giovedì 20 ottobre 2016

LA NATO E LA GUERRA AMBIENTALE






Articolo di NOGEOINGEGNERIA

La ‘guerra climatica’ minaccia il futuro dell’umanità, ma è stata casualmente esclusa dalle relazioni per le quali l’IPCC ha ricevuto nel 2007 il Premio Nobel per la pace”. Michael Chossudovsky

Scrive Chossudowsky: L’opinione generale di base è che le emissioni di gas serra costituiscono l’unica causa dell’instabilità climatica. Nessun governo o gruppo di azione ambientalista ha sollevato il problema della “guerra ambientale” o delle “tecniche di modificazione ambientale (ENMOD)” a scopi militari. Malgrado una vastità di conoscenze scientifiche, il problema delle manipolazioni del clima per scopi militari è stato escluso dall’agenda delle Nazioni Unite sulle variazioni climatiche”.


John von Neumann, al culmine della Guerra Fredda (1955), sottolineava con tremenda preveggenza che: “Interventi in materia atmosferica e climatica… si apriranno ai nostri occhi con una dimensione difficile da immaginare al presente… Questo amalgamerà gli interessi di ogni nazione con quelli di tutte le altre, in modo totale, più di quello che la minaccia nucleare o una qualche altra guerra abbiano fatto fino ad ora” (Citazione da Spencer Weart, Guerra ambientale: schemi di modificazioni climatiche, Global Research, 5 dicembre 2009). 

Nel 1977 una Convenzione internazionale, ratificata dall’Assemblea Generale dell’ONU, metteva al bando “l’uso militare, o di altra ostile natura, di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata o di violenta intensità” (AP, 18 maggio 1977). Sia Stati Uniti d’America che Unione Sovietica l’hanno firmata.

Guidati dall’interesse di consolidare la pace… e di salvare l’umanità dai pericoli derivati dall’uso di nuovi strumenti di guerra (…) Riconoscendo che l’uso militare di tali tecniche di modificazioni ambientali  possa procurare effetti estremamente dannosi al benessere dell’uomo (…) Desiderando proibire efficacemente l’uso militare di tecniche di modificazioni ambientali in modo da eliminare i pericoli all’umanità (…) e affermando la volontà di lavorare per il conseguimento di questo obiettivo (…) ogni Stato Parte Contraente di questa Convenzione si impegna a non dedicarsi all’uso militare di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata e di violenta intensità, come mezzi di distruzione, di danneggiamento o di lesioni nei confronti di ogni altro Stato Contraente” (Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali, Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977. In vigore dal 5 ottobre 1978). FONTE


LA NATO E L’ARMA DELLA GUERRA AMBIENTALE




Trasformare la natura in una vera arma, per generare eventi catastrofici, devastare l’agricoltura, le infrastrutture, sciogliere dei ghiacci per affogare città portuali avversarie, deviare correnti marine e atmosferiche, far esplodere ordigni nucleari finalizzati a provocare tempeste radioattive e incendi  su enormi spazi abitati, tutto questo e altro ancora è scienza militare durante la Guerra Fredda.
Si chiama «environmental warfare», ed è una guerra condotta provocando intenzionalmente catastrofi ambientali.

Le guerre ambientali, adoperando come strumento bellico i fenomeni naturali, possono devastare paesi, creare catastrofi inimmaginabili senza destare sospetti sulle vere cause. Ne parla lo storico Jacob Darwin Hamblin nel suo libro «Arming Mother Nature».


Questo tipo di Warfare ha la particolarità di poter essere così astuta, da essere difficilmente riconosciuta come arma di battaglia” (Weapon Group NATO Von Kàrmòn Comittee 1961).


Questo tipo di strategia militare fu consolidata in forma ufficiale dal presidente americano Eisenhower con la costituzione di una commissione speciale, guidata dal capitano Howard Orville, con il compito di studiare il potenziale uso della natura come arma. Orville era sostenitore della ricerca sull’uso del controllo del tempo come arma, temendo che l’Unione Sovietica potesse sviluppare la tecnologia prima degli Stati Uniti. La relazione finale del comitato consultivo Orville sul Weather Control, fu pubblicato nel gennaio 1958 pochi mesi dopo il lancio di Sputnik . Orville morì improvvisamente nel 1960.

Nel 1960 nacque un gruppo in sede NATO guidato da Theodore von Karmàn. Kàrmàn è stato consigliere per l’aeronautica americana e per la NATO e aveva un ruolo importante nei meeting internazionali di ricerca sui temi aeronautici. Contribuì a fondare l’AGARD, il gruppo di ricerche aerodinamiche della NATO (1951), l’International Council of the Aeronautical Sciences (1956), l’International Academy of Astronautics (1960) e il von Karman Institute a Brussels (1956). Theodore von Kàrmàn fu quindi incaricato di coordinare il gruppo di specialisti e dirigenti della NATO, presieduto dagli USA, per evolvere progetti di guerre future usando (sfruttando, deviando, imitando) le forze della natura. L’incarico era l’incoronazione della lunga carriera di Kàrmàn. I progetti in cui era coinvolto andavano verso la conquista dello spazio


VON KARMAN-COMMITTEE

Il comitato includeva rappresentanti di spicco dell’ambito militare di Stati Uniti, UK, Canada, Francia e Germania ovest. Ne facevano parte oltre 200 tra scienziati ed esperti militari. I membri principali erano: Theodore von Kàrmàn e G.S.Field (Canada), Karl Fischer (Germania), Guerin (Francia), H.P.Robertson (USA), Sir Solly Zuckerman (UK), Willliam A.Nierenberg (NATO).
La sigla chiave nelle indagini fu l’azione sinottica, la “SYNOPTIC ACTION” (forma di sinossi, secondo un criterio schematico che consente una rapida visione e acquisizione mnemonica dei problemi) con lo sguardo verso un controllo del sistema fisico di grandi ‘porzioni’ del pianeta. Erano necessarie l’osservazione e la coordinazione di varie discipline. 


SYNOPTIC – SCALE MANIPULATION

Le forze NATO dovevano sapersi muovere in ogni tipo di ambiente, anche quelli più estremi: polari, deserti, giungla. Centri di addestramento e basi furono installati in Groenlandia, Alaska, Canada e nel deserto di Yuma (Arizona). I cartografi dovevano ridisegnare le mappe terrestri e rivedere la geodesia. Le armi intercontinentali richiedevano precisione, ma anche la manipolazione e il controllo del tempo meteorologico.

I consiglieri della NATO prevedevano che nel 1970 gli scienziati sarebbero stati capaci di identificare e tracciare i temporali su tutto il pianeta e di controllare costantemente la radiazione sul globo. I dati sarebbero stati forniti dal cielo. L’osservazione e l’elaborazione costante ed automatica dei dati in ogni angolo della terra indica la prospettiva e la meta del ‘mastery of global environment’ del comitato. I consiglieri predissero la manipolazione dell’ambiente su ampia scala.
John von Neumann nel 1956 suggerì la possibilità di manipolazioni climatiche annerendo le distese artiche di ghiaccio. Secondo Neumann lo scioglimento della sola Groenlandia creerebbe un aumento del livello del mare di 10 piedi, creando disagi ai porti maggiori di questo mondo. Altro schema era quello di agire sulla corrente del golfo e di conseguenza cambiare il clima del nord Europa.

La NATO aveva a disposizione un mezzo potente, la bomba atomica. Con questo strumento era possibile alterare il clima globale e per un lungo periodo.
Esperti dell’ambito meteorologico sostenevano (e sostengono tutt’ora) che i test atomici (oltre 2000 test nucleari: nell’aria, nell’acqua e nel suolo) non avessero provocato sconvolgimenti e anomalie meteorologiche. Erano coincidenze le anomalie meteorologiche impressionanti negli anni di maggior sperimentazione, nel 1954, 1958 e 1962.

Dalla Russia arrivavano voci di voler usare le bombe nucleari per modificare il Bering Strait e con questo intervento interferire sulle condizioni climatiche.






ENVIRONMENTAL WARFARE

Il nemico quindi poteva essere distrutto senza dover dichiarare guerra e senza identificazione dell’aggressore. Le nuove tecnologie militari hanno conseguenze sempre più devastanti per il Pianeta intero.

Von Kàrmàn morì poco dopo il compimento del primo rapporto del comitato. 
Dopo la morte di Kàrmàn fu Edward Teller  a presiedere il comitato NATO e Teller, come sappiamo, era altamente motivato ad usare le bombe nucleari e in molti modi. Tempi di pace o di guerra non erano un aspetto significativo per Teller, l’unica cosa importante era di poter mettere in pratica i suoi progetti deliranti. I membri del comitato furono designati da ARPA (Advanced Research Projects Agency) e dalla difesa USA. 

Il campo di esplorazione era molto esteso: includeva gli strati atmosferici, la Hydrosfera – Troposfera (Bassa A), la Stratosfera, la Ionosfera (Alta A), e la Exosfera (outer space). L’opzione di sciogliere l’Artico con le bombe è stata scartata, ma non di creare tsunami o alterare il tempo atmosferico.


CATACLISMI ARTIFICIALI

I militari studiarono attentamente i cataclismi di quegli anni per poter creare artificialmente scenari analoghi. Due eventi furono di particolarmente interesse per i militari: l’ALASKALITUA BAY 1958 – TSUNAMI  (mega-tsunami del 1958: una colossale onda di 525 metri che travolse un’intera baia) e il GRANDE TERREMOTO CILENO 1960 . Secondo le letture di Hamblin era possibile per gli scienziati NATO controllare i centri di alta o bassa pressione, influenzandoli con l’introduzione di una quantità relativamente piccola di energia.
Il rapporto NATO concludeva che le alterazioni dell’ambiente sono in larga misura fattibili, sintetizza Hamblin.

Le fonti citate da Hamblin (dall’Archivio NATO Bruxelles):
Scientific Studies for the Standing Group NATO (Von Karman Committee)
Les rapports du 3e exercice 
VKC EX3 PH1 et 2 GP1 et 2 (novembre 1962)
VKC EX3 PH1 GP1 Electronic warfare La guerre électronique 
VKC EX3 PH1 GP2 Environmental Warfare La guerre d’environnement 
VKC EX3 PH2 GP1 Command and Control Commandement et contrôle VKC EX3 PH2 GP2 Man-Machine relationship Les relations homme-machine 

Scritti di Kàrmàn:
SCIENCE, THE KEY TO AIR SUPREMACY – Theodore von Kármán – [PDF 2.9 MB]
WHERE WE STAND – Theodore von Kármán – [PDF 4 MB]
WAR AND WEATHER (PDF) 
http://www.nato.int/archives/tools/98-III.pdf
http://archives.nato.int/;digitalobject/browse?mediatype=137
http://archives.nato.int/long-term-planning-for-1960s-ten-years-plans;isad


DEVASTAZIONI AMBIENTALI NEL MONDO

E’ solo una coincidenza che negli ultimi anni molti paesi  sono stati annientati da cataclismi “naturali”?



La foto qui sopra è stata scattata in Slovenia, l’80% delle foreste sono state devastate da questa tempesta di ghiaccio senza precedenti nel febbraio 2014. Questo è esattamente il risultato che ci si aspetterebbe con l’adozione di agenti di nucleazione chimica o batteriologica per creare una tempesta di neve e ghiaccio. 




Nel 2010 il Pakistan stava politicamente resistendo alle politiche USA/NATO. Casualmente in contemporanea un’inondazione ha coperto d’acqua il 20% del paese. 

Nel 2011 la Thailandia ha rifiutato al governo degli Stati Uniti di installare una base aerea, poco dopo il paese viene devastato da inondazioni impressionanti che devastano l’industria thailandese.




Ricordiamo il tifone Haiyan che ha massacrato le Filippine nel 2013. L’esercito americano è arrivato con pretesti umanitari, per poi installare le sue basi militari, che prima della catastrofe erano state negate.



Il Ciclone Haiyan con un rafforzamento molto intenso ed estremamente anomalo appena dopo il landfall.

Dati scientifici disponibili sui riscaldatori globali ionosferici (HAARP e installazioni RF SBX) indicano che essi sono in grado di innescare l’attività sismica se l’energia che trasmettono è concentrata in una zona sismicamente sensibile e per una durata abbastanza lunga.
Il MIT ha conformato il fatto che c’era un riscaldamento atmosferico estremamente anomalo e senza precedenti direttamente sopra l’epicentro del sisma giapponese del 2011. 
Il caso vuole che i giapponesi cominciavano a prendere le distanze dagli Stati Uniti, mentre dopo il terremoto la loro alleanza si è rafforzata. C’è una connessione?


La devastazione in Giappone è tutt’altro che finita e la crisi di Fukushima minaccia il mondo intero.

Che dire del disastro avvenuto ad Haiti 2010? E’ solo un’altra coincidenza che l’esercito americano è arrivato immediatamente con il pretesto umanitario per poi occupare il paese? Questa catastrofe è stata conveniente per qualcuno?




 Haiti non ha mai recuperato dal terremoto e l’occupazione militare statunitense continua.

Nel 2014 l’Ungheria è stata colpita duramente da una tempesta di ghiaccio (qualcuno la chiama giustamente GELICIDIO ) senza precedenti . E’ solo un’altra coincidenza che le relazioni tra l’Ungheria e le potenze NATO non erano buone? L’Ungheria è un’altra delle vittime di un complesso industriale militare globale che è totalmente fuori controllo?



Abbattute le linee elettriche da una eccezionale tempesta di ghiaccio in Ungheria.  
I militari di tutto il mondo hanno sempre desiderato utilizzare meteo e natura come arma. Ci sono guerre in corso combattute in tutto il mondo senza sparare un colpo? Tutte le prove disponibili dicono di sì.
Molto di quello che vediamo oggi è senza precedenti e sembra verificarsi in correlazione con eventi geopolitici o occupazioni successive. L’esercito Usa ha lo stivale sul terreno in oltre 150 paesi. I leader iraniani hanno parlato alle Nazioni Unite sui programmi di modificazione del clima della NATO, accusando di provocare una siccità senza precedenti nel loro paese.
Molti paesi africani sono stati devastati dalla siccità per decenni, la maggior parte di questi paesi sono ora occupati dai militari degli Stati Uniti. È tutto questo solo una coincidenza? Penso di no, dice Dane Wigington concludendo una sua carrellata di osservazioni.

La lista delle catastrofi potrebbe continuare a lungo. L’Italia stessa ha una lunga lista di disastri ambientali che meritano un attento esame.


MATERIALI DI APPROFONDIMENTO

L’arma meteorologica è stata applicata dalla NATO durante la guerra in ex-Yugoslavia

Two eminent experts from the University of Nis, Prof. Dr. Dimitrije Stefanovic from the Faculty of Electronics and Prof. Dr. Milovan Purenovic from the Department of Physics of the Faculty of nature & mathematics are contending that in the course of the air strikes against Yugoslavia a meteorological war took place.http://emperors-clothes.com/docs/changed.htm

1966 – A Recommended National Program In Weather Modification — A Report to the Interdepartmental Committee for Atmospheric Sciences Homer E. Newell bY Associate Administrator for Space Science and Application National Aeronautics Si Space Administration Washington, D.C. http://www.geoengineeringwatch.org/documents/19680002906_1968002906.pdf

CASE STUDY 2 WEATHER MODIFICATION: THE EVOLUTION OF AN R&D PROGRAM INTO A MILITARY OPERATION http://www.fas.org/man/eprint/leitenberg/weather.pdf

DANIEL ELLSBERG, analista militare, nel 1971 consegnò al New York Times e ad altri giornali il Pentagon Papers, uno studio segreto del Dipartimento della Difesa sul coinvolgimento statunitense in Vietnam. Ellsberg fece trapelare documenti in cui si rivelava come l’invasione del Vietnam fosse sistematicamente basata sulla menzogna. Melvin Laird che era segretario della Difesa, negò che gli Stati Uniti stavano modificando il tempo in Vietnam. Le operazioni di WARFARE innovativo in Vietnam erano di vasta portata. Dal 1965 al 1970, nel Sud del Vietnam gli Stati Uniti hanno scaricato oltre 43 milioni di litri di Agent Orange, i produttori del veleno devastante erano la Dow Chemical e la Monsanto.   

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