L’avvocato tedesco Beate Bahner contro la quarantena rinchiusa in manicomio
Viviamo in tempi difficili...
Aveva denunciato l’incostituzionalità delle misure di quarantena in
Germania e la scorsa domenica notte è stata portata via dalle autorità
in un istituto psichiatrico.
Non è un film dell’orrore né la trama di un film distopico. E’ quanto accaduto all’avvocato Beate Bahner di Heidelberg.
La notizia è stata riportata nella serata di ieri dal quotidiano Rhein-Neicker-Zeitung (RNZ) della regione tedesca del Baden-Württemberg.
La battaglia dell’avvocato Bahner contro la quarantena
La Bahner aveva lanciato una battaglia lo scorso 3 aprile contro
le autorità tedesche per chiedere l’immediata fine dei provvedimenti
imposti dal governo federale che ha imposto la chiusura di ogni attività
e il bando alle manifestazioni pubbliche in seguito alla crisi da
coronavirus.
L’avvocato tedesco aveva redatto un rapporto di 19 pagine nel quale
spiegava dettagliatamente perché le misure restrittive fossero
completamente incompatibili con la Costituzione tedesca e in flagrante
violazione della legge sul controllo delle epidemie.
L’avvocato Bahner ha un suo sito ed è un’esperta riconosciuta nel
campo del diritto sanitario. Negli anni passati aveva ricevuto anche
un’onorificenza per il suo impegno professionale.
Esiste una voce dedicata a lei anche su Wikipedia,
la nota enciclopedia online che riporta le sue pubblicazioni e le
battaglie legali condotte dalla legale di Heidelberg nel corso della sua
carriera.
Non si tratta quindi di una “squilibrata” ma di una giurista riconosciuta e rispettata.
L’ultima sua battaglia legale è proprio quella lanciata contro la quarantena.
Per la Bahner quanto stabilito dal governo di Angela Merkel viola i fondamentali diritti costituzionali.
Questo è quanto sostenuto da lei in un recente articolo.
“Queste misure non sono giustificate dalla legge sulla protezione contro le malattie infettive che è stata ritoccata rapidamente solamente pochi giorni fa. Chiusure settimanali e divieti di uscire basati su ipotesi che raffigurano gli scenari peggiori (senza prendere in considerazione le opinioni di esperti basati sui fatti) così come la completa chiusura di compagnie e società senza alcuna evidenza di rischio da infezione da parte di queste attività commerciali è abnormemente incostituzionale”.
Sostanzialmente la giurista afferma un principio semplice. Non si può
chiudere un intero Paese sulla mera presunzione che possano esserci
degli infetti.
In questo modo vengono compresse inevitabilmente le libertà di
movimento e di manifestazione che sono alla base dei principi non solo
della stessa legge fondamentale tedesca, ma anche della costituzione
italiana.
L’avvocato aveva provato quindi a ricorrere al tribunale amministrativo di Baden-Württemberg che aveva respinto le sue istanze.
Successivamente si era rivolta alla stessa corte costituzionale
tedesca che aveva rigettato a sua volta la richiesta di mettere fine
alla chiusura del Paese.
Per la corte, “i pericoli all’incolumità pubblica superano quelli delle restrizioni alle libertà personali.”
I giudici evidentemente hanno deciso senza prendere minimamente in
considerazione il parere di altri scienziati che hanno portato evidenze
che ridimensionano di molto la cosiddetta “emergenza coronavirus.”
Tra questi c’è proprio il noto virologo tedesco Claus Koehnlein che ha spiegato come la pericolosità di questo agente virale sia stata esagerata di molto.
La Bahner nonostante tutto non si è arresa e aveva mandato una email
alla corte costituzionale tedesca chiedendole di non proibire le
manifestazioni contro la quarantena forzata.
In seguito a questa sua richiesta, il procuratore di Heidelberg aveva
aperto un’inchiesta sull’avvocato per aver invitato sul suo sito
internet a disobbedire alle restrizioni.
Lo scorso giovedì, la polizia di Mannheim aveva oscurato il sito web della giurista che non era più raggiungibile.
L’ultimo post sul sito dell’avvocato risale alla domenica di Pasqua pubblicato alle 7 di sera. Articolo Rimosso... Pagina Bianca
Nell’articolo, la Bahner invita i suoi concittadini ad andare fuori
per godersi il sole di Pasquetta e a fare un pic-nic all’aperto.
Qualcosa di “eversivo” nei tempi distopici che si stanno vivendo.
Alla fine dell’articolo, Beate aveva annunciato che si sarebbe presa una pausa dopo l’intenso lavoro:
“Sto per fare adesso anche io la mia quarantena di relax per qualche settimana. E’ uno shock quando ti accorgi che l’assordate rumore di un elicottero della polizia è lì per te. Così può volerci un po’ prima che io non abbia più paura di rumori di elicotteri. Perciò non sarò in grado di rispondere a email, al telefono o di ricevere nuovi incarichi. So che capirete e rispetterete questa scelta. Grazie mille a tutti!”
Quindi, dopo aver annunciato ai suoi lettori di volersi prendere un
periodo di relax, la Bahner la sera stessa della domenica di Pasqua è
stata prelevata dal suo appartamento e portata in un istituto
psichiatrico.
L’articolo della RNZ è avaro di dettagli. Riporta solo una breve
dichiarazione di un rappresentante della polizia locale che definisce
l’avvocato “confusa”.
Confusa? Quindi ora in Germania si rinchiudono le persone in manicomio perché, a detta delle autorità, non hanno le idee chiare.
Chi ha preso questa decisione e in base a quali presupposti? Beate
Bahner è un avvocato serio e rispettato e non è certo una persona da
trascinare in istituti psichiatrici.
Non lo è, a meno che in Germania e in Europa non si stia instaurando
un regime totalitario peggiore dei totalitarismi nazisti e comunisti.
Recentemente, Roberto Burioni, il virologo più amato dal sistema, ha
persino avanzato l’ipotesi di utilizzare giovani come cavie per
sperimentare un eventuale vaccino contro il coronavirus.
A questo proposito, Domenico Arcuri, il commissario straordinario all’emergenza Covid, è stato chiaro:
“Metteremo definitivamente alle spalle questa drammatica emergenza solo quando verrà scoperto un vaccino efficace”.
E’ questo lo scopo finale. Sviluppare un vaccino contro un virus che
muta, quindi inefficace. Ma a loro non interessa. Questo regime ha come
obbiettivo il controllo totale della popolazione italiana e mondiale e
per farlo hanno bisogno di creare una situazione di emergenzialità.
Chi si oppone rischia di fare la fine di Beate Bahner.
Dove è stato portato l’avvocato tedesco? Dov’è l’ordine che
giustifica tale provvedimento? La notizia è stata completamente ignorata
dal mainstream.
L’UE sempre pronta a sferrare fendenti ad Orban non dice nulla su
questa gravissima violazione dei diritti umani avvenuta in Germania.
In Europa iniziano a deportare i dissidenti a questo regime.
In Europa si è entrati in un’epoca molto più buia e repressiva di qualsiasi totalitarismo del secolo scorso.
Tolta la rassicurante e falsa maschera ipocrita liberale, il globalismo ha iniziato a far vedere il suo vero volto.
Quello di una feroce dittatura pronta a tutto pur di cancellare ogni traccia di dissenso.
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Fonte: La Cruna dell'Ago
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