Distopia energetica
Su Universal Science si chiedono se dovremmo trasformare il deserto del Sahara in una immensa centrale elettrica,
ovviamente sfruttando tecnologie che hanno già dato consistenti prove
di fallimento, per i costi, per il rendimento e, non ultima, per la
complessa e incontrollabile geopolitica dell’area. Successo assicurato.
A concentrated solar plant. The mirrors focus the sun’s energy on the tower in the center - Image Credit: Amble via Wikimedia Commons |
The Day After Tomorrow rimandato
Fresco di stampa su JGR Oceans,
lo scenario descritto nella science fiction più corteggiata degli
ultimi anni, scioglimento dei ghiacci groenlandesi che blocca la
Corrente del Golfo e ci fa piombare in una glaciazione, è… rimandato a
data da destinarsi. Nel testo:
This result agrees with the previous study of Saenko et al. (2017), who also show that the GFWA of similar magnitude (and even double of this magnitude) has negligibly small impact on the SPNA thermohaline fields, barely impacting AMOC.
Eventi estremi tra scienza e propaganda
Un’immagine (quattro immagini) vale più di 1000 parole. Quanti di
quelli che parlano e sempre più spesso straparlano di eventi estremi e
clima che cambia hanno davvero letto cosa dice la scienza ufficiale,
quella dell’IPCC, quella che ci piace tanto, al riguardo? Ecco qua:
Dissonanza turistico-cognitiva
Non devono aver prestato molto ascolto alle lamentazioni climatiche
degli isolani i dirigenti della catena Waldorf Astoria. Alla fine di
luglio aprirà un fantastico nuovo resort dotato addirittura di un’isola nell’isola. La campagna di riunioni governative sott’acqua sta evidentemente dando i suoi frutti.
The private island at Waldorf Astoria Maldives Ithaafushi Photo: Courtesy of Waldorf Astoria |
C’è posta per il clima
Il prezzo dei francobolli negli USA è meglio correlato all’aumento
delle temperature di quanto non lo sia la concentrazione di CO2. Senza
parole.
Storia di un final warming incompreso.
Tonnellate di letteratura sulle dinamiche
troposfera-stratosfera-troposfera finiscono nel caminetto, utile per
scaldarsi in questo freddo maggio 2019. Fa infatti freddo perché,
banalmente, fa caldo. Il muro del fronte polare si è rotto e l’aria
fredda letteralmente (sic!) deborda verso sud. Mirabile perla
politico-climatica su Esquire: Perché più aumenta il riscaldamento globale, più fa freddo. Lo sapevate che dal Polo al Mediterraneo è discesa?
Peggio dell’AGW c’è solo il Bostrico dell’abete rosso
Ikea a rischio, foreste di abeti rossi svedesi messe a dura prova
dalla fame di questo piccolo scarafaggio. Mirabile la chiosa del
corriere economia in relazione alle contromisure: Ma il 70% del
successo della “cura” dipenderà, ancora una volta, dalle condizioni
meteo, ormai sfuggiteci di mano e sempre più difficili da prevedere e
controllare: un’altra estate torrida si rivelerebbe letale. Già, perché per secoli le condizioni meteo le abbiamo controllate, poi è arrivato il riscaldamento globale e ci sono sfuggite di mano. Comunque, riassumendo,
il mondo è a rischio per due classi di pericoli: il riscaldamento
climatico e le cose che non sono il riscaldamento climatico, però
diventano più pericolose a causa del cambiamento climatico.
Tipografo o Bostrico dell'abete rosso - Ips typographus L. (foto J.K. Lindsey www.commanster.eu) |
Fonte: ClimateMonitor
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.