L'ULTIMO DISCORSO DI JIDDU KRISHNAMURTI
Sabato, 4 gennaio 1986
Vorreste cortesemente prendere parte a quello che sta dicendo chi vi parla?
Vorreste non solo ascoltare passivamente, pensarci sopra o prestarvi un po' di
attenzione ogni tanto, ma prendervi parte insieme a lui? Ci sono una o due cose
che vanno chiarite molto bene: qui non si ha a che fare con un culto della
personalita'. Chi vi parla prova un profondo disgusto per una cosa del genere;
tutto quello che dice viene contraddetto se vi mettete ad adorare un particolare
individuo o se ne fate un dio. Quello che conta e' ascoltare che cosa egli ha da
dire, e prendervi parte; non basta stare ad ascoltare soltanto, ma bisogna
effettivamente prendere parte a quello che dice. Abbiamo parlato della vita, della profonda complessita' della vita, dell'origine
della vita.
Che
cos'e' la vita? Qual e' l'origine di tutte le cose? Questa terra meravigliosa,
la dolcezza della sera, il sole di prima mattina, i fiumi, le valli, le
montagne, lo splendore della terra che stiamo saccheggiando... Se voi dite che
l'origine di tutto questo e' "dio" allora e' finita, potete andarvene felici e
contenti, perche' per voi il problema e' risolto. Ma se cominciate a mettere in
questione, a mettere in dubbio, come si dovrebbe fare, tutti gli dei, tutti i
guru - io non faccio parte di quella tribu' - se cominciate a mettere in
questione tutto quello che l'uomo ha fatto nella sua lunga evoluzione lungo il
cammino della storia, allora arrivate a domandarvi: dov'e' il principio? Qual e'
l'origine? Come e' potuto succedere tutto questo? Spero vi stiate ponendo la
questione; non limitatevi ad ascoltare chi vi parla, ma prendete parte a quello
che stiamo dicendo, fatelo a pezzi! Non accettate niente di quello che dice chi
vi parla! Egli non e' il vostro guru, non e' il vostro capo, non e' qui per
aiutarvi. E' da questa base, da questo principio che si muove il suo discorso.
Si
tratta di un discorso molto serio, e, a meno che il vostro cervello non sia
veramente attivo, temo che non sarete capaci di seguirlo. Sarebbe inutile, sia
per voi che per chi vi parla, ascoltare un mucchio di parole; ma se potessimo,
insieme, intraprendere un lungo viaggio, non in termini di tempo, non basandoci
su una fede, su delle conclusioni o delle teorie, se potessimo esaminare con
molta attenzione il modo in cui viviamo, la paura, l'incertezza, l'insicurezza e
tutte le invenzioni che l'uomo ha fatto, incluse quelle cose straordinarie che
sono i computer: dove siamo arrivati, dopo due milioni di anni? Dove stiamo
andando? Non secondo qualche teoria, non secondo quanto e' scritto in qualche
libro sciagurato, per quanto sacro sia, ma dove stiamo andando tutti quanti? E
da dove abbiamo cominciato? Le due cose sono collegate fra loro: dove stiamo
andando e da dove abbiamo cominciato. L'inizio puo' essere la fine. Non dite di
si', scopritelo. Potrebbe non esserci ne' principio ne' fine, e ci accingiamo ad
approfondirlo insieme.
Dal
principio del tempo, fino al giorno d'oggi, l'uomo ha sempre pensato in termini
di religione. Che cos'e' la religione? Gli uomini hanno sempre cercato qualcosa
di piu' di questo mondo. Hanno adorato stelle, soli, lune e quello che essi
stessi avevano creato. Ci sono voluti sforzi tremendi, fatica, energia per
erigere gli antichi templi, le moschee e le chiese. Per questo scopo sono state
impiegate straordinarie energie. Quale forza spinge l'uomo a cercare qualcosa
che sia al di la' del mondo, al di la' dell'angoscia di ogni giorno, che e'
fatica, lavoro, andare in fabbrica, in ufficio, dare la scalata al successo,
fare denaro, cercare di far colpo sugli altri, cercare di dominare? Siete
d'accordo che e' cosi'? Che voi siate d'accordo o no, e' un fatto. Cercano tutti
qualche forma di potere. A Delhi, qui o altrove vogliono essere al centro degli
avvenimenti, vogliono sentirsi importanti.
Ci
chiediamo: che cos'e' la religione? Che cosa ha indotto l'uomo a donare a un
tempio enormi tesori? Che cosa gliel'ha fatto fare? Qual e' stata l'energia che
ha permesso tutto questo? E' stata la paura? E' stata la ricerca di una
ricompensa dal cielo, o comunque lo vogliate chiamare? All'origine di tutto
questo c'e' la ricerca di una ricompensa? Voi volete una ricompensa, volete
qualcosa in cambio. Pregate tre o cinque volte al giorno e sperate che qualche
entita' vi dia qualcosa in cambio, un frigorifero, un'automobile, una moglie
migliore o un marito migliore; oppure aspettate una grazia, vi aggrappate a una
speranza. Questa e' stata la storia di tutte le religioni. Dio e il denaro
stanno sempre insieme. La chiesa cattolica possiede enormi tesori; e anche voi
li avete, qui nei vostri vari templi, dove fate i "puja", i vostri riti e tutte
quelle cose insignificanti. Tutto questo e' veramente assurdo. Stiamo cercando
di scoprire, indagando molto, molto a fondo, che cos'e' la religione; non e'
certamente tutta questa faccenda di fare denaro. Ci chiediamo: che cos'e' quello
che non ha nome, che e' suprema intelligenza, che non ha alcuna relazione con
tutte le nostre preghiere, con tutti i nostri dei, con i templi, le moschee, le
chiese? Tutto questo e' stato fatto dall'uomo. Qualsiasi uomo intelligente deve
metterlo da parte, senza pero' diventare cinico, senza diventare scettico, ma
conservando un cervello che sia veramente attivo, un cervello capace di prendere
in esame qualsiasi cosa, non solamente il mondo esterno. Abbiamo un cervello che
prende in esame i suoi propri pensieri, la sua coscienza, le sue pene, le sue
sofferenze e tutto il resto? Abbiamo un cervello del genere?
A
questo punto bisogna distinguere fra cervello e mente. Il cervello e' il centro
di tutti i nostri nervi, di tutta la nostra conoscenza, delle nostre teorie, le
opinioni, i pregiudizi; fin dalle scuole superiori, dall'universita', tutta
questa conoscenza viene raccolta dentro il cranio. Tutti i pensieri, tutte le
paure sono li'. Il cervello e' diverso dalla mente? Se avete fatto seriamente
attenzione a quello che ha chiesto chi vi parla, vi chiederete anche voi: c'e'
differenza fra il cervello - il vostro cervello, contenuto nel cranio, con tutta
la conoscenza che e' stata accumulata, non solo da voi, ma anche dai vostri
antenati, per due milioni di anni, e che e' tutta racchiusa li' - c'e'
differenza fra il cervello e la mente? Il cervello sara' sempre limitato. Non
dite di si': si tratta di una cosa troppo seria. E la mente e' diversa dalla mia
coscienza, dalle mie attivita' di tutti i giorni, dalle mie paure, dalle ansie,
le incertezze, i dispiaceri, le pene e da tutte le teorie che l'uomo ha
accumulato a proposito di qualsiasi cosa? La mente non ha relazione col
cervello: puo' comunicare col cervello, ma il cervello non puo' comunicare con
la mente. Non dite di si', vi prego: questa e' l'ultima cosa da fare. Chi vi
parla sta dicendo che e' il cervello a conservare la nostra coscienza, i nostri
pensieri, le nostre paure e via di seguito. Tutti gli dei, tutte le teorie sugli
dei o le teorie di quelli che non credono, e' tutto li'. Nessuno puo' confutare
questo, a meno che non sia un po' squilibrato. Il cervello, che e' condizionato
dalla conoscenza, dall'esperienza, dalla tradizione, non puo' comunicare in
alcun modo con la mente, che e' totalmente al di fuori dell'attivita' del
cervello. La mente puo' comunicare col cervello, ma il cervello non puo'
comunicare con la mente, perche' il cervello puo' continuare a immaginare
all'infinito, puo' immaginare cio' che non ha nome, puo' fare qualsiasi cosa. La
mente e' immensa perche' non vi appartiene, non e' la "vostra" mente.
Ci
accingiamo a investigare - insieme, per favore ricordatevelo, sempre insieme -
non solo la natura della religione, ma anche il computer. Sapete che cos'e' un
computer? E' una macchina, una macchina che puo' programmare se stessa; e puo'
dare origine a un altro computer. Il computer padre genera un computer figlio
che e' migliore di lui. Questo non e' qualcosa che dobbiate accettare, e' di
dominio pubblico, non e' un segreto, percio' osservate attentamente. Il computer
puo' fare quasi tutto quello che l'uomo e' in grado di fare. Puo' creare tutti i
vostri dei, tutte le vostre teorie, le vostre cerimonie; e' perfino piu' bravo
di quanto non possiate mai esserlo voi. Cosi' il computer sta venendo al mondo,
e portera' un cambiamento nei vostri cervelli. Avete sentito parlare
dell'ingegneria genetica: che vi piaccia o no, stanno cercando di cambiare
radicalmente il vostro comportamento. E' questo che fa l'ingegneria genetica.
Stanno cercando di cambiare il vostro modo di pensare.
Quando l'ingegneria genetica e il computer si
incontreranno, che cosa ne sara' di voi? Che razza di esseri umani diverrete? Il
vostro cervello verra' alterato. Il vostro comportamento subira' un cambiamento.
Potranno rimuovere completamente la paura, potranno togliere di mezzo il dolore,
spazzare via tutti i vostri dei. Lo faranno, non vi illudete. Tutto questo non
potra' concludersi che con la guerra e la morte. E' quanto sta realmente
accadendo nel mondo. L'ingegneria genetica da un lato e il computer dall'altro:
quando si metteranno insieme, com'e' inevitabile che avvenga, che ne sara' di
voi esseri umani? Il vostro cervello, ora, e' proprio come una macchina. Siete
nati in India e dite: "Sono indiano"; siete obbligati a farlo. Siete delle
macchine. Vi prego, non sentitevi insultati, non vi sto insultando. Siete delle
macchine che ripetono, proprio come fa il computer. Non immaginate che ci sia
qualcosa di divino in voi - sarebbe meraviglioso! E' qualcosa di sacro, di
eterno. Il computer vi dira' anche questo. Allora, che ne sara' dell'essere
umano? Che ne sara' di voi?
Dobbiamo anche indagare che cos'e' la creazione. Si tratta di un soggetto molto
serio, non mettetevi subito ad assentire o a dissentire, ascoltate
semplicemente. Non intendiamo la creazione di un bambino, che e' una cosa molto
semplice, o la creazione di qualcosa di nuovo. Un'invenzione e' qualcosa di
completamente diverso dalla creazione. Un'invenzione si basa sulla conoscenza.
Gli ingegneri possono perfezionare il jet; il movimento ha a che fare con la
conoscenza, e cosi' anche quell'invenzione si basa sulla conoscenza. Quindi
dobbiamo tener separata un'invenzione dalla creazione. Questo richiede tutta la
vostra energia, tutta la vostra capacita' di approfondire l'indagine.
L'invenzione si basa essenzialmente sulla conoscenza. Perfeziono un orologio,
costruisco un nuovo congegno. Tutte le invenzioni sono basate sulla conoscenza,
sull'esperienza; le invenzioni sono inevitabilmente limitate, perche' si
appoggiano sulla conoscenza. Poiche' la conoscenza e' sempre limitata, le
invenzioni non possono che essere limitate, sempre. Puo' darsi che in futuro non
ci saranno piu' jet, ma qualcos'altro che andra' da Delhi a Los Angeles in due
ore; si trattera' di un'invenzione basata sulla conoscenza acquisita in
precedenza e perfezionata a poco a poco; ma questa non sara' creazione.
Allora che cos'e' la creazione? Che cos'e' la vita? La vita dell'albero, la vita
del piccolo filo d'erba - la vita, non quella che si inventano gli scienziati,
ma l'origine della vita - la vita, qualcosa che vive? Quello che vive, voi
potete ucciderlo, ma la vita e' sempre li' in qualcos'altro. Non dite di si' o
di no, rendetevi conto piuttosto che stiamo indagando sull'origine della vita,
stiamo per affrontare con la nostra indagine l'assoluto, qualcosa di veramente
meraviglioso. L'assoluto non e' una ricompensa, non ve lo potete portare a casa
per usarlo.
Che
cos'e' per voi la meditazione? Che cos'e' la meditazione? Questa parola, nel
linguaggio corrente e nel significato che ne da' il dizionario, vuol dire
"ponderare, pensarci sopra, concentrarsi, imparare a concentrarsi, non lasciare
che il cervello divaghi". E' questo che voi chiamate meditazione? Siate
semplici, siate onesti. E di che si tratta? Prendersi ogni giorno un certo
periodo di tempo, andare in una stanza e starsene tranquillamente seduti a
meditare per dieci minuti o mezz'ora? Meditare e' concentrarsi? E' pensare a
qualcosa di sublime? Qualsiasi sforzo conscio per meditare fa parte della stessa
disciplina che usate per lavorare in ufficio, perche' dite: " Se medito, la mia
mente diventera' calma, penetrero' in un altro stato di coscienza". La parola
meditazione significa anche misurare, che vuol dire paragonare. La vostra
meditazione diventa qualcosa di meccanico, perche' usate energia per
concentrarvi su una figura, un'immagine, un'idea, e questa concentrazione
divide. La concentrazione porta sempre con se' la divisione; volete concentrarvi
su qualcosa, ma il pensiero divaga; allora dite a voi stessi che non dovete
distrarvi e tornate a concentrarvi di nuovo. Rifate la stessa cosa per tutto il
giorno, o per mezzora; poi smettete e dite di aver meditato. Questa meditazione
e' raccomandata da tutti i guru e da tutti i loro seguaci. Per i cristiani
l'idea e' questa: "Credo in Dio, mi sacrifico a Lui; percio' prego per salvarmi
l'anima". E' meditazione questa? Io non so nulla di questo genere di
meditazione; e' come voler raggiungere un risultato: se medito per mezz'ora,
alla fine mi sento meglio. Ma esiste una meditazione di turt'altro genere? Non
accettate nulla di quello che dice chi vi parla, a nessun costo. Chi vi parla
dice che quella non e' affatto meditazione; e' solo un processo volto a
conseguire qualcosa. Se un giorno non siete stati capaci di concentrarvi, ci
riprovate per un mese finche' dite: "Ecco, ora ci sono riuscito". E' esattamente
lo stesso processo che avviene quando un impiegato diventa dirigente. Allora,
esiste una meditazione di altro genere? Una meditazione che non e' sforzo, non
e' misura, non e' routine, non e' qualcosa di meccanico? Esiste una meditazione
in cui non c' e' alcun senso di paragone, alcun senso di ricompensa o di
punizione? Esiste una meditazione che non si basi sul pensiero, il quale e'
misura, tempo e tutto il resto?
Come
si puo' spiegare che cos'e' una meditazione che non ha nulla a che fare col
misurare, che non ha nulla da ottenere, che non dice: "Io sono questo, ma
diventero' quello"? Intendendosi con "quello" dio o un superangelo. Esiste una
meditazione che non ha assolutamente nulla a che fare con lo sforzo? Chi vi
parla dice che c'e'. Ma non siete obbligati ad accettare quest'affermazione.
Forse chi vi parla sta dicendo delle sciocchezze; tuttavia egli vede che da un
punto di vista logico la meditazione che si e' soliti fare e' autoipnosi, e'
ingannare se stessi. Ma se smettete di ingannarvi, se la fate finita con tutto
quel processo meccanico, esiste un a meditazione completamente diversa?
Purtroppo chi vi parla dice di si'. Ma non ci potete arrivare attraverso uno
sforzo, concentrando tutta la vostra energia in una particolare direzione. E'
qualcosa che pretende un silenzio assoluto.
Prima
di tutto, cominciate con molta umilta', molta, molta umilta', molto
delicatamente, senza fretta, senza aggressivita', senza dire "devo farlo".
Questo richiede di avere non solo un senso straordinario della propria
solitudine, ma anche un senso di... Non ve lo devo descrivere. Non devo
descriverlo, perche' voi poi vi perdereste nelle descrizioni. Se lo descrivo, la
descrizione non e' la realta'. La descrizione della luna non e' la luna, un
dipinto dell'Himalaia non e' l'Himalaia. Percio' basta con le descrizioni. Sta a
voi scherzare con la meditazione o prenderla sul serio, sta a voi farla a modo
vostro cercando di raggiungere qualcosa di speciale, una ricompensa o cose del
genere. Nella meditazione che non ha nulla a che fare con lo sforzo, che non ha
alcuna pretesa di raggiungere qualcosa, che non ha nulla a che fare col
pensiero, il cervello e' quieto, di una quiete che non e' imposta dalla volonta',
da un proposito, da una decisione, da tutte quelle sciocchezze: e' tranquillo.
Ed essendo tranquillo, possiede uno spazio infinito. State aspettando che sia io
a portare avanti l'indagine, per poi adeguarvi alle mie spiegazioni? Che razza
di persone siete?
Allora, e' mai stato calmo il vostro cervello? Ve lo sto chiedendo. Il vostro
cervello pensa, teme, si preoccupa del vostro lavoro in ufficio, della vostra
famiglia, si preoccupa di cosa faranno i vostri figli o le vostre figlie;
pensare vuol dire tempo e pensiero. E' mai stato tranquillo il vostro cervello?
Senza ricorrere alle droghe, al whisky, ai tanti modi che ci sono di drogarsi.
La vostra fede e' una droga. Vi drogate quando dite: "Si', e' proprio cosi';
l'ha detto Buddha, quindi deve essere giusto". Vi drogate continuamente, percio'
non avete quell'energia che e' assolutamente necessaria per penetrare in
qualcosa di immenso.
Ora
torniamo al punto di partenza: ci interessava scoprire che cos'e' la creazione.
Che cos'e' la creazione? Non ha niente a che fare con l'invenzione. Allora che
cos'e' la creazione, l'origine, il principio? Che cos'e' la vita? Non l'andare
in ufficio e tutto il resto, il sesso e i bambini, oppure niente bambini ma
soltanto sesso e cosi' via. Che cos'e' la vita? Che cosa da' la vita a quel filo
d'erba nel cemento? Che cos'e' la vita in noi? Non tutte quelle cose che
dobbiamo sopportare: il potere, la posizione, il prestigio, la celebrita' oppure
la cattiva reputazione; tutto questo non e' la vita, e' solo parte del cattivo
uso che ne facciamo. Ma la vita, che cos'e'?
Perche' venite ad ascoltarmi? Che cosa vi induce ad ascoltare quest'uomo?
Ammesso che stiate davvero ascoltando. Che motivo c'e' dietro il vostro ascolto?
Che cosa volete? Che cosa desiderate? Dietro il desiderio c'e' un motivo. Che
cos'e' il desiderio? Il desiderio fa parte della sensazione, no? Vedo questo
magnifico orologio, o un orologio brutto; questa e' una sensazione. Il vedere
produce una sensazione. Dalla sensazione nasce il pensiero, che costruisce
un'immagine. Cioe', vedo quest'orologio, e' piuttosto bello e mi piacerebbe
possederlo. C'e' la sensazione di vedere, poi, sopraggiunge il pensiero che da
quella sensazione costruisce un'immagine. In quel momento nasce il desiderio. E'
molto semplice.
Esiste un cervello, il vostro cervello, che non sia
oscurato, infangato dall'ambiente, dalla tradizione, dalla societa' e da tutto
il resto? Allora, qual e' l'origine della vita? Aspettate che sia io a
rispondere? Questo e' un argomento troppo serio perche' voi lo trattiate con
leggerezza; stiamo provando a penetrare in qualcosa che non ha nome, che non ha
fine. Posso uccidere quell'uccello, ma ce ne sara' sempre un altro; non posso
uccidere tutti gli uccelli, ce ne sono troppi sulla terra. Stiamo addentrandoci
con la nostra indagine in quello che crea un uccello. Che cos'e' la creazione
che sta dietro a tutto questo? State aspettando che sia io a descrivervelo, che
sia io ad affrontare l'argomento? Volete che sia io ad affrontare l'argomento?
Perche'?
(Dal pubblico): Per capire che cos'e' la creazione.
Perche' lo chiedete? E' perche' l'ho chiesto io? Nessuna
descrizione potra' mai descrivere l'origine. L'origine e' senza nome; l'origine
e' quiete assoluta, non e' un rumoroso ronzio. La creazione e' quanto c'e' di
piu' santo, e' la cosa piu' sacra della vita; e se avete combinato un pasticcio
con la vostra vita, cambiatela! Cambiatela oggi, non domani. Se non siete certi
di volerlo fare, scoprite il perche', e siatene certi. Se non pensate
correttamente, imparate a farlo, pensate con logica. Se non preparate questa
base, se tutto questo non e' risolto, non potete entrare nel mondo della
creazione.
E' finita. [Queste parole sono appena udibili,
sussurrate piu' che dette].
Questo e' l'ultimo discorso. Volete che restiamo seduti
insieme per un po', in silenzio? Va bene, signori, rimanete in silenzio per un
poco.
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