venerdì 27 settembre 2019

Cara ONU ti scrivo


 
Qualche tempo fa, forse lo ricorderete, nel nostro Paese c’è stata una battaglia di petizioni in tema climatico. Esortazioni a prendere sul serio gli allarmi climatici essenzialmente provenienti da chi li lancia ogni volta che piove o tira vento e appelli a non dar ascolto a questi ultimi da parte di chi è parecchio più freddo, perdonatemi la battuta, sui temi del clima. CM, lo sapete, non è il luogo delle petizioni, degli appelli o delle prese di posizione, semplicemente perché questi esercizi hanno sempre uno sfondo ideologico, spesso politico, che, giusto o sbagliato che sia, di fatto inquina il messaggio scientifico e divulgativo. Quindi qui, di liste di iscritti o di altre che proscrivono, difficilmente ne vedrete.

Capita però che una delle iniziative più recenti intrapresa dalla parte “fredda” del dibattito sul clima, abbia varcato i confini nazionali e raccolto un po’ di favore in giro. Non c’è da stupirsi, del resto le numerosissime iniziative “calde” raccolgono sempre consensi oceanici e endorsement globali, l’argomento è di interesse ed è un bene che se ne discuta. Così, a valle dell’iniziativa italica, un gruppo di aderenti ha pensato di scrivere una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite. Impegnato com’è a gestire l’ennesimo vertice privo di contenuti reali e gonfio di propositi virtuali, sarà difficile che Mr. Antonio Guterres possa essere raggiunto dalla missiva, specie perché temo che non sia proprio di suo gradimento, ma, tant’è, io ve la ripropongo qui sotto insieme al suo comunicato stampa, perché quel che si dice mi sembra sensato, parecchio più sensato degli allarmi di estinzione su cui si è discusso, ovviamente senza alcun costrutto, negli ultimi giorni.
Dopo averla letta, naturalmente, liberi di esprimere le vostre opinioni. Per parte mia, lieto di contribuire eventualmente a formarle, anche se nella fattispecie c’è da ringraziare soprattutto chi ha pensato di condividere con queste pagine la notizia dell’iniziativa.

Ecco qua.



Press briefing
European Climate Declaration
There is no climate emergency, say 500 experts
As THE LATEST U.N. climate summit begins in New York, a new, high-level global network of 500 prominent climate scientists and professionals has submitted a declaration that there is no “climate emergency”.
The group has sent a European Climate Declaration with a registered letter to António Guterres, Secretary-General of the United Nations.
Professor Guus Berkhout of The Netherlands, who organized the Declaration, said: “So popular is the Declaration with scientists and researchers worldwide that signatories are flooding in not only from within Europe but also from other countries such as the United States and Canada, Australia and New Zealand.”
The group’s letter warns the U.N. that “the general-circulation models of climate on which international policy is at present founded are unfit for their purpose”.
The Declaration adds that the models, which have predicted far more warming than they should (see diagram), “are not remotely plausible as policy tools”, in that “they … exaggerate the effect of greenhouse gases such as CO2” and “ignore the fact that enriching the atmosphere with CO2 is beneficial”.
The “climate emergency” that never was: Global warming predicted by climate models (purple and red cursors) is three times warming expected on the basis of officially-estimated manmade influences on climate (orange cursor) and four times observed warming (green cursor).
The letter invites the Secretary-General to work with the global network to organize a constructive, high-level meeting between world-class scientists on both sides of the climate debate in early 2020.
For further information, please contact Professor Guus Berkhout (guus.berkhout@clintel.org), +31 651 214 737,
or contact any of the National Ambassador listed in the Declaration
Lettera (pdf)

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