sabato 30 novembre 2019

Gli effetti delle armi nucleari







Le esplosioni nucleari producono effetti distruttivi sia immediati che ritardati. Scoppio, radiazione termica e pronta radiazione ionizzante provocano una distruzione significativa entro pochi secondi o minuti da una detonazione nucleare. Gli effetti ritardati, come le ricadute radioattive e altri effetti ambientali, infliggono danni per un periodo prolungato che varia da ore a anni.


venerdì 29 novembre 2019

GRETA E LA GRANDE CONFUSIONE, 2. LETTERA APERTA A GRETA THUNBERG (che non leggerà mai)




I ragazzi di Greta, l’ Extinction Rebellion e il movimento delle sardine « In piazza insieme». La lettera aperta che segue è rivolta a questi movimenti, miracolosamente spuntati dal nulla e affettuosamente accompagnati da buona parte del mainstream. Questi appuntamenti nelle piazze possono smuovere i governi a prendere decisioni appropriate, a cominciare dal governo del nostro paese,” scrive Alex Zanotelli. Ma siamo proprio sicuri? 

Traduzione Nogeoingegneria

Claudia von Werlhof e il gruppo di discussione del “Movimento planetario per Madre Terra: Alexandra Danzl, Wolfgang Fischer, Maria Heibel, Thomas A. Mann, Dietmar Salamon, Thomas Schramm e altri, ottobre 2019

giovedì 28 novembre 2019

Il più rapido declino dell'attività solare in 9.300 anni

 

Potrebbe segnare una discesa in condizioni simili al minimo di Maunder.




"Il recente minimo solare prolungato e il successivo ciclo solare debole 24 hanno portato a suggerire che il massimo solare potrebbe essere alla fine", afferma questo studio su nature.com.

Lo studio, pubblicato nel 2015, ha esaminato le variazioni passate dell'attività solare. Nel 2010, lo studio ha scoperto che gli scienziati hanno stimato una probabilità dell'8% di un ritorno a condizioni minime simili a Maunder nei prossimi 40 anni.

Tuttavia, "il declino dell'attività solare è continuato, al momento della stesura, ed è più veloce di qualsiasi altro declino del genere in 9.300 anni"



Dieci anni di bufale sul riscaldamento globale



 Del Prof. Franco Battaglia
Il 19 Novembre ricorreva il decennale del Climategate (CG), lo scandalo che, grazie ad un anonimo hacker del web, rivelò lo scambio di e-mail, occorse nel periodo 1996–2009, tra una piccola squadra di “scienziati” del clima, imbroglioncelli assai, dalle quali si evinceva come costoro avessero completamente taroccato i dati per far apparire apposta che quello dell’ultima metà del secolo scorso fosse un riscaldamento senza precedenti. Non sono persone qualunque: sono proprio coloro che avevano la responsabilità di compilare quella parte del rapporto dell’IPCC (il Comitato Onu propostosi di studiare il contributo antropico al clima del pianeta) che afferma che l’attuale riscaldamento globale è “senza precedenti” ed è “di origine antropica”. (AGW) Average Global Warming.

mercoledì 27 novembre 2019

Acquisizione diretta dell'aria (scheda tecnica della tecnologia)

L'alto costo di Direct Air Capture significa che stretti legami con l'industria petrolifera sono il suo percorso più probabile verso l'adozione.

Panoramica


La cattura diretta dell'aria (DAC) è una tecnica ampiamente teorica in cui la CO2 (e potenzialmente altri gas a effetto serra) vengono rimossi direttamente dall'atmosfera. La tecnica attuale utilizza grandi ventilatori che muovono l'aria dell'ambiente attraverso un filtro, usando un assorbente chimico per produrre un flusso di CO2 puro che potrebbe essere immagazzinato. Per avere un effetto significativo sulle concentrazioni globali di CO2, il DAC dovrebbe essere implementato su vasta scala, sollevando seri interrogativi sull'energia che richiede, sui livelli di utilizzo dell'acqua per particolari tecnologie e sugli impatti della tossicità dai sorbenti chimici utilizzati. Inoltre, lo stoccaggio sicuro e a lungo termine di CO2 non può essere garantito, né in formazioni geologiche in cui la perdita è un rischio (cfr. Scheda informativa CCS1) o in prodotti che utilizzano CO2, dove il carbonio potrebbe finire in atmosfera in un modo o nell'altro (vedi scheda informativa CCUS2). L'industria dei combustibili fossili è attratta dal DAC perché la CO2 catturata può essere utilizzata per il recupero avanzato di petrolio (EOR), specialmente dove non c'è abbastanza CO2 commerciale disponibile localmente.
Al vertice DAC di Calgary nel 2012 erano presenti diverse compagnie petrolifere, tra cui Suncor, BP, Husky Oil e Nexen

martedì 26 novembre 2019

IL DRYAS RECENTE





Nel passato non troppo lontano del nostro pianeta è avvenuto un cataclisma di tali proporzioni che ne possiamo trovare ancora le tracce nella memoria storica di tutti i popoli della Terra. Quello che è conosciuto dalla scienza come “Dryas recente”, un repentino mutamento climatico di enormi proporzioni, coincide nella data con il Diluvio biblico.


Circa 12.000-13.000 anni fa, la Terra ha sperimentato un evento per il quale è molto difficile trovare una causa logica e scientificamente accettabile.
Tra i numerosi fatti che caratterizzano l’evento, due spiccano tra tutti: in molte aree la temperatura è scesa repentinamente di diversi gradi, e le terre emerse di tutto il globo si sono ritrovate per la maggior parte inondate, salvo i rilievi più elevati.
Ma ce ne sono molti altri che fanno apparire il “Dryas recente” come un evento totalmente inspiegabile o meglio dire, semplicemente pazzesco.


Il Diluvio nella memoria dei popoli antichi

Nella memoria di moltissime antiche culture che vissero in ogni angolo della Terra, esiste il mito di una tremenda inondazione che quasi spazzò via la specie umana.

A parte il ben noto Diluvio Universale dell’Antico Testamento, troviamo una storia simile tra i popoli Greci, Irlandesi, Scandinavi, Egizi, Anatolici, Babilonesi, Arabi, Africani, Indiani, Cinesi, Indonesiani, Australiani, Neozelandesi, Polinesiani, Hopi, Aztechi, Maya, Inca, Hawaiani, Inuit e Nativi Americani.

Se ne deduce che, essendo molti di questi popoli non in comunicazione tra di loro, la catastrofe in questione non può essere un’invenzione o semplicemente una leggenda, ma al contrario deve corrispondere a un evento realmente accaduto, le cui funeste conseguenze si trovano ancor oggi profondamente radicate nella memoria degli abitanti del pianeta Terra.




Ma andiamo più nel dettaglio a vedere cosa narrano questi popoli riguardo l’accaduto.
  1. Si trattò di un’immane inondazione che sommerse quasi interamente i continenti, lasciando fuori solo le cime più elevate delle montagne e alcuni altipiani.
  2. Gli astri in cielo dopo il diluvio iniziarono a seguire un percorso differente da quello che era stato il normale percorso fino allora.
  3. Il cataclisma segnò l’inizio delle stagioni, fino allora sconosciute sulla Terra.
Interessante, non è vero?

In effetti, interessante è poco, meglio sarebbe dire, sconvolgente.


Sul punto 1 non c’è molto da aggiungere perché è ormai noto che si trattò di un’immane inondazione.

Ma sui punti 2 e 3 dobbiamo riflettere parecchio: quale evento può causare un cambiamento di percorso del sole, la luna e le stelle, nonché la comparsa delle stagioni che fino allora erano sconosciute?

Esiste una sola risposta a questa domanda: 
un’improvvisa variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre e quindi uno spostamento nella posizione dei poli.

Possiamo azzardare una prima grezza stima sull’entità di tale spostamento dell’asse terrestre attorno a un valore non troppo distante dai 23º27’ della sua attuale inclinazione rispetto al piano dell’orbita e quindi all’eclittica.

Infatti, se prima dell’evento le stagioni non erano percepite, possiamo dedurre che a quei tempi l’asse terrestre si trovasse ad un angolo non troppo distante dalla perpendicolare rispetto al piano della sua orbita attorno al sole.


Ma procediamo per gradi e andiamo a vedere se ci sono prove concrete di questo cataclisma, prove che possano confermare i racconti narrati dagli antichi popoli.


Depositi alluvionali

Esistono depositi sedimentari alluvionali distribuiti in tutti i continenti, anche fino a quote elevate. Questi depositi indicano che in tempi geologici non lontani ci deve essere stata una colossale inondazione di portata globale.
Inoltre in alcune zone sono stati ritrovati enormi ammassi detritici composti di tronchi, rami spezzati e radici divelte, aggrovigliati in modo disordinato e caotico insieme a resti di animali di varie specie, quali mammut, bufali, cervi, ecc.; il tutto mescolato con grandi quantità di fango e pietre, come se un’enorme inondazione avesse spazzato via intere foreste, trascinando con sé tutto ciò che incontrava sul suo passo.


Spostamento dei poli

Esiste un posto al mondo dove la crosta terrestre risulta schiacciata come se il peso di milioni di tonnellate di ghiaccio, in tempi non lontani l’avesse fatta sprofondare.

Si tratta di quello che viene chiamato Scudo Canadese, l’estesa area in territorio canadese che ha per centro la Baia di Hudson. Infatti è noto da tempo che proprio sopra lo Scudo Canadese, fino a circa 13.000 anni fa esisteva l’imponente Ghiacciaio Laurentide, un’enorme distesa di ghiaccio che si ergeva sopra il terreno con un’altezza di alcuni chilometri.




La crosta terrestre in quel punto sta ancora sollevandosi dopo lo scioglimento di quell’enorme massa di ghiaccio che, a causa del proprio peso, ne aveva causato lo sprofondamento graduale e costante in milioni di anni. Inoltre anche la conformazione del terreno in tutta la vasta area Canadese che circonda la Baia di Hudson, tradisce la presenza in un non lontano passato di grandi quantità di ghiaccio; infatti, l’area appare come una depressione schiacciata e livellata con la presenza di moltissimi laghi.

Allo stesso modo va sottolineato che al contrario, il clima della Siberia prima del cataclisma era piuttosto mite e sicuramente molto più caldo dell’attuale, con estese praterie e foreste dove vivevano moltissime specie di animali anche di grandi dimensioni come i mammut, i rinoceronti lanosi, i leoni delle caverne, le tigri dai denti a sciabola e moltissime altre specie.

Agli antipodi dello Scudo Canadese abbiamo l’oceano ma se andiamo a esaminare le pochissime isole nell’area, come ad esempio la Macquarie Island, troviamo la stessa conformazione indicante uno schiacciamento e livellamento del terreno causati evidentemente dal peso di grandi masse di ghiaccio che dovevano essere presenti in un passato recente.


Polo Nord magnetico errante

Oltre a questo importante indicatore, esiste un fatto piuttosto peculiare: il Polo Nord magnetico in modo del tutto anomalo sta ancora oscillando tra l’area Canadese e l’attuale Polo Nord geografico, come in un presunto tentativo di stabilizzarsi, a testimoniare che un tempo non lontano il Polo Nord geografico si doveva trovare proprio nel nord del Canada.




Anomalo spessore delle calotte polari

Ma veniamo ad un’altra importantissima prova del fatto che i poli prima del cataclisma non si trovavano nella posizione attuale. Esistono due posti al mondo dove lo spessore dei ghiacci è maggiore che in ogni altra parte del pianeta: uno si trova nell’entroterra Groenlandese e l’altro in Antartide Orientale.

In entrambi i casi risulta esserci una strana anomalia dovuta al fatto che l’area dove troviamo uno spessore di ghiaccio maggiore non coincide con l’attuale Polo ma al contrario si trova in una posizione intermedia tra l’attuale Polo e il supposto antico Polo.




Si tratta di una stranezza veramente peculiare alla quale è difficile dare una spiegazione logica, eccetto tenere in considerazione che il ghiaccio in Groenlandia e in Antartide orientale non si sciolse quando avvenne la catastrofe, poiché la loro distanza dal nuovo polo rimase grosso modo la stessa di quella dall’antico Polo.

Per questa ragione, a differenza delle altre zone, la temperatura non dovette variare di molto in tali aree durante il cataclisma, e quindi il ghiaccio accumulato resistette al cambiamento di posizione dei poli.

Per questo, a differenza di altri grandi ghiacciai che si sciolsero con l’aumentare della temperatura, i ghiacciai Groenlandesi e quelli Antartico-Orientali hanno conservato quel ghiaccio che si era formato lentamente in decine di milioni di anni.

Esiste un mucchio di letteratura riguardo allo scioglimento del ghiacciaio Laurentide e sugli effetti devastanti che causò questa immensa massa di ghiaccio (che allora rappresentava il grosso della Calotta Polare Nord) quando in un tempo relativamente breve si scongelò inondando il territorio degli odierni Stati Uniti centro e nord orientali.

Dobbiamo considerare a questo proposito anche lo scioglimento analogo dei ghiacci antartici ma il fatto che il livello degli oceani si alzò di una sessantina di metri in alcuni secoli (gli altri circa 60 metri li aveva guadagnati con la fine dell’ultima glaciazione), fa capire le dimensioni dell’evento.


Tiriamo le somme

Ricapitoliamo i punti salienti:
  1. Presenza di sedimenti alluvionali su tutti i continenti anche a quote elevate.
  2. In alcune aree circoscritte, ritrovamento di grandi depositi di detriti vegetali e animali mescolati in modo caotico con fango e pietre, che non possono aver avuto altra causa se non un’immensa e devastante inondazione.
  3. In prossimità dei presunti antichi poli, estese aree di depressione della crosta terrestre le quali indicano la presenza di enormi spessori di ghiaccio in tempi non troppo remoti.
  4. Strano e inspiegabile comportamento oscillatorio del polo nord magnetico.
  5. Posizione distante dagli attuali Poli dei più antichi e abbondanti depositi di ghiaccio delle calotte polari.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.

Appare in ogni modo altamente probabile che ci debba essere stato un evento tanto catastrofico quanto incredibile, il quale evidentemente causò un consistente cambiamento di inclinazione dell’asse terrestre.
In base a quanto stabilito in precedenza, se prendiamo come posizione dell’antico Polo Nord il centro dell’attuale Baia di Hudson, possiamo ipotizzare che tale spostamento sia stato di circa 30º il che equivale a circa 3.300 km sulla superficie terrestre.


I tempi

Sono state azzardate numerose ipotesi che possano spiegare in modo scientifico il Dryas Recente.

Sembra che una delle più accreditate sia l’impatto di un grande meteorite o cometa che potrebbe essere esploso in atmosfera e quindi avrebbe provocato l’immane cataclisma senza peraltro lasciare tracce visibili come potrebbe essere un cratere da impatto.

Ma questa ipotesi oltre ad altre vistose incongruenze, non spiega le evidenze relative allo spostamento dell’asse terrestre.
Esiste inoltre un altro fattore che esclude definitivamente l’ipotesi dell’impatto cosmico insieme a qualsiasi spiegazione logica e scientificamente accettabile:
 i tempi del cataclisma.


Veniamo ai fatti.

 All’inizio del secolo scorso in Siberia furono ritrovati corpi di mammut sotto il ghiaccio, le cui carni erano ancora in buone condizioni dopo millenni; ma la cosa incredibile fu che perfino i vegetali ancora non digeriti contenuti nel loro stomaco apparivano ben conservati.

I mammut in questione sono stati ritrovati in un’area della Siberia dove si sono conservati per millenni sotto il ghiaccio in ambiente simile a quello di un congelatore industriale (a temperature di qualche decina di gradi sotto zero).

Che ci fa in mezzo ai ghiacci della Siberia un animale che per sopravvivere ha bisogno di ingerire circa 50-100 kg di vegetali ogni giorno?

Questo dato inoppugnabile infatti è corroborato dal ritrovamento nel loro stomaco di vegetali tipici di climi temperati o subtropicali.

Quale evento può aver spostato la superficie terrestre di 30º di latitudine, equivalenti a circa 3.300 km, trasportando branchi di animali da un clima temperato/subtropicale a un clima polare? (Per fare un esempio, 30º di latitudine o 3.300 km equivalgono alla distanza tra la Sardegna e Capo Nord.)


Congelamento dei vegetali

A questo punto è doveroso fornire al lettore una precisazione.

Per congelare dei vegetali in modo che non vadano a male, si deve tassativamente operare il loro congelamento in pochi secondi.
Chi ha lavorato in una fabbrica che produce vegetali congelati, potrà confermare che il congelamento dei vegetali deve essere eseguito in non più di una manciata di secondi per fare in modo che si conservino a lungo; altrimenti andranno a male.

Si tratta di un dato tecnico che chiunque può verificare facilmente.

Quindi, quale evento potrebbe spiegare uno spostamento repentino della superficie terrestre di 3.300 Km (30º), insieme al congelamento istantaneo del corpo di un animale a sangue caldo che pesa varie tonnellate, inclusi i vegetali contenuti nel suo stomaco?

Non esiste nessun fenomeno conosciuto sulla Terra in grado di produrre un simile effetto.

Semplicemente si tratta di qualcosa che va al di là di qualsiasi spiegazione scientifica.

Ma allora cosa dobbiamo fare, gettare alle ortiche le prove, i riscontri oggettivi e tutto quanto abbiamo esaminato fino ad ora soltanto per il fatto che, secondo le nostre limitate conoscenze attuali, non siamo in grado di trovare una spiegazione al fenomeno?

Si tratterebbe di un atteggiamento piuttosto arrogante.


Ragionare per induzione

Al contrario, proviamo ad andare avanti in base alle prove a nostra disposizione e vediamo cosa potrebbe saltar fuori usando il ragionamento induttivo.

Cosa ci vorrebbe per congelare interamente e in pochi secondi (fino alle viscere) il corpo di un mammut pesante alcune tonnellate, e nello stesso tempo trasportarlo 3.300 km più a nord, dove rimarrà sepolto nel ghiaccio?

Si potrebbero azzardare diverse ipotesi, ma l’unica spiegazione accettabile che possiamo proporre usando la logica, è una rotazione brusca e rapida del pianeta Terra che, per mezzo della forza centrifuga avrebbe sollevato l’atmosfera e quindi provocato la sua separazione dalla superficie terrestre, facendo quindi piombare quest’ultima istantaneamente alla temperatura dello spazio interplanetario, cioè prossima allo Zero Kelvin (o zero assoluto), vale a dire circa -270º.

In seguito l’atmosfera è ricaduta sulla terra per forza di gravità, quindi le temperature sono tornate gradualmente nella norma, relativamente alla nuova latitudine.

Infine, a causa del contraccolpo a questo fortissimo e brusco spostamento dell’asse terrestre, l’acqua degli oceani invase le terre emerse penetrando per migliaia di chilometri all’interno dei continenti, in una terrificante inondazione che dovette spazzare via gran parte della vita sul pianeta.

Cosa può aver causato questa brusca e rapida rotazione del pianeta Terra? Non ne ho la minima idea.

Ma per favore si eviti di continuare a proporre improbabili impatti cosmici, perché dio solo sa che dimensioni di meteorite o cometa sono necessarie per dislocare repentinamente la crosta terrestre di 30º.


Considerazioni finali

Il brusco colpo e la conseguente improvvisa accelerazione centrifuga, probabilmente provocò tutta una serie di fenomeni che dovrebbero essere accuratamente investigati.

Per esempio, la forza centrifuga oltre a sollevare l’atmosfera deve aver prodotto anche il sollevamento delle acque dei mari e in un secondo tempo, presumibilmente potrebbe avere favorito la fuoriuscita di magma del mantello dai punti più deboli della crosta terrestre, come ad esempio i vecchi condotti magmatici.

Ci si può immaginare il tremendo cataclisma risultante da questa miscela di freddo siderale, enormi masse d’acqua degli oceani che si riversano nelle terre emerse, e in seguito il fuoco dei vulcani che iniziano improvvisamente a eruttare simultaneamente!

Ma va tenuto in conto che i maggiori effetti sopra descritti sono rimasti confinati dentro una fascia che si estese lungo la direzione dello spostamento, cioè sul prolungamento di una linea che va dall’antico Polo Nord (all’incirca il centro della Baia di Hudson) all’attuale Polo Nord, poiché quella è la linea dove l’entità dello spostamento fu massima e quindi gli effetti furono maggiori.



Per questa ragione la maggior parte dei popoli della Terra ha vissuto soltanto l’inondazione, mentre i fenomeni più violenti menzionati sopra, devono essere rimasti confinati all’interno della fascia di massimo momento angolare (dove sicuramente non ci sono stati superstiti che potessero raccontare l’accaduto).
Ad esempio, in aree come l’Europa o l’Africa dove lo spostamento fu minimo, l’atmosfera deve essere rimasta al suo posto.

Infatti, non ci sono ritrovamenti di animali congelati nell’emisfero nord al di fuori della Siberia poiché proprio quell’area si trovò sulla retta dove il momento angolare dello spostamento fu massimo.

Per la stessa ragione, chissà un giorno potrebbero essere trovati resti di fauna congelata nell’Antartide Occidentale, poiché anche quell’area dell’emisfero sud si trova sulla retta di massimo spostamento, e inoltre durante il cataclisma passò di colpo da un clima temperato a un clima molto freddo di tipo antartico.
Uno potrebbe obiettare che anche il Nord America si trovò sulla linea di massimo spostamento; ma lì non ci sono stati ritrovamenti poiché, al contrario che in Siberia, il dislocamento avvenne da una latitudine fredda a una latitudine temperata, quindi il clima risultante non ha permesso la conservazione fino ai nostri giorni dei resti degli animali morti (del Nord America si sa solamente che alcune specie come il leone delle caverne o l’orso dal muso corto si sono estinte improvvisamente circa 12.500 anni fa).

_______________________

Quella esposta in quest’articolo è un’ipotesi che, come spiegato sopra, non pretende di fornire una spiegazione scientifica per un avvenimento che per se stesso è sconvolgente, incredibile, pazzesco.

Ma dipinge un quadro su cosa potrebbe essere successo durante quello che rimane uno dei più grossi misteri per climatologi, geologi e paleontologi: l’evento che porta il nome di Dryas Recente.
 
 

lunedì 25 novembre 2019

Green Economy




  L’Unione Europea ci informa che è stato approvato il nuovo bilancio per il 2020. In particolare, tra squilli di tromba e manifestazioni di incontenibile giubilo salvamondista, si sottolinea l’aumento delle risorse destinate a lottare contro la CO2: l’incremento generale di spesa porterà infatti a spendere il 21% dell’intero budget dell’Unione in iniziative e programmi “verdi”.


domenica 24 novembre 2019

L'estremismo climatico nell'era della disinformazione




di Roy W. Spencer, Ph. D.

Le guerre sul riscaldamento globale hanno mai cambiato la mente di qualcuno?


Suppongo che ci siano alcune persone le cui menti sono state cambiate. Per quanto ricordo, Judith Curry ha detto che il Climategate (che ora sta "celebrando" il suo decimo anniversario) è stato il suo campanello d'allarme che la scienza del clima istituzionalizzata potrebbe non essere tutto ciò che sostiene di essere. Ora è uno scettico ben informato e senza vergogna della tendenza moderna a incolpare ogni evento del maltempo sugli umani.
Mentre sono sicuro che ci sono altri esempi, la sfortunata verità è che sempre meno persone si preoccupano davvero della verità.

venerdì 22 novembre 2019

Il colpo più potente contro la corruzione globale e la falsa scienza



Rivelare la verità sul Sole è il colpo più potente che può essere consegnato ai fautori della corruzione globale, falsi e anti-scienza. Inoltre, e soprattutto, l'esplorazione del Cosmo e l'apertura della porta del cielo non possono essere realizzate senza conoscere la realtà fisica della nostra stella.


giovedì 21 novembre 2019

L'inverno canadese "classico" in anticipo, secondo le previsioni a lungo termine




Se sei un fan delle forti nevicate, del gelo e ti piace restare bloccato in casa senza energia, cibo e acqua corrente per i prossimi tremendi 3 mesi, allora trascorrere l’inverno 2019/20 in Canada fa proprio per te!

Agenti atmosferici avanzati (scheda tecnica)



Agenti atmosferici migliorati sulla terra


L'olivina estratta (silicato di ferro e magnesio) viene macinata in polvere e scaricata su spiagge dove l'azione delle onde la disperde nell'acqua o si diffonde sulla terra. L'idea è quella di controllare i livelli di CO2 atmosferica attraverso processi di alterazione chimica naturale1 che estraggono CO2 dall'atmosfera (indicata come carbonatazione) e la sequestrano in minerale di roccia di nuova formazione, carbonato di magnesio. I livelli di assorbimento del carbonio sono ancora relativamente sconosciuti, così come gli effetti del dumping su larga scala in ambienti marini, terrestri e di acqua dolce. Anche gli effetti chimici dell'aggiunta di questo minerale ad altri ecosistemi sono sconosciuti. Le massicce operazioni di estrazione per estrarre l'olivina, forse migliaia di volte più grandi dell'attuale scala di produzione, aggraverebbero gli effetti già disastrosi dell'estrazione sugli ecosistemi e sulle popolazioni locali del mondo.

mercoledì 20 novembre 2019

Riscaldamento globale: la scienza al servizio della politica

Foto di Gerd Altmann da Pixabay


Il documentario che attraverso numerose testimonianze di scienziati di alto livello spiega perché il riscaldamento globale antropico è una realtà politica.


Torniamo ad occuparci di scienza e allo stesso tempo di politica

Non stupisca l’accostamento, dato che un legame organico tra scienza e potere politico risale almeno al XVII secolo, a seguito delle teorie di Francis Bacon, filosofo e uomo di stato inglese. Prendendo spunto da un suo libro, “Nuova Atlantide” pubblicato postumo nel 1627, un gruppo di filosofi della natura iniziò a riunirsi nel 1640 per discutere le idee di Bacon, dando vita al Collegio Invisibile. Alcuni di questi membri del Collegio Invisibile, assieme ad altri scienziati dell’epoca, nel 1660 fondarono la Royal Society, nello stesso anno in cui in Inghilterra veniva restaurata la monarchia con Carlo II Stuart, il quale si apprestò a riconoscere la società con decreto reale. Da allora la Royal Society avrebbe legato la scienza al potere imperiale e molte delle teorie della prestigiosa istituzione furono strumento formidabile di consenso, attorno alle quali l’impero britannico costruì gran parte della sua politica coloniale e di sfruttamento.

Cambiamenti Climatici, Neopaganesimo e Fine Del Mondo

Cerimonia di rivolta dell'estinzione

 by Dion J Pierre
Il movimento per il cambiamento climatico è diventato la "religione secolare del mondo moderno", ha recentemente dichiarato il editorialista del Wall Street Journal Gerard Baker.
Gli attivisti del clima predicano un vangelo di conservazione che mira a riscattare i peccati ambientali dell'umanità.

lunedì 18 novembre 2019

DARPA: 60 ANNI DI AVVENTURA SPAZIALE

Un missile Atlas-B è in preparazione per il lancio del satellite SCORE, 
il primo satellite per comunicazioni del paese, 
da Cape Canaveral, Florida
 

Uno dei creatori dell'era spaziale continua la sua vasta espansione sulla tecnologia spaziale




Di Edward Goldstein
Quattro mesi dopo che l'Unione Sovietica scioccò gli Stati Uniti il ​​4 ottobre 1957, lanciando Sputnik 1, il primo satellite in orbita attorno alla Terra, e tre mesi dopo raddoppiarono questa vittoria della Guerra Fredda nella corsa allo spazio lanciando Sputnik 2 (portando il cane Laika), e otto giorni dopo gli Stati Uniti hanno finalmente preso parte a questo gioco della Guerra Fredda con la posta in gioco quando l'Explorer 1 dell'Agenzia militare per missili balistici lo ha messo in orbita, il nostro paese ha istituito la sua prima vera agenzia spaziale. Non era la NASA. Era l'ARPA, l'Agenzia di progetti di ricerca avanzata, istituita tramite una direttiva del Dipartimento della Difesa (DOD) il 7 febbraio 1958,1 cinque mesi prima della fondazione della NASA.

domenica 17 novembre 2019

Propaganda e post-verità


Ormai da diciott’anni discutiamo della strana trasformazione dei media, che sembrano attribuire sempre meno valore ai fatti. Ascriviamo la causa del fenomeno alla democratizzazione dei mezzi di comunicazione, dovuta all’avvento dei social-network. La qualità dell’informazione sarebbe precipitata perché chiunque ormai può improvvisarsi giornalista. Il diritto di esprimersi dovrebbe perciò essere opportunamente riservato alle élite. E se fosse vero l’esatto contrario? Se l’auspicata censura non fosse in realtà una risposta al fenomeno, bensì ne fosse l’evoluzione?


Sisifo spinge faticosamente il masso in cima alla montagna delle proprie ambizioni; la pietra cade inesorabilmente dall’altro versante, verso gl’inferi. Sisifo ricomincia l’assurda fatica.



venerdì 15 novembre 2019

Fecondazione oceanica (scheda informativa sulla tecnologia)

Una marea rossa al largo della costa di La Jolla, California. La fertilizzazione oceanica potrebbe portare a fioriture di plancton tossiche? I ricercatori suggeriscono che il rischio è reale.


La fecondazione oceanica (OF) è una tecnica di rimozione dell'anidride carbonica proposta e si riferisce allo scarico di limature di ferro o altri "nutrienti" (ad esempio l'urea) nell'acqua di mare per stimolare la crescita del fitoplancton in aree a bassa produzione fotosintetica. L'idea è che il nuovo fitoplancton assorbirà CO2 atmosferica e, quando il fitoplancton muore, il carbonio verrà sequestrato mentre affondano sul fondo dell'oceano. Negli ultimi 30 anni ci sono stati almeno 13 esperimenti di fecondazione del ferro nell'oceano. Tuttavia, studi scientifici hanno dimostrato che la quantità di carbonio esportata in acque profonde è molto bassa o non rilevabile perché gran parte del carbonio viene nuovamente rilasciato attraverso la catena alimentare.1

giovedì 14 novembre 2019

Aereo della Seconda Guerra Mondiale scoperto sotto 300 piedi di ghiaccio in Groenlandia

Un gruppo di ricerca ha trovato un P-38 a lungo perduto sotto 300 piedi di ghiaccio in Groenlandia - Gli allarmisti del riscaldamento globale prendono atto.


Il 15 luglio 1942, sei aerei da combattimento P-38 Lightning e due bombardieri della Fortezza Volante B-17 incontrarono una tormenta mentre sostenevano lo sforzo bellico alleato in Europa.

L'aereo è stato costretto a un atterraggio di emergenza sui ghiacciai della Groenlandia e, sebbene tutti i membri dell'equipaggio siano stati salvati nove giorni dopo, l'aereo è stato lasciato indietro.

Nel corso dei successivi sette decenni e mezzo, le calotte glaciali della Groenlandia hanno seppellito gli uccelli da guerra.

Subsidenza, chi era costei?

 Titolo Originale: Affondiamo

 
Nell’autunno più “old-style” che si ricordi in Italia da lustri a questa parte, ovvero ricco di precipitazioni e di associati episodi di dissesto idro-geologico, endemici per un territorio fragile come quello italiano, era solo questione di tempo prima che il Rescue Team tirasse fuori tutto il suo armamemtario clima-catastrofista. Parliamo qui della declinazione della narrativa nella modalità “fenomeni estremi”. Categoria in cui ovviamente ricade il recente episodio di acqua alta record a Venezia.

Immediatamente si è levato infatti il grido di dolore del clima che si sfascia sotto i nostri occhi. Timidamente qualcuno ha fatto notare che rimane imbattuto l’evento del 1966 passato alla storia come “Acqua Granda”. Ma poco importa: i record si usano solo quando fanno comodo. Infatti Repubblica sentenzia:di fronte a ciò che sta accadendo, con Venezia sommersa da quasi 2 metri d’acqua, nemmeno i negazionisti più accaniti possono far finta di non vedere gli effetti dei cambiamenti climatici, o fare spallucce con la tranquillizzante vulgata secondo cui nel passsato “era già successo”. Capito l’antifona? Se è già successo in passato, chissenefrega, questa volta sappiate che è colpa del Climate Change, mentre prima no. E se non siete d’accordo, allora siete negazionisti.

ACQUA ALTA A VENEZIA IL RECORD DEL 1966 RESISTE-ALCUNE CORRELAZIONI STORICO-CLIMATICHE

Dei 22 episodi più importanti di acqua alta registrati nella storia a Venezia ben 9 si sono verificati nel mese di novembre e ben 13 negli ultimi vent’anni. Il valore raggiunto nella giornata del 12 novembre scorso ha “mancato” per soli 7 cm il record assoluto del 4 novembre 1966 di 194 cm, quando la stessa perturbazione determinò la tristemente famosa alluvione di Firenze. Le motivazioni meteo-climatiche di questo eccezionale fenomeno sono da riscontrasi in un pattern che avevamo già individuato nel mese di ottobre cioè nell’azione persistente di una zona di bassa pressione sull’Islanda, una volta più famosa di oggi, perchè più frequente: la semipermanente islandese, una volta questa figura climatica si contendeva la scena europea insieme alla opposta figura altopressoria delle Azzorre nel periodo autunnale dispensando le “necessarie” piogge sul nostro Paese. Qui di seguito mostriamo una mappa dei mesi di novembre nei quali si sono verificati i più gravi fenomeni di acqua alta nella storia di Venezia.

mercoledì 13 novembre 2019

Batteri militarizzati come ‘sensori di esplosivi’ - la nuova sfida del Pentagono



Batteri militarizzati come ‘sensori di esplosivi’ - la nuova sfida del Pentagono

Un’azienda americana specializzata in sistemi di difesa per il Pentagono afferma di aver messo a punto un nuovo innovativo metodo per rilevare mine ed esplosivi nascosti nel terreno. Verranno utilizzati batteri sensibili ai materiali esplosivi che si illumineranno segnalando il pericolo. 


LA GUERRA DEI METALLI RARI, IL LATO OSCURO DELLE ENERGIE VERDI

Il giornalista e documentarista Guillaume Pitron nel suo libro affronta gli aspetti negativi della transizione energetica



A una prima impressione sembra di leggere un racconto distopico, una narrazione dai colori cupi e dai tratti angoscianti che si snoda in Paesi reali che sembrano però creati dalla fantasia dell’autore. Ma se la distopia inquieta, inquieta ancora di più realizzare che ciò che si sta leggendo non è narrativa ma scienza, non fantasia ma realtà, non uno scenario improbabile, ma un futuro possibile.  Il libro La guerra dei metalli rari di Guillaume Pitron, giornalista e documentarista francese, apre un nuovo punto di vista sul problema ecologico e ci costringe a rivedere certezze consolidate fino ad arrivare al paradosso che tutto quanto si fa per salvare l’ambiente non è poco – come ci viene detto quotidianamente da più parti – o inutile di fronte alle enormi dimensioni del problema, ma soprattutto è dannoso e ciò che crediamo possa salvarci in realtà ci distruggerà.

Osservazioni semplici, conclusioni importanti - Osservazioni complesse, conseguenze sconosciute

 Osservazioni semplici, conclusioni importanti



di Clifford E Carnicom
Luglio 2019
Quello che segue di seguito completa un ciclo di un'importante branca della ricerca che ha avuto luogo presso l'Istituto Carnicom nell'ultimo decennio.

Le immagini sottostanti dimostreranno che esiste una corrispondenza esatta tra la microbiologia della condizione "Morgellons" ENTRAMBI l'interno e l'esterno del corpo. Inoltre, ancora una volta, conferma gli studi che confermano e dimostrano che questa condizione di salute non è in alcun modo limitata agli effetti o ai sintomi della pelle.

Le condizioni di Morgellons sono il risultato di una microbiologia molto specifica e unica. Le caratteristiche di tale microbiologia sono state studiate in modo molto dettagliato e in questo sito esistono informazioni sufficienti per stabilire e confermare questa affermazione di unicità. La presentazione nel documento "Cross-Domain Bacteria Isolation" (maggio 2014) conferma questa affermazione nell'evoluzione della ricerca. Il termine provvisorio, "batteri interdominio", è d'ora in poi indicato come CDB in questo e in altri documenti.

Fotografia di controllo - Pelle normale
Nessuna macchia visibile o apparente.
Ingrandimento di circa 15x.

martedì 12 novembre 2019

Biochar (scheda tecnica)



Panoramica

Biochar descrive un metodo per convertire la biomassa in carbone e quindi mescolarla in terreni per immagazzinare il carbonio bruciato. Il carbone viene prodotto attraverso un processo noto come pirolisi, in cui il materiale organico subisce decomposizione in condizioni di ossigeno molto basso e temperature elevate. Il residuo solido risultante è altamente arricchito di carbonio e chiamato "char". I promotori del biochar puntano su terreni neri amazzonici di Terra Preta, dove gruppi indigeni seppelliscono carbone e altra materia organica per migliorare la fertilità del loro suolo. Utilizzato sulle colture odierne, tuttavia, l'affermazione secondo cui il biochar aumenta la produttività agricola non è stata costantemente dimostrata. Per essere efficace, il biochar dovrebbe essere prodotto su scala industriale e richiederebbe la trasformazione in carbone di grandi aree terrestri per le piantagioni di biomassa. In effetti, nella prima sperimentazione sul campo del biochar sottoposta a revisione paritaria, i ricercatori sono rimasti sorpresi nello scoprire che i terreni trattati con biochar sequestravano meno carbonio rispetto ad altri terreni: l'aggiunta di più carbonio stimolava i microbi del suolo per rilasciare più CO2.1 Altri schemi prevedono "rifiuti -biochar", dove i cosiddetti rifiuti forestali e agricoli vengono convertiti in carbone.

La foto degradazione delle microplastiche in ambiente marino




 

Le microplastiche sono oggi diffusissime in tutti gli oceani del pianeta. I risultati di uno studio di recentissima pubblicazione (Zhu et al., 2020) evidenziano il ruolo chiave dell’UV solare come agente di alterazione dei polimeri che le compongono, con rilascio di molecole organiche a corta catena che vanno a far parte del pool del DOC (carbonio organico dissolto nell’acqua marina) il quale è suscettibile di attacco da parte dei batteri e per tale ragione riveste un ruolo essenziale nell’alimentare le catene trofiche oceaniche. Si tratta di un dato per molti versi positivo e che ci mostra ancora una volta le grandi doti di resilienza proprie degli ecosistemi marini. Ciò non deve tuttavia far dimenticare che gli oceani non sono il luogo adatto per smaltire le materie plastiche, per cui è auspicabile una sempre più elevata attenzione alla gestione razionale e sostenibile di tali prodotti.

lunedì 11 novembre 2019

Astrofisico - La mini era glaciale sta accelerando - Video Importante

Astrophysicist Piers Corbyn

Contrariamente a ciò che i politici stanno cercando di convincerti, una nuova mini era glaciale è già iniziata.

 

Un nuovo minimo di Maunder.


"Stiamo per immergerci in una profonda mini era glaciale", afferma l'astrofisico Piers Corbyn. "E non c'è via d'uscita. Per i prossimi 20 anni, in media, diventerà sempre più freddo".

Il flusso del jet sarà più selvaggio. Ci saranno più sbalzi di temperatura selvaggia, più eventi di grandine, più terremoti, eventi vulcanici più estremi, più neve negli inverni, estati pessime, tarde primaverili, brevi autunni e sempre più guasti alle colture

"I livelli di anidride carbonica non hanno alcun impatto - ripeto, nessun impatto - sul clima", afferma Piers. 

Il gelo all’improvviso

 
Voglio oggi dedicare un articolo a tutti quegli eventi climatici che hanno portato rapidamente a condizioni gelide e proibitive.

Noi veniamo da diversi mesi (da giugno) con temperature sopra la media e questo potrebbe fare pensare che avremo un inverno mite o comunque scongiurati eventi glaciali a breve. Tuttavia, la storia degli eventi che riporterò qui di seguito, vuole evidenziare come nella storia del clima spesso e volentieri accadano cambiamenti climatici improvvisi e rapidissimi, e nulla sia scontato…

Partiamo dal meno recente, lo Younger Dryas , avvenuto circa 10.000 anni fa. 
L’evento, avvenuto a Era Glaciale ormai conclusa determinò un serio raffreddamento dell’emisfero nord, riportandolo a condizioni simil glaciali per mille anni. Il tutto, dalle ipotesi più recenti, fu scaturito dall’immissione di un’enorme quantità di acqua dolce freddissima nel Nord Atlantico, bloccando rapidamente la Corrente del Golfo. Ammasso di acqua dolce che si accumulò, in seguito allo scioglimento della calotta nord americana, nel Lago Agassiz (attuale zona dei grandi laghi). Ad un certo punto, questo immenso lago traboccò: una parte dell’acqua finì in Nord Atlantico, l’altra attraverso i fiumi nel Golfo del Messico.

Sorprende di tale evento, la velocità con il quale si è innestato. Dai sedimenti analizzati in alcuni laghi irlandesi, si evince come il processo di congelamento sia stato estremamente rapido, come prendere l’Irlanda, la quale ha un clima temperato oceanico, e spostarla al Polo Nord nell’arco di 2-3 mesi.



Insomma, un qualcosa che se si ripetesse ai tempi attuali, provocherebbe il collasso sociale ed economico del Nord Emisfero, in particolare Nord America ed Europa occidentale, dove il crollo termico fu più pronunciato.

sabato 9 novembre 2019

È GIÀ ORA DI PARLARE DI 6G? PARE DI SÌ!





Ma il 6G non avrà solo il compito di realizzare le promesse del suo predecessore. Secondo Marcus Weldon dei Nokia Bell Labs, per esempio, il 6G sarà “un sesto senso per gli umani e per le macchine, grazie al quale la biologia si unirà all’intelligenza artificiale. Difficile capire oggi che cosa possa significare in concreto una definizione del genere, che però fornisce almeno un’idea della direzione in cui si sta lavorando: un’integrazione sempre maggiore tra essere umano e macchina.
In termini di velocità, la rete 6G consentirà di raggiungere 1 terabit al secondo utilizzando le frequenze appena inferiori a un terahertz, e consentirà di connettere migliaia di miliardi di dispositivi”, si legge ancora su Techradar. Il 6G, di conseguenza, potrebbe essere il vero abilitatore di quella internet of everything che oggi è solo un termine alla moda utilizzato nelle conferenze tech per impressionare gli spettatori.

venerdì 8 novembre 2019

Copertura nuvolosa e temperatura globale




Un recente lavoro di O.M. Pokrovsky (2019) analizza la relazione tra temperatura globale e copertura nuvolosa. Per la copertura nuvolosa usa i dati ISCCP (alcune informazioni anche in Rossow e Schiffer,1991) e come serie di temperatura globale HadCRUT4 (terra+oceano).

AMBIENTE E GUERRA: UN’INTERRELAZIONE RIMOSSA

 

Licenza di uccidere persone e territorio?



I nostri sprechi quotidiani, lo sperpero di risorse energetiche, preziose perché esauribili, ed un modello di sviluppo incompatibile con gli equilibri ecologici richiedono una generale e comune presa di coscienza del baratro verso cui l’umanità si è irresponsabilmente avviata. Non mi sembra però ammissibile che si sottaccia o sminuisca l’incontestabile gravità della pressione esercitata dal complesso militare-industriale e dai tremendi esiti bellici che esso produce su ciò che chiamiamo ‘natura’, mettendo a rischio le stesse condizioni per la sopravvivenza del genere umano. Da sempre la guerra è di per sé morte, distruzione e devastazione ambientale…Basi militari, poligoni ed altre installazioni del genere, anche in situazioni di non conflittualità, sono una costante bomba ecologica, in seguito alla presenza ed all’utilizzo incontrollato di sostanze di natura chimica, batteriologica e nucleare anche nelle esercitazioni. Leggi qui 

*******