento. In particolare dai fatti presentati emerge chiaramente il sionismo, in tutte le sue varianti compresa quella socialista, fu anche uno strumento nelle mani della polizia zarista, che se ne serviva per distogliere i lavoratori ebrei dalla lotta contro l’autocrazia, orientandoli verso un futuro indefinito in una patria lontana.
2. Per l’autonomia nazional culturale dei popoli. Nell’epoca odierna di neocolonialismo e contesa tra grandi potenze, in cui le aspirazioni di molti popoli sono strumentalizzate per portare avanti guerre per procura, è utile riconsiderare il percorso di quelle organizzazioni rivoluzionarie, come il Bund, che portarono avanti la linea dell’autonomia nazional culturale, ovvero l’emancipazione di un popolo non attraverso l’indipendenza territoriale ma attraverso la conquista dei diritti nazionali (libertà di lingua, religione, cultura etc.) all’interno di una federazione di nazioni libere, eguali ed eventualmente mescolate tra loro. Il libro si sofferma molto su questo tema fondamentale per il popolo ebraico, sparso in vari paesi del mondo, e sulla polemica con i marxisti “territorialisti” dell’Iskra, in particolare Martov e Lenin.
3. La rivoluzione socialista. Il Bund non fu solo il partito degli ebrei socialisti della Russia del primo Novecento, ma ebbe anche un ruolo fondamentale nel movimento rivoluzionario dell’epoca. Nacque alcuni anni prima dei partiti rivoluzionari russi più noti, e fu la forza trainante nella prima fase della strutturazione del POSDR, il partito di Martov e Lenin. Il Bund, rappresentando i milioni di lavoratori ebrei residenti nella Russia zarista nel primo Novecento, ebbe un ruolo fondamentale nella Rivoluzione del 1905 e rilevante in quella del 1917. La conoscenza della storia di questa organizzazione deve essere padroneggiata da chiunque voglia fare un bilancio obiettivo della Rivoluzione russa, senza prendere per buona la vulgata dominante secondo la quale il partito bolscevico ne fu l’unico o il principale, infallibile artefice.
Il testo di Tobias analizza in maniera esauriente i fatti fino all’ottobre del 1905, mentre nel capitolo finale si limita ad alcune indicazioni sul prosieguo e l’esito della Rivoluzione di quell’anno.

Delle circa 1600 note a piè di pagina presenti nel testo originale, sono state mantenute soltanto quelle utili all’analisi dei fatti (con alcune aggiunte) e le citazioni tra virgolette, mentre le altre sono state omesse, considerando anche il fatto che si tratta quasi sempre di fonti in lingua russa o yiddish, di difficile comprensione e reperimento. In alcuni casi la fonte originale è semplicemente indicata come “Archivio del Bund”. Per maggiori informazioni da questo punto di vista si rimanda al testo orginale.

Rispetto all’originale, ogni capitolo è stato suddiviso in paragrafi intitolati.

Per uniformità storica gli avvenimenti sono riportati con la datazione del calendario gregoriano occidentale, anche se all’epoca in Russia era in vigore il calendario giuliano, 13 giorni più indietro.

Ottobre 2017




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