Voglio oggi dedicare un articolo a tutti quegli eventi climatici che hanno portato rapidamente a condizioni gelide e proibitive.
Noi veniamo da diversi mesi (da giugno) con temperature sopra la
media e questo potrebbe fare pensare che avremo un inverno mite o
comunque scongiurati eventi glaciali a breve. Tuttavia, la
storia degli eventi che riporterò qui di seguito, vuole evidenziare come
nella storia del clima spesso e volentieri accadano cambiamenti
climatici improvvisi e rapidissimi, e nulla sia scontato…
Partiamo dal meno recente, lo Younger Dryas , avvenuto circa 10.000 anni fa.
L’evento, avvenuto a Era Glaciale ormai conclusa
determinò un serio raffreddamento dell’emisfero nord, riportandolo a
condizioni simil glaciali per mille anni. Il tutto, dalle
ipotesi più recenti, fu scaturito dall’immissione di un’enorme quantità
di acqua dolce freddissima nel Nord Atlantico, bloccando rapidamente la
Corrente del Golfo. Ammasso di acqua dolce che si accumulò, in seguito
allo scioglimento della calotta nord americana, nel Lago Agassiz
(attuale zona dei grandi laghi). Ad un certo punto, questo immenso lago
traboccò: una parte dell’acqua finì in Nord Atlantico, l’altra
attraverso i fiumi nel Golfo del Messico.
Sorprende di tale evento, la velocità con il quale si è innestato. Dai sedimenti analizzati in alcuni laghi irlandesi, si evince come il processo di congelamento sia stato estremamente rapido, come prendere l’Irlanda, la quale ha un clima temperato oceanico, e spostarla al Polo Nord nell’arco di 2-3 mesi.
Insomma, un qualcosa che se si ripetesse ai tempi attuali, provocherebbe il collasso sociale ed economico del Nord Emisfero, in particolare Nord America ed Europa occidentale, dove il crollo termico fu più pronunciato.
Avvicinandoci a tempo più recenti, troviamo l’eruzione dell’Ilopango, supervulcano, in America Centrale, avvenuta il 24 marzo 536.
Una volta avvenuta l’eruzione, la nube di cenere impiegò circa un anno per far sentire i suoi effetti. Dalle cronache del tempo, sappiamo come nell’estate del 537 il grano non arrivò a maturazione nemmeno nella campagna romana. Il Sole appariva avvolto da una fitta foschia; tanto era basso il soleggiamento, che non venivano prodotte le ombre sul terreno. In Europa divampò una feroce epidemia di peste. Sempre in Europa, il ghiaccio e la neve estive, costrinsero i popoli germanici ad invadere le zone mediterranee. In Cina a seguito degli stravolgimenti meteorologici che portarono a siccità estrema, carestia ed epidemia, morì il 70% della popolazione. Sorte peggiore toccò ad alcune civiltà precolombiane, le quali scomparvero completamente nel giro di pochi anni.
Fortunatamente tale calamità, seppur grave, si esaurì al dissiparsi delle ceneri in atmosfera.
Evento curioso e di cui ancora non si conosce bene la causa, fu quello degli anni 1197-1204.
Dopo uno dei periodi più caldi del Medioevo, con un mitissimo inverno 1186-87, e un’Estate molto calda e interminabile nel 1195 (nell’Autunno di quell’anno le cavallette africane invasero l’Ungheria e l’est Europa), il clima volge improvvisamente al freddo nel 1197-1198.
Forse il grande caldo di quegli anni, sciogliendo grandi quantità di ghiaccio groenlandese, provocò un temporaneo blocco della Corrente del Golfo. Oppure si ipotizza una violenta eruzione vulcanica improvvisa in Islanda.
Solo così si spiega la presenza di inverni molto freddi in Islanda ed Europa occidentale dal 1197 fino al 1204. In quest’ultimo anno, il ghiaccio sulle coste Islandesi è presente ancora in Luglio e Agosto; ancora presenza di blocchi di ghiaccio nel Mar del Nord.
1205, picco del gelo: Inverno estremo in tutta Europa. In Inghilterra gelarono tutti i fiumi, Tamigi compreso, ed il disgelo non avvenne prima della fine di Marzo.
E pensare si veniva da un periodo più caldo di adesso…
Dopo tale episodio le temperature tornarono ad aumentare e gli inverni rigidi scomparvero nuovamente a partire dal 1220. Picco
della nuova fase calda si ebbe nell’anno 1288-89 (sottolineo come era
iniziato da circa 10 anni il minimo solare di Wolf) quando in Europa si
assistette più ad una primavera inoltrata che ad un inverno. In alcune
zone d’Europa la frutta era matura sugli alberi già i primi di marzo. In
Francia il vino era già pronto a fine aprile. Insomma,
praticamente quell’anno la raccolta della frutta e la mietitura si
fecero due volte; succedesse adesso un evento simile, si griderebbe
all’Apocalisse da Global Warming, quando invece aiuterebbe a combattere
la fame nel mondo (e non di poco) raddoppiando la resa agricola…
Finito il 1200, si arriva al 1300. Dopo un inizio tranquillo, seppur senza gli estremi di caldo del 1200,
si assistette improvvisamente nel 1315 ad un rapido crollo delle
temperature e a condizioni meteorologiche avverse. Il triennio 1315-17
vide un susseguirsi di estati alluvionali (i raccolti marcivano nei
campi per la troppa pioggia) e fredde, con frequenti gelate
estive; a ciò si alternarono lunghi inverni gelidi e nevosi, tant’è si
assistette ad un quasi azzeramento della produzione agricola, con
conseguente imponente carestia e frequenti rivolte.
Eloquente anche il caso dell’inverno 1709. L’anno prima, il 1708, vide un inverno molto mite.
Dopo un’estate normale, a tratti
calda, ed un autunno tranquillo, si assistette alla fine di dicembre
allo sviluppo di un poderoso anticiclone siberiano. I primi di gennaio
1709 si creò il ponte di Wejkoff, ed un immenso serbatoio di aria gelida
si mosse impetuoso verso l’Europa occidentale. La laguna veneta congelò
in meno di 24 ore, nella notte tra il 6 e 7. Di lì e fino a fine marzo, l’Europa fini letteralmente nel freezer.
Abbondanti nevicate, strade impraticabili, fiumi, laghi e porti gelati misero in ginocchio l’Europa. Si registrarono quasi un milione di decessi legati a patologie respiratorie, fame ed ipotermia.
Insomma, dagli episodi sopracitati si può vedere come il
clima a volte subisca cambiamenti improvvisi, poco predicibili, e per
questo devastanti per la civiltà umana. Chi si lamenta del
clima molto mite degli ultimi mesi, dovrebbe farsi un lavaggio di
coscienza, in quanto non credo sarà felice se tra poco tempo avverrà un
repentino cambiamento climatico. E spesso e volentieri, come abbiamo
letto sopra, a lunghi periodi con temperature sopra media (come quello
degli ultimi mesi), ne seguono altrettanti con temperature estremamente
rigide…
Fonte: AttivitàSolare
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