E’ sempre difficoltoso fare delle previsioni attendibili nei periodi
di transizione, il mese di novembre, lo è a tutti gli effetti, perchè ci
traghetta dal semestre caldo a quello freddo, a volte, in maniera
tumultuosa e dunque difficilmente prevedibile. Quest’anno poi, saremo
reduci da un ottobre, e più in generale, da un autunno molto caldo e
mediamente secco, con le anomalie del mare Mediterraneo molto più calde
del normale, cosa invece non vera per l’Atlantico centro settentrionale
dove vediamo anomalie di segno opposto.
Evidenti le anomalie negative dell’Atalntico centro-settentrionale e a largo della Scandinavia. Questo stato di cose potrebbe determinare, unitamente alle condizioni climatiche generali, una certo protagonismo della circolazione atlantica nel corso del prossimo mese. Ma andiamo per ordine. Prima di tutto, nel corso della prossima settimana assisteremo alla prima irruzione fredda di stampo tipicamente invernale con la +0°C a 850 Hpa che entrerà per la prima volta in Val Padana accompagnata dalle prime gelate in Trentino Alto Adige.
Evidente l’irruzione dell’aria fredda in Val Padana, dove le minime
scenderanno sotto la soglia dei 10°C e dove saranno possibili le prime
gelate soprattutto a nord del Po, segnatamente sul Veneto settentrionale
e sul Trentino Alto Adige.
Il raffreddamento ad opera dello spostamento verso sud-est di una alta pressione polare proveniente dalla Groenlandia, sarà di breve durata, infatti la circolazione ben presto diverrà di stampo pienamente Altantico, con la possibilità delle prime intense nevicate sulle Alpi proprio ad inizio novembre. Va detto, che la configurazione disegnata oggi dai principali modelli con una organizzata depressione nord atlantica in deciso spostamento verso il Mediterraneo centrale, tipica per intenderci degli autunni degli anni ’80, andrà confermata nel corso dei prossimi giorni, sarebbe di certo un buon viatico per l’inizio reale di un autunno che ha senz’altro, fino ad oggi, avuto più le sembianze di un lunghissimo settembre che quelle del classico tempo umido e fresco che dovrebbe essere.
Il raffreddamento ad opera dello spostamento verso sud-est di una alta pressione polare proveniente dalla Groenlandia, sarà di breve durata, infatti la circolazione ben presto diverrà di stampo pienamente Altantico, con la possibilità delle prime intense nevicate sulle Alpi proprio ad inizio novembre. Va detto, che la configurazione disegnata oggi dai principali modelli con una organizzata depressione nord atlantica in deciso spostamento verso il Mediterraneo centrale, tipica per intenderci degli autunni degli anni ’80, andrà confermata nel corso dei prossimi giorni, sarebbe di certo un buon viatico per l’inizio reale di un autunno che ha senz’altro, fino ad oggi, avuto più le sembianze di un lunghissimo settembre che quelle del classico tempo umido e fresco che dovrebbe essere.
Concludiamo con le “grandi manovre” già visibili a oriente, dove nei
prossimi giorni potrebbero porsi le condizioni per la formazione di alte
pressioni termiche a causa di continui afflussi di aria gelida polare
sulle pianure asiatiche, ottimo viatico per l’arrivo della stagione
invernale.
Vorrei soffermarmi con voi sugli ultimi frames del video che mostrano
l’affermarsi deciso di una alta pressione dalle connotazioni termiche
sulla Russia. “Termicizzazione” delle pianure asiatiche ben evidente
nella previsione a 240 ore di ECMWF relativa alle temperature a 850
Hpa del nord Emisfero, dove si vede benissimo il grande raffreddamento
dell’Eurasia, indice che l’inverno, quello vero, potrebbe non essere
lontano.
Fonte: ProgettoScienze
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