venerdì 13 settembre 2019

Transumanesimo: immortalità cibernetica?

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Intervista: Albert Cortina


Albert Cortina è avvocato e urbanista. Promuove un umanesimo avanzato per una società in cui le biotecnologie emergenti siano messe al servizio della persona. Nonostante si dedichi da più di 25 anni all’ordine della città e del territorio e alla preservazione degli spazi naturali, attualmente dirige la sua attività volta alla preservazione della condizione umana combattendo contro il transumanesimo.
È autore del libro “Humanismo avanzado para una sociedad biotecnológica” (N.d.T.: Umanesimo avanzato per una società biotecnologica, casa editrice Teconté ) e, con il neuroscienziato Miguel Angel Serra, ha scritto una trilogia di libri i cui titoli sono: “¿Humanos o posthumanos? Singularidad tecnológica y mejoramiento humano” (N.d.T.: Umani o Postumani? Singolarità tecnologica e miglioramento umano, casa editrice Fragmenta); “Humanidad ∞Desafios éticos de las tecnologías emergentes y singulares” (N.d.T.: Sfide etiche delle tecnologie emergenti e singolari, casa editrice Eiunsa); Ética de las tecnologías emergentes en personas con diversidad funcional” (N.d.T.: Etica delle tecnologie emergenti nelle persone con diversità funzionali, casa editrice Eiunsa)

 

QUANDO PARLIAMO DI TRANSUMANESIMO CI VENGONO IN MENTE I FILM DI FANTASCIENZA, MA COSA È ESATTAMENTE?

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Beh, in realtà, il Transumanesimo è un’ideologia, o una corrente di pensiero che sostiene la causa della transizione dell’essere da umano a postumano. Questa ideologia non è un umanesimo, ma un’altra cosa. L’associazione mondiale transumanista (World Transhumanist Association), che è un movimento globale, definisce il transumanesimo come una forma di pensare il futuro. Una nuova forma in cui l’essere umano cessa di evolvere biologicamente e culturalmente e, a partire già da ora, l’evoluzione sarà biotecnologica, grazie all’utilizzo di tecniche applicate in diverse discipline scientifiche, che permettono il controllo sulla natura, sulla biologia e su altre realtà. Questo significa trasformare la specie umana, ibridandola con elementi tecnologici per farla diventare un prodotto artificiale. Sarà indipendente dalla natura e arriverà a disegnare se stessa come vorrà.

Sinteticamente, quello che la definizione di transumanesimo di tale associazione sottintende è che possiamo fare tutto, siamo dei. E qualcosa in più: “Avremo l’obbligo morale di cambiarci”, ovvero, non è solo per coloro che vogliono ma per tutti. Questa è una caratteristica propria delle ideologie: iniziano a introdursi sottilmente, sotto le sembianze di bene, come il miglioramento della salute e altre questioni che richiedono un’accettazione volontaria, per poi trasformarsi in totalitarie e obbligatorie per tutti.

Può sembrare fantascienza, ma è già in moto il progetto 2045, nel quale si sta investendo moltissimo denaro e che tocca l’aspetto dell’immortalità cibernetica e di come se il nostro essere materia intangibile, la nostra identità, potrebbe trasferirsi a un ologramma, un cyborg o a un robot, al fine di raggiungere l’immortalità.

COME SI ORIGINA?


Evidentemente, questa corrente ideologica, non si è generata spontaneamente. Ha le sue origini nel concetto di autonomia e di emancipazione rispetto a Dio promossa dall’Illuminismo nell’epoca moderna, così come dal desiderio di esaltazione della ragione, come se l’essere umano si riducesse solo a questo. Passiamo dalla modernità alla post-modernità, caratterizzata dalla ricerca dell’autosufficienza, dell’edonismo, dall’urgenza dell’istantaneo… e da lì passiamo all’iper-modernità, che è la tappa in cui ci troviamo e che sostiene la possibilità di disegnare se stessi come si vuole. Da lì proviene anche l’ideologia del gender, che è la porta del transumanesimo. Bevono alla stessa fonte, poiché l’individuo liberato dal creatore e dalla propria natura, costruisce se stesso.

La filosofia di Nietzsche, esaltando il “superuomo”, e la filosofia sociale dell’eugenetica, che difende il miglioramento dei tratti umani ereditari mediante diverse forme di interventi manipolatori e metodi di selezione degli esseri umani, sono anch’esse fonti originarie di questa ideologia.

QUAL È IL RUOLO DELLE TECNOLOGIE EMERGENTI IN TUTTO CIÒ?


Innanzitutto, per comprendere il loro ruolo, bisognerebbe segnalare quali sono queste tecnologie. Stiamo parlando di discipline come l’ingegneria genetica, nanotecnologia, biotecnologia, tecnologie dell’informazione, scienza cognitiva, robotica e intelligenza artificiale. In realtà la visione di coloro che difendono i benefici del cambio tecnologico è che l’interazione di queste discipline provocherà un miglioramento della specie umana. In questo senso, nella convergenza di tali discipline, si cerca di intervenire sulla realtà in maniere diverse, di produrre beni e servizi in forme diverse fa quanto abbiamo fatto finora. Si tratterebbe di un’ulteriore evoluzione. Ciò che si pretende è il fatto di poter cambiare radicalmente la condizione umana, quello che siamo.

QUALE CONCETTO ANTROPOLOGICO UTILIZZA IL

TRANSUMANESIMO?

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È un po’ complicato rispondere, soprattutto se pensiamo che questa corrente si sta sviluppando in modo molto fiorente in Asia. Il problema è che il concetto di essere umano presente nei paesi asiatici è sconosciuto a livello europeo. Possiamo però affermare che non si tratta più di un progresso all’interno di una concezione umanista, come era invece capitato storicamente fino ad ora. Nel XXI secolo si parla di una liberazione dell’essere umano dalla sua condizione naturale e, pertanto, è un punto differente nella sequenza che si è presentata in Europa rispetto alla realtà di cosa è la persona umana a livello filosofico, politico e civile. Promuove l’ideale di un essere più che umano: il simbolo di questa ideologia è infatti H+, ossia più che umano (N.d.T.: Homo+). La visione dell’essere umano è molto riduttiva, poiché esso viene ridotto a cervello, a intelligenza. L’uomo è solo cervello, è solo mente, intelligenza. L’importante è la ragione spogliata da tutto il resto, da tutto quanto è spirituale, emozionale…
Per questo, così come nei decenni anteriori erano molto interessanti le ricerche in merito al genoma umano, attualmente molti dei piani scientifici che si stanno sviluppando, focalizzano l’attenzione sul “connectoma”.

PUOI SPIEGARTI MEGLIO?


Certo, mi riferisco al fatto che quello che interessa oggi è verificare tutto quanto si riferisca al funzionamento del cervello: le connessioni, dove si trovano le emozioni, cosa determina il nostro modo di parlare o la nostra forma di pensare. Arrivano persino all’estremo, volendo situare le esperienze spirituali o mistiche al pari di una qualsiasi funzione cerebrale. Per loro, tutto può essere spiegato prendendo la mente come punto di riferimento.

QUALI SONO GLI AMBIENTI IN CUI QUESTA VISIONE TRANSUMANISTA STA PENETRANDO CON PIÙ FORZA?


Senza dubbio nelle grandi compagnie dalle quali riceviamo tutto quello di cui abbiamo bisogno: questo ci deve far riflettere. Stiamo parlando di società che fanno parte dell’Università della Singolarità, che è in realtà una fondazione a cui appartengono la NASA, Google, facebook, Twiter, Apple, Internet..
Attraverso di esse, si sta formando uno “strato” che avvolge la sfera della vita e che alcuni hanno denominato tecnosfera o noosfera. Beh, senza volerlo stiamo collaborando alla sua creazione: grazie alle conoscenze e dati che stiamo fornendo noi stessi, stanno mettendo a punto una specie di rete di neuroni artificiali, la famosa nuvola. E tutto questo a livello mondiale, ma… chi la sta organizzando? Con quali principi? Servirà solo per estrarre la nostra conoscenza o forse, dietro tutto questo, si cela qualcos’altro? Assorbono le nostre conoscenze e ci danno ciò che loro vogliono e noi siamo contenti perché è qualcosa di volontario che sembra gratis, anche se adesso lo vediamo solo nell’ambito della pubblicità…


UNIVERSITÀ DELLA SINGOLARITÀ?sophia awakenes320


Sì. In questo centro di tecnologie esponenziali e divulgazione del Transumanesimo, con una certa impronta neo-spirituale e New Age, quello su cui ci si interroga dalla Silicon Valley (California), luogo in cui è situata, è il futuro dell’umanità, che deve passare attraverso questa trasformazione dell’essere umano prevista dall’ideologia del Transumanesimo.
Il termine “singolarità tecnologica” si riferisce alla crescita esponenziale della tecnologia informatica, il cui risultato sarà un’intelligenza artificiale che supera quella umana. Secondo l’inventore, l’imprenditore e scrittore statunitense Raymond Kurzweil, questa singolarità o punto di inflessione, avrà luogo entro il 2050.

I transumanisti dicono che, affinché ciò non si ripercuota negativamente su di noi, dobbiamo migliorarci biotecnologicamente. Dobbiamo usare la votecnologia e le scienze menzionate in precedenza per trasformarci mediante il miglioramento umano. Introdurre progressivamente la tecnologia nel nostro corpo. Fino ad ora abbiamo basicamente tenuto la tecnologia fuori da noi stessi. Ma quello a cui si aspira oggi è che ci ibridiamo con essa. Il miglioramento consisterebbe proprio in questo e, secondo loro, permetterebbe la transizione da umano a post-umano. Tale integrazione inizia dalla salute, un pacemaker non è niente, ma un pacemaker intelligente o un chip impiantabile è già qualcos’altro, siamo a metà strada.
Raymond, che è uno dei maggiori difensori e promotori della singolarità, è attualmente l’ingegnere capo di Google.


DICEVI QUALCOSA DI UN CHIP… SI FARÀ DAVVERO?


Si sta già facendo. È iniziato tutto poco a poco: stiamo usando occhiali virtuali che non servono per curare un difetto, ma per alterare la nostra percezione della realtà, poiché connessi al cervello, fanno vedere la realtà in una forma diversa; i tatuaggi intelligenti, in cui si personalizza l’informazione attraverso un tatuaggio che permette sapere se si ha la pressione alta, il colesterolo alto…. E adesso il chip. Succede che per lavorare in certe imprese, bisogna accettare di avere un microchip incorporato che permetta di accedere alla password del computer, al conto bancario, per avere accesso al supermercato della tal impresa multinazionale. Ricorda quanto scritto nella Bibbia: “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.” (Ap 13, 16-17).

Huxley, nel suo libro “Il mondo nuovo”, affermò cose molto serie nell’anno 1932. Disse: “La scienza e la tecnica al servizio degli interessi di potere condurranno il mondo a forme sociali di dominazione assoluta, a istituzioni oppressive, che coinvolgeranno inevitabilmente tutti e alle quali nessuno potrà sfuggire”. “Una dittatura perfetta avrà le sembianze della democrazia, ma sarà come una prigione senza muri, in cui tutti i prigionieri nemmeno si sogneranno di scappare, sarà essenzialmente un sistema di schiavitù nel quale, grazie al consumo e all’intrattenimento, gli schiavi ameranno la loro condizione servile”. Nessuno nel 1932 capiva queste parole, ma ora iniziamo a comprendere: realtà virtuale, videogiochi, cyborts…
La tecnologia in sé non è un male, porta molti benefici, ma bisogna stabilire una serie di limiti che ancora non sono stati stabiliti. Anche la Chiesa dovrebbe dire qualcosa al riguardo, dal momento che questo è come un vaso di Pandora ed è necessario determinare eticamente se sia conveniente o meno continuare ad aprire porte e fino a che punto. La mancata regolamentazione di tutto ciò può portare a qualcosa di molto pericoloso.


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IL FILOSOFO NICK BOSTROM, DIRETTORE E FONDATORE DEL FUTURE OF HUMANITY INSTITUTE, NELL’UNIVERSITÀ DI OXFORD, HA DETTO QUALCOSA AL RIGUARDO, VERO?


Sì e pensare che egli è uno dei pionieri e dei più entusiasti di questa tecnologia transumanista, ma nel suo libro “Superintelligenza” avverte dei pericoli che si nascondono dietro alla superintelligenza delle macchine. Sostiene che dobbiamo agire con molta cautela, perché il rischio può essere pari alla forza di una guerra nucleare, al cambio climatico, a un’epidemia globale e persino maggiore.
È di massima importanza per la nostra sopravvivenza come esseri umani, proporre i criteri scientifici, i principi etici e gli ordinamenti giuridici necessari per prevenire gli effetti indesiderabili e indesiderati della convergenza di queste tecnologie emergenti sull’essere umano e la vita nel pianeta. Bisogna elaborare una Dichiarazione Universale dei Valori Umani, basata su un’etica globale, che risulti valida per risolvere le grandi sfide poste dalla globalizzazione tecnologica e dalla governance mondiale.
Noi confrontiamo il Transumanesimo con l’Umanesimo Avanzato, che si interroga su questioni non solamente bioetiche, ma anche tecno-etiche, per aiutare l’essere umano ad essere più umano.

E DI FRONTE A QUESTO PANORAMA CHE CI HAI PRESENTATO, VEDI QUALCHE SPERANZA?


Certamente. Noi confrontiamo il Transumanesimo con l’Umanesimo Avanzato, che si interroga su questioni non solamente bioetiche, ma anche tecno-etiche, per aiutare l’essere umano ad essere più umano. Noi non parliamo del H+, o uomo- dio, ma del +H (più umano), dal momento che il perfezionamento dell’essere umano come tale non consiste in un miglioramento biotecnico come afferma il paradigma tecnocratico proposto dall’iper-modernità e dal sistema neoliberale.
Questi ultimi parlano di super- intelligenza, super-longevità, super-benessere, ma la felicità non è questo. Scollegano il cervello dal cuore, dalla visione trascendente e si concentrano solo sull’intelligenza logico-matematica. Noi non proclamiamo la supremazia del cervello, ma colleghiamo il cervello con il cuore. Abbiamo un intelligenza e abbiamo un cuore. La fede illumina la ragione, lo Spirito dà luce all’intelletto. Parliamo di interiorità, coscienza, trascendenza, dignità, libertà, felicità e tutte queste realtà ci dimostrano che non siamo macchine sostituibili, ma qualcosa di più.


QUALE SAREBBE L’ESSENZA DELL’UMANESIMO AVANZATO?

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L’Umanesimo Avanzato difende l’essenza umana, non la perde né rinuncia ad essa. È basato su un’etica universale integrativa dei valori che l’umanità ha progressivamente riconosciuto nel corso dei secoli e si concentra sullo sviluppo umano integrale, aperto alla trascendenza; sulla persona con le sue capacità e vulnerabilità; sulle sue multiple intelligenze, compresa l’intelligenza spirituale, che è la dimensione più genuinamente umana.
Dall’altra parte, il desiderio di migliorare, è riferito al nostro essere personale più intimo, a quell’essere che abbiamo ricevuto da Dio a Sua immagine e somiglianza. Per noi è facile: abbiamo Gesù Cristo come modello. Per questo credo che l’aumento della qualità umana e dell’intelligenza spirituale risulti essenziale nelle società biotecnologiche emergenti, allo scopo di mantenere la supremazia dell’intelligenza umana sull’intelligenza artificiale. Abbiamo bisogno di rafforzare profondamente la nostra interiorità.


©Rivista HM; nº204 Settembre-Ottobre 2018

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