giovedì 24 marzo 2016

Giuseppe Garibaldi e l’eterna devozione della massoneria

 di Davide Consonni

"Se per Risorgimento s’intende il movimento culturale che ha accompagnato l’Unità, cioè il processo di unificazione politica della penisola italiana, con l’intenzione esplicita di «modernizzare il paese», ossia «[...] di disfare il tradizionale ethos italiano radicato nel cattolicesimo per costruire un ethos nuovo, progettato a tavolino, modellato sulle presunte caratteristiche delle più avanzate nazioni protestanti europee», non posso celebrare Giuseppe Garibaldi, autorevole esponente del «partito anti-italiano» risorgimentale.
Il programma «nazionale» — che Garibaldi indossa in pieno, favorendone apertamente l’ideologismo più radicale —, ispirato alla duplice intenzione di unificare l’Italia e di procedere al «rinnovamento morale e civile» degli italiani, ha rappresentato un tentativo insidioso di «rieducazione» popolare, volto a demolire la cultura dell’antica nazione italiana. «In termini polemici si potrebbe dire che Garibaldi fu tra quelli che "fecero l’Italia per ‘disfare’ gl’italiani"».



Garibaldi riteneva, infatti, che la lacerazione fra «paese legale» e «paese reale», evidente fin dai primi giorni di vita del nuovo Stato unitario, fosse la conseguenza del radicamento della cultura religiosa presso la stragrande maggioranza della popolazione. Mentre altri operavano a livello della minoranza colta, Garibaldi diffonde, in forme più immediate e comunicative, fermenti anticattolici presso i ceti popolari, anche con la distribuzione capillare di opuscoli e di catechismi che attribuivano a lui la vera rappresentanza della «legge di Cristo» contro le imposture del Papa. Il sacerdote è presentato come «[...] la più nociva di tutte le creature, perché egli più di nessun altro è un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza degli uomini e dei popoli» e Papa Pio IX (1846-1878) viene definito «un metro cubo di letame». Nelle sue invettive anticlericali trabocca spesso dal terreno politico a quello della dogmatica cattolica: per esempio definisce l’Eucaristia come il «[...] modo d’inghiottire il reggitore dei mondi, e depositarlo poi, in un Closet qualunque. Sacrilegio, che prova l’imbecillità degli uomini», oppure intervenendo sull’infallibilità del Papa, «[...] un povero vecchio che conformandosi alle leggi inesorabili della natura tra poco pagherà come noi tutti ad essa il suo tributo e sarà ben difficile distinguere il nauseante suo teschio da quello di qualunque mendico».

Garibaldi manifesta il suo furore anticattolico pure attraverso la stesura di romanzi ingiuriosi e denigratori nei confronti del clero e del Pontefice: «Gli ultimi anni di vita — scrive lo storico gesuita Pietro Pirri (1881-1969) — sono anche i più miserevoli sotto l’aspetto morale. G. [aribaldi] non trovò di meglio che sfogare i suoi crucci con libri in prosa e in versi, per lo più insulsi, riboccanti di volgari ingiurie e di denigrazioni contro il clero e il Papa, e di roboanti declamazioni contro una società che aveva il torto di non pigliare sul serio i sogni della sua mente ottenebrata da vieto anticlericalismo e da grette idealità massoniche»" [Fonte: http://www.identitanazionale.it/diba_q008.php]

Fu a Montevideo che Garibaldi nel 1844 indossò il primo “grembiulino” ed “ebbe la luce” massonica iniziatica.
Aveva trentasette anni, e la loggia era L’Asil de la Vertud, una loggia irregolare, emanazione della massoneria brasiliana, non riconosciuta dalle principali obbedienze massoniche internazionali, quali erano la Gran Loggia d’Inghilterra e il Grande Oriente di Francia. Sempre nel corso del 1844 regolarizzò la sua posizione (4° grado) presso la loggia Les Amis de la Patrie di Montevideo posta all’obbedienza del grande Oriente di Parigi. La sua affiliazione comparve successivamente anche nella loggia Tomp Kins, a Stapleton nello stato di New York, (Dove ancora oggi sorge una loggia/officina che porta il suo nome). La carriera massonica di Garibaldi ebbe un salto diqualita quando il Gran Oriente di Palermo gli conferì (Tra i sei commissari inviati dal Gran Oriente c’era anche il 33° Francesco Crispi) a Torino tutti i gradi del Rito Scozzese (dal 4° al 33°) il 17 marzo 1862, seguita dall’elezione a Gran Maestro dell’Ordine d’Oriente e del Rito Scozzese Antico ed Accettato del 21 maggio 1864 e nella suprema carica di Gran Hierofante del Rito Egiziano di Memphis-Misraim nel 1881. Molte di queste informazione le dobbiamo a Aldo A. Mola direttore del ”Centro studi per la storia della Massoneria” che ha sede presso il Gran Oriente d’Italia a Roma.

Aldo Mola nel suo libro ”Liberazione d’Italia nell’opera della Massoneria” (oltre alla quantità incredibile di documenti, tra cui i buoni di stato britannici che hanno finanziato Mazzini & Company) ripete più volte: "La spedizione dei mille dall’inizio alla fine sotto tutela britannica: o, se si preferisce, dalla Massoneria Inglese". Il Mola precisa che Garibaldi: ”andò in visita ufficiale".. (In Gran Bretagna).."[ove ottenne] accoglienze trionfali, mai riservate ad alcun riservato cittadino". (Informazioni tratte da "Storia della massoneria Italiana", Aldo A. Mola)

L'immagine che segue è una scannerizzazione di uno dei prestiti inglesi
ottenuti e firmati dal Mazzini:



"E in Inghilterra, soprattutto tra gli ultimi anni '50 e gli ultimi anni '60, vi sono
in ogni caso attivi contatti con la menzionata loggia irregolare dei "Philadelpes", nucleo originario di quella che poi diventerà la "Prima Internazionale", analiticamente documentati, ad esempio, da B. Nikolaevsky [8]. Non mancano, attraverso le personalità liberali che appoggiano in Inghilterra l'azione mazziniana, contatti con la massoneria regolare: la prima riunione dei "Friends of Italy" si tiene a Londra nella località storica detta "Freemasons' Tavern"[9]"

Proseguo con due citazione di Garibaldi speranzoso che una sana coscienza storica risorga dalla istituzionalizzata menzogna che domina sulla storiografia circa il risorgimento: "Se nascesse una società del demonio che combattesse despoti e preti mi arruolerei nelle sue fila", "Farei L’italia anche col Diavolo!" 

Qui di seguito riporto un documento d'eccezione proveniente dall'archivio storico del Grande oriente d'Italia, massima obbedienza massonica italiana. Si tratta del diploma rilasciato a Garibaldi dal Supremo Consiglio del Grande Oriente d’Italia sedente in Palermo a firma del Sovrano Gran Commendatore Giuseppe Garibaldi (Palermo, 20 luglio 1867) 

http://newsletter.grandeoriente.it/newsletter_6_11/goinewsletter_locandinabiblioteca.pdf

Passiamo ora a documentare parte dell'effetto che il gran maestro Garibaldi ebbe sui massoni che ereditarono il valore simbolico e reale delle sue massoniche gesta.
Riporto la notizia di una manifestazione massonica di cordoglio apparsa sui muri di Teramo per il 2° anniversario della morte del massone Garibaldi: 

Siamo nel 1884. Arriva il 2 giugno, è un lunedì. E’ il secondo anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi, gran Maestro della Massoneria Italiana. La ricorrenza non lascia indifferenti i massoni teramani e all’alba si vede affisso sui muri della città un manifesto che ricorda ai cittadini chi “ha spezzato le catene” e li invita a bruciare, come fece Lutero, l’enciclica con cui il Vaticano ha maledetto la massoneria. Colui il quale dichiarò: "Per pessimo che sia il Governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: "Fare l'Italia anche col diavolo"

Il manifesto è firmato “i massoni della Valle del Gran Sasso” ed è molto significativo.
L’enciclica a cui si riferiva il manifesto era la “Humanum Genus” ed era stata promulgata da Papa Leone XIII il 20 aprile di quello stesso anno. Essa partiva dal presupposto che la fine del XIX secolo era un'era pericolosa per i cattolici e condannava la massoneria, così come una serie di ideologie, credenze e pratiche generalmente eretiche connesse con la massoneria e con altre consorterie come la carboneria. Con l’enciclica, Leone XIII aveva condannato il relativismo morale e filosofico della massoneria e le sette ostili alla Chiesa, cito un passaggio della Humanum Genus: "Imperocché da fatti giuridicamente accertati, da formali processi, da statuti, riti, giornali massonici pubblicati per le stampe, oltre alle non rare deposizioni dei complici stessi, essendosi venuto a chiaramente conoscere lo scopo e la natura della setta massonica, quest'Apostolica Sede alzò la voce, e denunziò al mondo, la setta dei Massoni, sorta contro ogni diritto umano e divino, essere non men funesta al Cristianesimo che allo Stato, e fece divieto di darvi il nome sotto le maggiori pene, onde la Chiesa suol punire i colpevoli. Di che irritati i settari e credendo di poter, parte col disprezzo, parte con calunniose menzogne sfuggire o scemare la forza di tali sentenze, accusarono d'ingiustizia o di esagerazione i Papi, che le avevano pronunziate" [Fonte: http://www.vatican.va/holy_father/leo_xiii/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_18840420_humanum-genus_it.html ]

Con il manifesto, i massoni della Valle del Gran Sasso uscivano allo scoperto e prendevano nettamente posizione contro la Chiesa e contro il Clero. Il giornale teramano “Corriere Abruzzese”, che personaggi influenti della massoneria teramana gestivano o indirizzavano, nel suo numero di mercoledì 4 giugno 1884 riportava la notizia dell’affissione del manifesto massonico nella sua rubrica più seguita. E anche questo era molto significativo. Era ancora lontano il momento in cui la Chiesa e la Massoneria avrebbero intrecciato le loro vicende e avrebbero stabilito “larghe intese”, ignorando secoli di sacre condanne del magistero alla perniciosa consorteria massonica, lesiva tanto alle anime, quanto ai corpi, tanto alla Chiesa quanto allo stato.

Cambiamo epoca ma manteniamo l'argomento. Vediamo come la massoneria italiana in tempi più recenti come ha celebrato e ricordato Fr:. Ven:. Massone Garibaldi. Sentite cosa pubblica il Corriere della Sera il 23/settembre/1995:

"DUEMILA MASSONI IN CORTEO CON L'ADESIONE DEL SENATORE PDS
Questa mattina, per la prima volta nella loro storia, i massoni italiani sfileranno in corteo. Ma, tra i simboli di Logge italiane e straniere giunte per l' occasione nella capitale, ci sara' anche un pidiessino, il senatore Saverio Di Bella, membro della Commissione bicamerale antimafia.
Con un passato militante nel Pci e nel sindacato, apprezza il "nuovo corso" del Gran Maestro Virgilio Gaito e considera giusto "far cadere una volta per tutte" certe barriere: "La massoneria, quella "sana", fa parte integrante della storia italiana". Il capogruppo dei progressisti della stessa commissione, Antonio Bargone, prende subito le distanze: "Partecipa a titolo personale: noi ci dissociamo". Ma la scelta fa nascere un nuovo "caso" all' interno della Quercia. Il corteo dei duemila "fratelli" si muovera' dalla Villa del Vascello per raggiungere il punto piu' alto del Gianicolo, dove domina la statua di Giuseppe Garibaldi."

Leggete, qui di seguito, la replica del senatore pds che partecipò alla celebrazione massonica, sempre sul Corriere della Sera del 23 settembre 1995:

"Iscritti al Pds nella massoneria? Io non li conosco. Comunque, nessuna meraviglia: e' cambiata l' Italia, e' cambiato il mondo ed e' giunto il momento di far cadere certe barriere". A parlare in questo modo e' un vecchio militante pci, ora senatore del Pds e membro dell' Antimafia. Saverio Di Bella, 55 anni, ha deciso di partecipare senza problemi al corteo dei massoni. Ed e' stato preventivamente condannato da un altro parlamentare del suo stesso partito, il deputato Antonio Bargone, convinto che, con la tessera della Quercia in tasca, non si possa esprimere simpatia per il "nuovo corso" del Grande Oriente d' Italia. Di Bella, che insegna Storia moderna all'Universita' di Messina, difende la sua scelta: "Basta saper distinguere, e io lo faccio per professione, tra la componente illuministico risorgimentale e quella degenerata della Toscana e dell' Italia meridionale. Parlo dell'infiltrazione ormai accertata della N' drangheta in alcune Logge. Ma e' proprio a questo livello che si e' inserita la collaborazione fondamentale del Gran Maestro Gaito. Il suo tentativo di fare pulizia ha avuto riscontri oggettivi: ha gia' espulso 4 mila iscritti e ha collaborato con l' Antimafia". Ma il deputato Bargone, capogruppo dei progressisti nella sua commissione, smentisce tutto."

Ancora in merito alla celebrazione massonica di Garibaldi del 1995, leggete l'articolo che pubblicò sempre il Corriere il giorno successivo:

"La festa per sancire il "nuovo corso" del Grande Oriente d' Italia: e' la prima manifestazione del genere TITOLO: Mille in piazza, sono massoni Il senatore pds Di Bella a braccetto con il Gran Maestro - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - - - - - - ROMA . Commenta il manifestante massone: "Non lo sapevate che Salvador Allende amava definirsi medico, socialista e massone? Se il presidente del Cile non si vergognava, perche' lui dovrebbe nascondersi?". Ma "lui", Saverio Di Bella, membro della commissione parlamentare Antimafia e piediessino di ferro, non sembra imbarazzato piu' di tanto a sfilare tra compassi, grembiulini e simboli esoterici. Anzi, malgrado la bufera scatenata dai suoi compagni di partito, marcia in prima fila a braccetto con il Gran Maestro Virgilio Gaito. Giacca scura, cravatta fantasia e camicia rossa d' ordinanza.
Garibaldino o comunista? "L'uno e l'altro. risponde .. Il rosso e' un colore rivoluzionario". Momento storico. Si festeggiano i 190 anni della massoneria italiana e, insieme, il centenario della statua di Garibaldi sul punto piu' alto del Gianicolo. E il primo corteo militante del Grande Oriente d' Italia. "A me. confessa Gaito . queste esibizioni non piacciono tanto. Pero' l' abbiamo fatto per dimostrare che non abbiamo nulla da nascondere. Siamo trasparenti e cristallini". Di personaggi politici, a parte Di Bella, non se ne vedono. Pero', spiega un organizzatore, sono arrivati autorevoli complimenti: "La segreteria del presidente del Consiglio ci ha telefonato per un messaggio augurale. La stessa cosa ha fatto anche il presidente del Senato Scognamiglio. La Pivetti invece no: lei non ha risposto al nostro invito". Dai cancelli della Villa "Il Vascello" esce un piccolo fiume di oltre mille persone eleganti, per lo piu' in nero, con in mano stendardi di nuove e antiche Logge. Si dirigono verso il Gianicolo favoriti da uno splendido sole settembrino. E li' si fermano, sotto la statua di Giuseppe Garibaldi, dove suona la banda delle camicie rosse. Il Gran Maestro sale sul palco e comincia a parlare. Lo seguono i colleghi venuti da Atene, Rio Grande do Sul e New York. Insieme ad un colonnello garibaldino. Tra i manifestanti c' e' un folto gruppo di livornesi. Si va dall' imprenditore della Labromare, Diego Catenata, all' operaio dell' Agip, Emilio Navi. Sembrano
tutti contenti del "nuovo corso". Quale? "Beh, . tiene a precisare Piero Curiel, ginecologo fiorentino . e' quello di sempre. Non siamo mai stati segreti, ma solo riservati". A mezzogiorno, dopo aver deposto corone di alloro alle statue di Garibaldi, della sua compagna Anita e al monumento che ricorda i caduti della Repubblica romana, i fratelli massoni rientrano al "Vascello".
E nella biblioteca, sotto un triangolo con l' occhio, il Gran Maestro riprende il suo discorso: "E ora di farla finita con la criminalizzazione. Tutti contro di noi, per colpa di antichi pregiudizi. Ma noi abbiamo il dovere di indirizzare gli altri verso la luce". Il pidiessino Di Bella, che siede accanto a lui, e' invece contento per un' altra luce, quella che Gaito potrebbe dare alle indagini sulla ' ndrangheta: "Ha consegnato gli elenchi degli affiliati, collabora. E per questo che sono qui: bisogna appoggiare questi sforzi. Per loro non e' una scelta indolore: la dissociazione di alcuni elementi potrebbe anche avere un prezzo di sangue". Gaito annuisce e fa sapere che sui 14 mila affiliati al Grande Oriente ci sono 120 indagati: "La loro iscrizione e' sospesa in attesa del giudizio". "E giusto . commenta ilresponsabile della giustizia del PDS, Pietro Folena . favorire chi aiuta ad individuare gruppi piu' o meno occulti. Ma abbiamo il dovere di ribadire che i nostri iscritti non possono aderire ad associazioni segrete. Insomma su questo argomento la nostra posizione non cambia". Senatore avvertito, mezzo salvato? Comunque vadano le cose Di Bella potra' consolarsi sapendo che altri partiti finora non hanno fatto alcun problema per la
partecipazione di loro esponenti alla festa massonica. Al ricevimento del pomeriggio c' erano il senatore Franco Righetti del Ccd, l' europarlamentare di Forza Italia Roberto Mezzaroma, il presidente del gruppo misto alla Camera Siegfried Brugger (SVP) e il consigliere comunale verde Emanuele Montini."

QUI [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/09/24/il-corteo-dei-massoni.html] potete leggere gli articoli sulla questione pubblicati rispettivamente da La Repubblica [del massone di Benedetti].

Ora, per concludere, tenterò di attualizzare all'estremo la stima e la devozione che la massoneria italiana ed internazionale dimostrano per il massone nostrano Garibaldi. Dovete sapere che dalla morte di Garibaldi ad oggi sono state "gemmate" (termine massonico indicante l'apertura di una nuova loggia, si dice anche "alzare le colonne") moltissime logge massoniche intitolate al Fr:. Ven:. Garibaldi. Per iniziare, qui di seguito vi
propongo un elenco di logge nazionali ed internazionali tutt'ora esistenti intitolate al massone Garibaldi:

1] Garibaldi Lodge, n° 542, New York: http://garibaldilodge.com/
2] Loggia Garibaldi, n° 140, Ancona: http://www.garibaldi140an.it/
3] Loggia Garibaldi, n° 1188, Roma: http://www.loggiagaribaldi.roma.it/
4] Lodge Garibaldi, n° 890, Melbourne: https://www.facebook.com/garibaldi890/about
5] Monte Garibaldi Lodge, n° 127, Canada: http://freemasonry.bcy.ca/lodges/127/127.html
6] Garibaldi Lodge Winniepeg: http://www.sonsofitaly.ca/Garibaldi#GaribaldiLodge
7] Loggia Garibaldi, n° 315, Catania: http://www.garibaldi315.com/
eccetera eccetera eccetera

Veniamo ora all'attualizzazione estrema della celebrazione del massone Garibaldi. Dovete sapere che dal 18 al 20 ottobre 2013 a Catania si tenne la "Conferenza Mondiale delle Logge Garibaldi" organizzata dalla sopra citata Loggia Garibaldi n° 315 all'Oriente di Catania (ultima dell'elenco).
Vi riporto come il sito della loggia Heredom n° 1224 di Cagliari recensisce l'incontro:
"Si terrà nella cittadina etnea, dal 18 al 20 ottobre prossimi, la Conferenza Mondiale delle Logge intitolate a Giuseppe Garibaldi. Il ricco programma della Convention prevede tre giorni densi di appuntamenti che offriranno agli intervenuti, provenienti da varie parti del globo, il meglio dell'ospitalità e delle attrazioni turistiche offerte dal territorio della Sicilia Orientale. Nel pomeriggio del 18 ottobre si apriranno i lavori che si terranno presso lo Yachting Club di Catania . Nella giornata del 19 ottobre si terrà, nella splendida cornice offerta dal Palazzo "Principe Biscari" di Catania, la "Conferenza su Giuseppe Garibaldi" a cui seguiranno i Lavori Rituali delle Logge Garibaldi, le cui conclusioni saranno tracciate dal Gran Maestro Gustavo Raffi. A seguire, presso il "Teatro Sangiorgi" si terrà un Concerto di Musica Classica, appositamente organizzato per l'evento. La giornata del 20 ottobre sarà invece dedicata ad un visita guidata alla vicina Taormina." [FONTE: http://loggiaheredom1224.blogspot.it/2013/09/conferenza-mondiale-delle-logge.html]

Vi riporto quanto scritto, invece, dal sito ufficiale del Grande Oriente d'Italia per l'occasione della conferenza mondiale dedicata alle logge intitolate a Garibaldi:

"Ai nastri di partenza, nella cittadina etnea, da domani sino al 20 ottobre, la Conferenza Mondiale delle Logge intitolate a Giuseppe Garibaldi. Il ricco programma della Convention prevede tre giorni densi di appuntamenti che offriranno agli intervenuti, provenienti da varie parti del globo, il meglio dell'ospitalità e delle attrazioni turistiche offerte dal territorio della Sicilia Orientale.
Nel pomeriggio del 18 ottobre si svolgeranno i lavori rituali, presso il Grand Hotel Baia Verde di Catania, le cui conclusioni saranno tracciate dal Gran Maestro Gustavo Raffi.

Nella giornata del 19 ottobre si terrà, nella splendida cornice offerta dal Palazzo "Principe Biscari" di Catania, la Conferenza "Giuseppe Garibaldi: Oriente ed Occidente, due mondi ed il sogno della pace" che vedrà la partecipazione di: Giuseppe Trumbatore, presidente del Collegio Circoscrizionale della Sicilia; Giuseppe Ettore, presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Catania; Salvo Pulvirenti, Grande Esperto del Grande Oriente d'Italia; Ferdinando testa, psicoanalista Junghiano; Annita Garibaldi, presidente ANVRG; Enrico Iachello, Università di Catania; Santi Fedele, Università di Messina; Marco Novarino, Università di Torino; Raffaele Mansi, Bibliotecario Oriente di Catania; Francesco Scialfa, artista e docente, e Oscar Bartoli , giornalista.

Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi ,traccerà le conclusioni. A seguire si terrà un Concerto di Musica Classica, appositamente organizzato per l'evento. La giornata del 20 ottobre sarà invece dedicata ad un visita guidata alla vicina Taormina".

Nei link che seguono sono contenuti i programmi della giornata:

Versione italiana: http://newsletter.grandeoriente.it/wp-content/uploads/2013/09/conf-garibaldi-ita.pdf
Versione Inglese: http://newsletter.grandeoriente.it/wp-content/uploads/2013/09/conf-garibaldi-eng.pdf

Per concludere cito e riporto una parte della celebre poesia del Trilussa, "Li Framassoni"

Li Frammassoni
Che credi tu? Ch’a le rivoluzioni
Fussero carbonari per davero,
Cor sacco su le spalle e er grugno nero?
Ma che! È lo stesso de li frammassoni.
So’ muratori, si, ma mica è vero
Che te vengheno a mette’ li mattoni!
Loro so’ muratori d’opinioni,
Cianno la puzzolana ner pensiero.
Tutta la mano d’opera se basa
Ner demolì li preti, cor proggetto
De fabbricaje sopra un’antra casa.
Pe’ questo so’ chiamati muratori
E er loro Dio lo chiameno Architetto...
Ma poco più j’assiste a li lavori!

Trilussa


Fonte: radiospada.org

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