martedì 14 gennaio 2020

LA VIA DELLA SETA POLARE

 
 
 

Il Mar Glaciale Artico fin dell'antichità ha rappresentato un settore piuttosto intrigante dal punto di vista delle rotte marittime commerciali, secondo alcuni in futuro una possibile contrazione della banchisa potrebbe di per se rappresentare una nuova rotta alternativa assai più breve dalla Cina all'Europa proprio a causa di questo fenomeno, di fatto ciò è piuttosto probabile con la stessa percentuale di probabilità del contrario.


Non ci sono dubbi che la stagioni nel Mar Glaciale Artico stanno mutando, ma la realtà di questo fenomeno appare molto contraddittoria sotto molti punti di vista e ciò ci impone di osservare come le rotte del Mar Glaciale Artico fossero in realtà percorribili anche quando durante i secoli freddi della Little Ice Age si considerava che fosse totalmente occupato dalla banchisa a causa della temperature medie globali notevolmente inferiori a causa delle Grandi Recessioni Solari che hanno dominato quei secoli dal 1250 al 1913, anni di inizio e fine della Little Ice Age.

 
 
 
Per comprendere cosa realmente sta accadendo nel XXI Secolo, all'unisono con una nuova Grande Recessione Solare, dopo oltre mezzo secolo di decrescita dell'intensità dei cicli solari dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e comprendere, o meglio ricordare dal passato storico, come un modello climatico dimenticato, si è di nuovo consolidato nel periodo odierno.

Ci sono dati a supporto del fatto che il Mar Glaciale Artico, sia stato percorso durante gli anni '60 del 1600, durante la Grande Recessione Solare più profonda della Little Ice Age, vale a dire il noto Minimo di Maunder che ebbe inizio nelle datazioni ufficiali nel 1645 e terminò nel 1715.



David Melgueiro, un navigatore portoghese, potrebbe essere stato il primo a navigare nel passaggio a nord - est (ora noto come rotta del Mare del Nord), tra il 1660 e il 1662, oltre 200 anni prima di Adolf Erik Nordenskjöld, che lo fece nel 1878. 
 

 
 
Uno dei i resoconti più dettagliati per questo viaggio sono dati da Eduardo Brazão ne La famiglia Corte-Real e il Nuovo Mondo (link), 1965, in cui descrive nelle pagine 68 e 69:
 
 


«Alla fine del XVII secolo, il tenente navale francese La Madeleine era in Portogallo, in missione dal suo ministro, il conte Louis de Pontchartrain, per ottenere informazioni sulla navigazione e il commercio portoghesi in Oriente. Nel corso della sua missione sentì, da un marinaio di Havre che viveva a Oporto, uno straordinario viaggio dal Giappone al Portogallo effettuato da un portoghese con il quale il marinaio francese conobbe personalmente. Nel gennaio 1700 comunicò le informazioni che aveva ricevuto da lui al suo ministro, che le aveva archiviate. Fu riprodotto in una memoria nel 1754 dal francese Philippe Buache, illustre geografo reale di Luigi XV. Il marinaio francese disse che il 14 marzo 1660 il veliero olandese «Padre Eterno» sotto il portoghese David Melgueiro era pronto a salpare dal porto giapponese di Cangoshima.  Era carico di ricchi beni orientali e trasportava passeggeri, olandesi e spagnoli e forse anche portoghesi, poiché erano già entrati nell'impero nipponico nel secolo precedente.  All'epoca l'Europa era in preda alla guerra, l'Olanda contro la Francia, la Spagna contro il Portogallo, la Spagna contro l'Inghilterra, l'alleata del Portogallo, che lottava per la sua indipendenza.  L'Atlantico e i mari orientali furono infestati da navi da guerra armate, alle quali si sarebbero aggiunti i pirati.  Se si era tentati di ritornare sull'unica via fino a quel momento utilizzata, attraverso il Capo di Buona Speranza, era quasi certo di essere presi, così Melgueiro decise di rischiare di prendere l'altra strada aperta a lui, dai mari artici che circondano il vecchio continente.  Salpò così la corrente che lava le coste orientali del Giappone e sale fino allo stretto di Anian-Bering, navigando intorno alla costa della Siberia settentrionale, presumibilmente lontano dalla costa, poiché non conosceva la zona. Raggiunse la latitudine di 84° N, passò tra la Groenlandia e l'arcipelago di Spitzberg e salpò per la Norvegia, dove salpò per l'Irlanda del vento e raggiunse così un porto olandese, dove sbarcò passeggeri e merci. La sua missione si concluse così felicemente, partì con la sua nave per Oporto, terminando il suo lungo e avventuroso viaggio in una data sconosciuta. In quella città morì, poco dopo il 1673, e il marinaio di Havre aveva partecipato al suo funerale. Nel suo libro di memorie del 1754 Buache aggiunse la copia di una mappa portoghese del 1649, di una Teixeira, che esaminò negli archivi navali francesi, sulla quale tracciò quello che considerava l'itinerario di Melgueiro. Passa dal Giappone attraverso lo stretto di Anian-Bering fino all'estremità della Siberia, quindi così lontano dalla costa che va oltre il polo e scende tra le isole della Groenlandia e Spitzberg, quindi scende fino alle coste europee passando dall'Irlanda».
Nel 1897 lo studioso e diplomatico Jaime Batalha Reis ha dato una nuova forma (in «O Comercio do Porto *, 3 febbraio 1897) spostandolo verso la Siberia.

Ricordandoci che il viaggio avvenne nei gelidi anni del Minimo di Maunder, un periodo noto per la quale il fiume Tamigi in Inghilterra congelava compatto durante l'inverno e gli inverni in tutto l'emisfero settentrionale erano assai estremamente duri e freddi, affinchè David Melgueiro fosse riuscito in una tale impresa nell'arco di due anni di viaggio, le condizioni della banchisa del Mar Glaciale Artico dovevano essere assai favorevoli per un simile tragitto.

Ora focalizziamoci sul Minimo di Maunder e le temperature medie del periodo in base alla ricostruzione degli esperti della NASA.
 

 
 
Si osserva che in controtendenza alla temperatura media globale porzioni approssimative della Groenlandia e dell'Alaska vennero a trovarsi dominate da ampie aree di alta pressione, similmente a quanto sta avvenendo in questi anni in cui si osservano grandi incendi e siccità in Alaska.

Le anomale temperature in queste regioni artiche hanno un impatto di breve termine sulla banchisa e come nel Minimo dì Maunder la persistenza di queste aree di alta pressione regionale favoriscono la navigazione.

Ci sono concrete prove a supporto del fatto che ciò si sia realmente verificato in quanto numerosi studi ufficiali hanno dimostrato che la banchisa del Mar Glaciale Artico in quel periodo mostrava periodiche contrazioni legate alle incursioni di aria secca da sud a causa di una maggior variabilità della Corrente a Getto, legata allo spostamento di fredde masse d'aria polare verso sud che a loro volta causavano la migrazioni di correnti calde meno dense più a nord. 
 

 
 
Come mostra questo studio ufficiale si vede un ritiro di circa 1 milione di km2 tra il 1550 e il 1800, parzialmente recuperato nella seconda metà del Diciottesimo secolo e un recupero nel Diciannovesimo secolo.

Lo studio conferma fasi di contrazione della banchisa del Mar Glaciale Artico durante la Little Ice Age, causato da uno spostamento di aria mite e secca da sud.

Di conseguenza si ha la conferma ufficiale che la contrazione dell'attività solare alterando la stabilità della Corrente a Getto innesca una reazione a catena in grado di alterare gli equilibri di temperatura in diverse regioni del pianeta.
 

 
 
Una nuova ricostruzione di 800 anni della variabilità del ghiaccio marino nell'Oceano Artico Occidentale ( Porter et al., 2019 ) indica che i secoli recenti (e decenni) di copertura del ghiaccio marino sono i più estesi del periodo, senza significative variazioni significative negli ultimi 200 anni.

Non vi fu copertura di ghiaccio nell'Artico occidentale per circa 2-5 mesi l'anno durante la Little Ice Age.

Sembra quindi probabile che in quel periodo David Melgueiro abbia trovato le regioni percorse del Mar Glaciale Artico favorevoli per completare il suo pericoloso viaggio.

Ciò nonostante durante quel viaggio gli inverni sull'Europa erano assai rigidi, tuttavia non è questo il punto della nostra ricerca.

Dalla Grande Recessione Solare del Minimo di Maunder a quella Moderna scopriamo che al giorno d'oggi, all'unisono con il clima che sta riconsolidando lo stesso modello della Little Ice Age, la rotta commerciale di Nord-Est sta riprendendo forte vigore in quella che dalla Repubblica Popolare Cinese è stata definita la Via della Seta Polare, la quale altro non è che un complemento della Nuova Via della Seta, o Belt and Road.
 


 
Prima di parlare di questa rotta si fa notare come lo stesso modello variabile della Corrente a Getto (meridionale) ha nuovamente ricominciato a consolidarsi dal 1960, vale a dire dal periodo in cui i cicli undecennali del Sole dopo aver raggiunto il picco (vedi il grafico in alto) hanno ripreso a decrescere fino all'attuale Grande Recessione Solare, vale a dire un nuovo prolungato stadio di basse emissioni solari, il cui ciclo 24 come intensità appare essere chiaramente il più debole da oltre 190 anni nel record, circa due secoli.

Questo è un fatto non teorico ma riconosciuto ufficialmente.

Gli scienziati hanno identificato un legame tra la variabilità della Corrente a Getto durante l'ultimo mezzo secolo e gli aumenti delle condizioni meteorologiche estreme in Europa, tra cui freddo, tempeste, inondazioni, siccità, ondate di calore e incendi.

Usando gli anelli degli alberi delle isole britanniche e del Mediterraneo, gli scienziati dell'Università dell'Arizona hanno sussidiato i modelli meteorologici di fine estate in tutta l'Europa occidentale risalenti a quasi tre secoli fa, fino al 1725.

"Dal 1960 abbiamo più anni quando il jet (Jet Stream= Corrente a Getto )è in una posizione estrema", ha detto Valerie Trouet, scienziata presso il Laboratory of Tree-Ring Research dell'Arizona. Moffa-Sánchez et al.

I risultati di queste analisi hanno rivelato grandi e bruschi cambiamenti di temperatura e salinità nella corrente calda che scorre verso nord su scale temporali da diversi decenni a secoli. È stato riscontrato che le condizioni oceaniche fredde corrispondono a periodi di bassa produzione di energia solare, corrispondenti agli intervalli di bassa attività delle macchie solari osservati sulla superficie del sole.

Utilizzando un modello climatico basato sulla fisica, gli autori sono stati in grado di testare la risposta dell'oceano ai cambiamenti nell'emissione solare e hanno trovato risultati simili ai dati. La bassa attività solare si è verificata contemporaneamente alla comparsa di schemi di blocchi in Europa nella Little Ice Age.

I risultati concordano con il primo concetto secondo cui i rigidi inverni vissuti in Europa durante il Maunder Minimum sono stati causati da periodi di maggiore blocco atmosferico e sono anche coerenti con le ricostruzioni sul campo SLP che mostrano un sistema ad alta pressione sull'Europa nord-occidentale verso la fine dello Spörer e durante il Maunder Minimum.

I ricercatori confermano che quando l'attività solare è bassa, è più probabile che la Corrente a Getto sull'Atlantico settentrionale venga bloccata. Il quale equivale che vaste regioni di aria polare sono diffuse verso sud.
"La caratteristica del flusso zonale di tipo occidentali è ridotta sotto la bassa attività solare mentre il flusso continentale per i tipi estoni e settentrionali è migliorato. Ciò è confermato anche dalla maggiore frequenza di blocco in Scandinavia a causa della bassa attività solare."

E lo studio va oltre:
"L'analisi lunga 247 anni dell'impatto del ciclo solare a 11 anni sui modelli meteorologici europei della fine dell'inverno suggerisce una riduzione del verificarsi di flussi di acqua occidentali legati a un flusso zonale medio ridotto a bassa attività solare. Sulla base di queste evidenze osservative, stimiamo la probabilità che le condizioni fredde in inverno in Europa siano più alte in caso di bassa attività solare rispetto a un'attività elevata."
Ora se osserviamo la mappa soprastante scopriamo come la Via della Seta Polare percorre all'incirca la stessa rotta, come complemento delle rotte della Belt and Road della Repubblica Popolare Cinese, dove incrocia una delle rotte ferroviarie che attraversano il continente Eurasiatico attraverso la Mongolia, la Federazione Russa, la Bielorussia incrociandosi direttamente tra il Mare del Nord e il Mar Baltico.
 

 
 
La Cina, ormai con un'economia grande quasi quanto quella statunitense, ha messo in pratica nel 2013 il più grande progetto infrastrutturale del XXI secolo, e molto probabilmente della Storia, che mira a coinvolgere in tutto il territorio eurasiatico un gigantesco sistema di infrastrutture ferroviarie e marittime che vedono la partecipazione di oltre 65 nazioni, con una propria percentuale di budget economico, nello sviluppo di tali corridoi, costruiti sulla base dell'antica rotta commerciale anche anche allora chiamata Via della Seta.
 

 
 
Sono stati presi accordi e da allora la Nuova Via della Seta ha iniziato a essere costruita in collaborazione con le nazioni partecipanti costruendo un vasto sistema di trasporto ferroviario ultramoderno.

Proprio seguendo tale rotta a fine gennaio 2019 una nave mercantile cinese appositamente costruita come rompighiaccio è arrivata alla sua prima destinazione in Europa, dopo aver fatto il suo viaggio inaugurale attraverso l'Oceano Artico.

Tian En, una nave multifunzionale che è stata costruita dallo Stato COSCO Shipping lo scorso anno entrando nel Canale della Manica e raggiungendo il porto di Rouen in Francia prima di dirigersi successivamente verso i Paesi Bassi e la Svezia.

La nave ha consegnato 37.000 metri cubi di materiale eolico ed è tornata in Cina con merci provenienti dall'Europa.

La Cina l'ha soprannominata Via della Seta Polare e ci aspetta che diventi un'alternativa alla rotta di navigazione tradizionale che attraversa l'Oceano Indiano e il Canale di Suez.

Sebbene il percorso porti sfide, come iceberg e banchisa, il comandante di Chen En Chen Xiangwu ha detto a Xinhua che è "la via più breve che collega l'Asia nord-orientale e l'Europa settentrionale, e, soprattutto, è sicura".

Dal momento che la Nuova della Via della Seta ora collegherà attraverso nuove rotte commerciali l'Europa con numerose nazioni del continente eurasiatico, all'unisono con ciò ci sia aspetta la quantità delle merci andrà crescendo anno dopo anno.

Un fatto tuttavia interessante è che le strade della Nuova Via della Seta, da quella marittima a quella terrestre, si incrociano proprio sul territorio dei Paesi Bassi.

Proprio come la rotta marittima della Via della Seta Polare.
 

 
 
Questo pone i Paesi Bassi come un nodo strategico nello sviluppo della nuova rotta commerciale, oltre che in un area assai molto complessa dal momento che dovrà confrontarsi con un aumento della minaccia delle tempeste atlantiche oltre ad un aumento della banchisa nel Mar Baltico che potrebbe rallentare o compromettere l'arrivo delle navi cargo dalla Cina e dal Paesi membri della Nuova Via della Seta.

Di conseguenza è probabile che in vista di tali problemi la Via della Seta Polare nei periodi più pericolosi dovrà essere temporaneamente sospesa, o più logicamente diversificata limitandosi ad una rotta commerciale attraverso l'Oceano Artico, mediante l'uso di rompighiaccio a propulsione nucleare, che aprirebbero la strada attraverso la banchisa artica arrivando fino al porto di Arkhangelsk.
 

 
 
La Federazione Russa in merito sta già lavorando alla produzione di una nuova generazione di navi rompighiaccio in grado di far fronte al problema.

Il futuro rompighiaccio, che è stato chiamato 'Leader', è stato progettato per mantenere il Passaggio a nord-est, lungo la costa artica del Paese, aperta tutto l'anno.
I piani sono stati presentati da Dmitry Rogozin, il Vice Primo Ministro della Russia.

Si avrebbe una capacità di lavoro di 110 megawatt e sarebbe in grado di tagliare attraverso il ghiaccio fino a 4,5 metri (14,8 piedi) di profondità.
 

 
 
E sarebbe capace di solcare uno strato di ghiaccio di due metri (6,6 piedi) di spessore ad una velocità di 29 km all'ora. Leader permetterebbe alle petroliere che trasportano il gas naturale liquefatto (GNL) di peso fino a 300.000 tonnellate di passare attraverso la rotta del Mare del Nord in ogni stagione. Il progetto è in fase di sviluppo presso il Centro di Ricerca Stato Krylov nella seconda città della Russia St Petersburg, nella parte nord-occidentale del paese.
La costruzione unica, che elimina la tradizionale disegno, darebbe al nuovo rompighiaccio la massima manovrabilità del mondo, ha aggiunto. La via del Mare del Nord si trova interamente in acque artiche, dal Mare di Kara, al largo della Siberia, per lo stretto di Bering. Le parti sono libere dal ghiaccio per soli due mesi all'anno.
 

 
 
Secondo Kommersant, Rosneft e Gazprom prenderanno parte al cantiere e lo gestiranno con la United Shipbuilding Corporation, l'attuale proprietario. Il risultato finale sarà la produzione di tre rompighiaccio di classe leader del behemoth , della lunghezza di 205 metri, del peso di 55.000 tonnellate e del taglio di 50 metri di larghezza attraverso il ghiaccio artico più spesso durante la guida di reattori RITM-400 di nuovo modello che danno il via a 120 megawatt di potere. La data di consegna è fissata per il 2027, secondo Kommersant.

Questi sono alcuni dei tratti della Via della Seta Polare:
 

 
 
Arkhangelsk Port invia e riceve legname, pasta, carbone, macchinari, metalli, prodotti industriali e beni di consumo ed è la base operativa della Northern Company, facilitando il trasporto marittimo del Mar Bianco. Il porto stesso dispone di tre aree di carico, un terminal container e un terminal di una compagnia di spedizioni di passeggeri.
 

 
Il molo totale è di 3,3 km, con ancoraggio adatto per navi con una base di 9,2 m e una lunghezza di 175-200 m. Dispone inoltre di 292.000 m² di magazzini e di un magazzino Bonded Warehouse di 2000 m². Può gestire contemporaneamente 5.762 TEU, tra cui fino a 200 contenitori refeer e 2.200 contenitori con merci pericolose.
Il governatore regionale russo per Arkhangelsk Oblast, Igor Orlov ha dichiarato che la linea costiera nord-occidentale della Russia sarà operativa e gestisce la spedizione regolare già ora, mentre l’investimento cinese è già entrato ad Arkhangelsk e Murmansk per sviluppare ulteriormente le strutture esistenti.
Entrambi sono attestati tra i primi 50 porti del mondo in termini di capacità complessiva e entrambi sono altrettanto in grado di gestire 30 milioni di tonnellate all’anno.
 

 
 
Il porto di Murmansk è il quarto posto in Russia in termini di merci trasformate ed è il secondo più grande nel nord-ovest della Russia, dopo San Pietroburgo. Murmansk è uno dei più grandi porti di ghiaccio in Russia, dispone di 13 posti barca e dispone di moderni impianti di movimentazione: 52 gru a portale con capacità fino a 40 tonnellate, un caricatore per la movimentazione di concentrato di apatite con una capacità superiore a 1000 tt/ora, 113 unità di carrelli a forcella con capacità da 1,5 a 32 tonnellate. Tutta la città è classificata come una zona di libero scambio, ed è Murmansk che dovrebbe svilupparsi come un importante hub per il passaggio settentrionale. Il fatturato attuale è di circa 16 milioni di tonnellate, con un doppio nel 2025.
 

 
 
Vladivostok è molto vicino al confine con la Russia, sia con la Cina che con la Corea del Nord, ed è la principale porta della Russia che si apre sull'Oceano Pacifico. È anche collegato direttamente a Mosca tramite la ferrovia Trans Siberiana.
È un Portale Libero, con incentivi fiscali per gli investitori (invece di CIT al 20% al giorno, il tasso CIT di Vladivostok è del 5% per i primi 5 anni, quindi il 12% nei prossimi 5 anni) ed è stato fortemente investito da Fesco della Cina. 

Sta diventando sempre più un centro di produzione automatica e contiene anche diversi casinò; il Portale ha tutti i servizi previsti in atto e ha una capacità di 200.000 TEU all'anno. In sintesi, la linea costiera nord-occidentale della Russia potrebbe essere operativa per la spedizione regolare entro il 2025.

Il governatore regionale russo per Arkhangelsk Oblast Igor Orlov ha dichiarato che la linea costiera nord-occidentale della Russia sarà operativa e gestisce la spedizione regolare già ora, mentre l'investimento cinese è già entrato ad Arkhangelsk e Murmansk per sviluppare ulteriormente le strutture esistenti. Entrambi sono attesi tra i primi 50 porti del mondo in termini di capacità complessiva e entrambi sono altrettanto in grado di gestire 30 milioni di tonnellate all'anno.

Il coinvolgimento dei cinesi è particolarmente interessante poiché i cinesi stanno attualmente stanno negoziando un accordo di libero scambio con l'Unione Economica Eurasiatica (EAEU). Se ciò avvenisse, lo scambio bilaterale tra la Cina e la Russia e gli altri membri dell'EAEU massicciamente aumenterebbe. In caso affermativo, le capacità dei porti marini russi dall'Europa nordoccidentale all'Estremo Oriente russo vedranno un cambiamento dinamico nel modo in cui il servizio eurasiatico viene prestato e gestito.

L'Europa è particolarmente mirata dalla Cina e dalla Russia come mercati di beni e di forniture, con i percorsi ferroviari molto curati su strada. Un accordo di libero scambio tra la Cina e l'EAEU porterebbe efficacemente le capacità produttive della Cina fino alle frontiere dell'Unione europea sia nei percorsi terrestri che marittimi. Negli ultimi anni, la Russia e la Cina hanno iniziato una progettazione fruttuosa sullo sfruttamento delle rotte artiche. 
 

 
La riunione del luglio 2017 tra Xi Jinping e Medvedev ha confermato Mosca e l'intenzione di Pechino di sviluppare congiuntamente la Marittima Silk Road, anche se l'Artico serve a diversificare le rotte commerciali e coinvolgere gli stati vicini nei progetti portuali e nella ricerca scientifica. 

Pechino ha ogni intenzione nel futuro di spostare i suoi beni attraverso l'Artico dalla Cina all'Europa, riducendo così le distanze fino al 20-30%, risparmiando tempo, carburante e risorse umane nel processo. Considerando che il 90% delle merci cinesi vengono trasportate via mare, anche un piccolo cambiamento genera risparmi e maggiori profitti.

Le imprese di spedizione, magazzinaggio e logistica in Europa e in Asia dovranno iniziare a pensare a sviluppare una strategia per il passaggio settentrionale dal momento che il progetto sta entrando nel pieno della sua operatività. Ciò ha implicazioni particolari per i paesi membri dell'Europa come la Finlandia, la Lettonia e l'Estonia, in quanto sono raggiungibili da entrambe le rotte terrestri e marittime. 

Queste nazioni devono posizionarsi di conseguenza per servire la domanda cinese, ad esempio, l'Estonia gestisce il 5 per cento dei servizi di spedizione della Cina a causa del legame tra i due paesi nell'ambito del loro Post 11 JV, che offre soluzioni logistiche per il commercio elettronico tra la Cina e l'Europa, in particolare nel quadro 16 + 1 tra la Cina e le nazioni dell'Europa orientale. 

Avere la Cina e la Russia a collaborare in entrambi i collegamenti ferroviari e marittimi con la Cina significa solo che si creano più opportunità di prestazione.

Le nazioni del Baltico devono investire nell'infrastruttura per sostenerla ora, o affrontare la perdita di questa opportunità di volta in volta ad altri concorrenti dell'UE, come la Germania e la Svezia. Il commercio eurasiatico sta scorrendo verso l'Europa orientale, con l'Arctic Maritime Route che sta diventando sempre più consolidata.

Con la Cina e la Russia che si preparano per il trasporto ferroviario d'oltremare e il potenziale di trasporto artico verso l'Europa, nei Balti sono in corso movimenti positivi per accettare e accogliere collegamenti ferroviari migliori. La Russia ha segnalato la sua volontà di estendere e riorganizzare i servizi ferroviari passeggeri da San Pietroburgo a Berlino in un percorso che vede viaggi transfrontalieri attraverso Lettonia, Lituania, l'enclave russa occidentale di Kaliningrad e attraverso la Polonia.
 

 
Questi sviluppi sono in parte mirati ad accentuare la crescente quantità di treni merci cinesi che arrivano in Europa attraverso il Kazakistan e la Russia e consentono sia l'accesso al commercio sia della Cina e della Russia e l'approvvigionamento dei baltici.

Attualmente, gran parte del traffico ferroviario entra nell'UE in Polonia attraverso la Bielorussia, più a sud, lasciando i paesi baltici e nordici fuori dal ciclo. Il trasporto cinese-europeo ha registrato un costante aumento del 100% rispetto all'anno 2016, con oltre 1000 treni merci che hanno effettuato il viaggio solo nel 2017. Tali tassi di crescita continueranno solo ad aumentare. Il motivo per la quale gli europei sono forti consumatori dell'elettronica cinese.

Ottenere i Baltici configurati in questo commercio, sia dalla prospettiva di accesso reciproco che dalla fornitura di servizi, sta anche ispirando alcuni grandi sviluppi infrastrutturali. Sia l'Estonia che la Finlandia stanno progettando la possibilità di collegarsi tra loro attraverso un tunnel sottomarino di 90 km, Helsinki-Tallinn.

Un itinerario a senso unico richiederebbe solo 30 minuti, a differenza di un efficace viaggio di 3 ore (compreso il tempo dell'aeroporto) per prendere il Turboprop 60 minuti e le 2 ore in traghetto.
 

 
Helsinki e Tallinn rappresentano congiuntamente un'area economica popolata da 1,5 milioni di persone e c'è un movimento attivo tra città per lavoro e tempo libero nonché il traffico merci. Il traffico tra le due città portuali in particolare ha visto una crescita importante e decine di migliaia di persone intraprendono viaggi di lavoro tra le due città settimanali. Gli studi finanziati dall'UE, che vengono intrapresi da un consorzio di imprese interessate, che dovrebbero produrre risultati sono ancora in corso.

Queste includono l'analisi costi-benefici e le valutazioni d'impatto per le opzioni ferroviarie e marittime, come può essere implementato tecnicamente il tunnel sottomarino e i prezzi per la costruzione, la manutenzione e il traffico ferroviario. Esso illustrerà anche le principali caratteristiche del progetto, inclusa la collocazione di rotte, stazioni e depositi di materiale rotabile.

Questi fanno parte della Rail Baltica (mappa blu), un progetto di infrastrutture di trasporto ferroviario in campo verde che intende integrare gli Stati baltici nella rete ferroviaria europea.

Il progetto comprende cinque paesi dell'Unione europea - Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia. Collegherà Helsinki, Tallinn, Pärnu, Riga, Panevežys, Kaunas, Vilnius e Varsavia e dovrebbe essere completata entro il 2026. La Russia non fa parte di questo raggruppamento, poiché non è una nazione dell'UE. Tuttavia, sono state e continuano a svolgere discussioni bilaterali tra le ferrovie russe e lo stesso gruppo di nazioni.

Un esempio è il Forum Ferroviario di Kouvola che si svolge in Finlandia questo settembre. Il programma riguarda in particolare il ponte di terra eurasiatico, la ferrovia della Cina e la connettività ferroviaria finlandese e russa, che è stata aggiornata negli ultimi anni a percorsi quasi completamente elettrificati.
 

 
 
La Finlandia ha inoltre discusso il potenziale di un "corridoio artico" di 3,4 miliardi di dollari che avrebbe collegato l'Europa settentrionale con la Russia, la Cina e le porte d'acqua profonda dell'Oceano Artico. L'idea è stata lanciata da un gruppo di accademici e imprenditori finlandesi e connette la città di Rovaniemi nella Finlandia settentrionale con il porto norvegese di Kirkenes sul Mar Barents. Le navi potrebbero spostare merci dalla Cina e petrolio e gas dai campi artici della Russia verso ovest lungo la rotta del Mare del Nord a Kirkenes. Il carico verrà spedito alla ferrovia e inviato a sud attraverso collegamenti ferroviari con Scandinavia, Helsinki, Stati baltici e il resto d'Europa.

Questi sviluppi, nascosti nell'Europa nordorientale, sembrano molto lontani dalla Cina quando vengono visualizzati su mappe piane tradizionali. Tuttavia, questa è la parte superiore del pianeta, e le distanze sono in realtà più brevi di quelle che appaiono. Ad esempio, un volo diretto da Helsinki a Pechino richiede solo 6 ore.
Va ricordato che la Finlandia è un importante ingresso in Russia e offre anche un accesso reciproco alla Cina per l'elettronica, così come prodotti finlandesi di alta qualità in Cina.

Lo stesso vale per le nazioni baltiche dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania, in particolare con l'Estonia che si è legata allo sviluppo dei servizi commerciali della Cina, nonché ad un vero e proprio porto ferroviario e marittimo. Mentre gran parte di questo dipende dall'accettazione della Russia e dagli operatori russi dei trasporti ferroviari nei Paesi baltici, un argomento politicamente insignificante attualmente, se si dovessero riposare le preoccupazioni militari e di sicurezza, la regione baltica può diventare un importante attore nelle futuri regioni cinesi e russe del commercio.

I produttori regionali dovrebbero cercare di adeguare i prodotti di consumo di qualità ai gusti cinesi, e in particolare i prodotti esotici (come i salumi e i pesci nordici) oltre ad abbigliamento di alta qualità e altri materiali di consumo. Le industrie dei servizi e i fondi di sviluppo in particolare, in tutto ciò che riguarda il trasporto, il magazzinaggio, la logistica e l'IT correlati all'interno della regione dovrebbero tenere d'occhio queste possibilità. La prossima grande capitale dell'Unione Europea per quanto riguarda l'OBOR e l'influenza potrebbe essere Helsinki.
 
 
 
 
Nel frattempo che tali progetti vengono implementati nel corso degli anni la Federazione Russa ha rafforzato le strutture di difesa lungo le rotte della Via della Seta Polare lungo i confini russi del Mar Glaciale Artico.
 

 
 
Nell'aprile 2017, il governo russo ha annunciato di aver completato le sue nuove basi militari nell'Artico e di aver completato gran parte dei lavori di restauro di diverse basi militari nella regione che erano state abbandonate. La Russia sta dimostrando il suo potenziale militare nella regione artica e ha riparato e sostituito ex porti e installazioni militari lungo la costa artica e ha sviluppato nuove basi aeree sulle isole dei mari artici.  Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha sottolineato la creazione di una nuova base militare russa su Franz Joseph Land che consentirà a 150 truppe di vivere ininterrottamente sul terreno per almeno un anno.
 

 
 
Oltre a questa struttura, la Federazione Russa ha costruito una serie di altre basi militari nell'Artico e nel Nord Pacifico, tra cui una base sull'isola di Wrangel e una base a Cape Schmidt, la costa orientale della regione autonoma di Chukchi. La Russia ha anche potenziato le sue strutture di attracco a Murmansk come punto le nuove navi rompighiaccio che sta costruendo. Le basi aeree esistenti sono state potenziate per migliorare la copertura dell'Artico.  Dal 2015 la Russia ha attrezzato sei nuove basi nella regione, sia sulla terraferma che sulle isole. 

Questi hanno incluso basi aeree sulle isole di Franz Josef Land, Severnaya Zemlya, Wrangel Island, Kotelny Island e Novaya Zemlya. Sulla terraferma, anche le strutture di Mys Shmidta, incluso il porto e l'aeroporto, sono in fase di ammodernamento. Inoltre, la Marina russa ha creato una base permanente sull'isola di Kotelny e, nel 2016, ha inaugurato le sue nuove strutture sulle Isole Alexandra Land. Mosca ha dispiegato due reggimenti S-400 a lungo raggio a Novaya Zemlya e al porto di Tiksi insieme a sistemi terra-aria a corto raggio Pantsir-S1 per proteggerli. Le basi artiche sono state inoltre rinforzate con missili supersonici anti-nave P-800 Oniks. 
 

 
 
Il 99° Gruppo tattico artico è stato permanentemente dispiegato sull'isola di Kotelny e altre due formazioni, la 200a Brigata indipendente di fucili a motore e l'80a Brigata indipendente di fucili a motore, sono state convertite in Brigate artiche.
Entrambe le formazioni appaiono di stanza nel Murmansk Oblast e sembrano essere dotate di trattori a due livelli, motoslitte e altri veicoli, tra cui il veicolo cingolato articolato DT-30P Vityaz.
 

 
Tale dispiegamento appare chiaramente un programma di lungo termine finalizzato non solo di proteggere la Via della Seta Polare, ma sopratutto i progetti di sfruttamento delle risorse, in molti casi probabilmente congiunti, con la Repubblica Popolare Cinese, in un momento in cui si sta assistendo a quello che appare chiaramente essere l'ascesa di un nuovo Secolo Asiatico. Tuttavia avendo come sfondo un drammatico cambiamento del clima legato alla Grande Recessione Solare va notato che la progettazione dei nuovi rompighiaccio ultramoderni di classe Lider, non sembra finalizzata ad una visione di una futura riduzione della banchisa.

Infatti oltre ad una difesa militare la Via della Seta Polare dovrà adattarsi a drammatici cambiamenti del clima artico e delle masse glaciali, con un aumentato rischio della presenza di iceberg di grandi dimensioni, oltre al rischio di ritrovarsi incagliati nella banchisa troppo densa. I territori continentali che circondano il Mar Glaciale Artico stanno diventando sempre più freddi.
 

 
 
La tendenza degli inverni negli ultimi decenni nell'emisfero settentrionale in media mostra un progressivo abbassamento termico come ufficializzato da uno studio di Kretschmer et al., 2018. dove si ha diretta conferma che "i recenti inverni negli Stati Uniti nordorientali (USA), in Europa e soprattutto in Asia sono stati anomalmente freddi.
Una forte tendenza al raffreddamento con un aggravarsi degli inverni è stata osservata nel corso dell'ultimo decennio anche sul continente eurasiatico come conferma lo studio di He et al., 2017.
 

 
 
Questo consolidato raffreddamento coinvolge sia il territorio nord americano che quello eurasiatico. Tuttavia senza andare eccessivamente fuori contesto le condizioni ambientali nel Mar Glaciale Artico, rotta della Via della Seta Polare, hanno iniziato a farsi sempre più rigide. In uno studio, pubblicato sulla rivista PLOS Biology, i ricercatori si sono concentrati sul sito di monitoraggio di Zackenberg nella Groenlandia nord-orientale.
Nell'estate 2018, l'Artico - incluso l'Alto Artico dove si trova la struttura di Zackenberg - ha visto quantità eccezionalmente grandi di neve.
 

L'area di studio nel nord della Groenlandia: a metà giugno 2018 la superficie della tundra era quasi coperta al 100% dalla neve.

 
Ciò significava che si è verificato un ritardo significativo nello scioglimento della neve, che a sua volta ha reso difficile la crescita delle piante e l'accesso degli animali alle risorse. Il risultato? Il "fallimento riproduttivo più completo riscontrato nell'ecosistema terrestre durante più di due decenni di monitoraggio", ha detto lo studio. Nelle piante, poiché la fioritura è avvenuta in seguito, i semi non sono stati in grado di fissare prima dell'arrivo del gelo.
Anche l'abbondanza di uccelli costieri migratori era bassa.
 

Il 27 giugno 2018, la valle Zackenberg era ancora completamente coperta di neve profonda 1 metro. La vicinanza della stazione di ricerca visibile nel mezzo della foto era l'unica area libera dalla neve.

 
 
Gli uccelli hanno fatto i nidi in ritardo, quindi le uova che si sono schiuse hanno fatto tardi. Pertanto, i giovani uccelli non hanno avuto tempo sufficiente per svilupparsi prima della loro migrazione. "La gravità delle condizioni del 2018 è stata evidenziata non solo dalla mancanza quasi totale di allevamento tra gli uccelli costieri", hanno osservato i ricercatori, "ma anche da cinque uccelli costieri trovati morti di fame nel 2018, un fenomeno mai riscontrato prima".
 

 
 
Un'analisi delle recenti tendenze per la calotta glaciale della Groenlandia ha ufficializzato che dal 2012 si è verificato un forte rallentamento dei tassi di disgelo e un'inversione di tendenza al raffreddamento e alla crescita del ghiaccio.

Nel 2018, 26 dei 47 maggiori ghiacciai della Groenlandia sono stabili o di dimensioni crescenti.
• Complessivamente, i 47 ghiacciai hanno avanzato di +4,1 km² nel 2018. Dei 6 maggiori ghiacciai, 4 sono cresciuti mentre 2 si sono ritirati.
• Dal 2012, la perdita di ghiaccio è stata "minore" o "modesta" a causa del notevole rallentamento della fusione.
• Le temperature medie estive per il 2018 erano inferiori alla media 2008-2018 di più di una deviazione standard.
• Dal 2000, l'estensione delle aree non innevate della Groenlandia è aumentata di 500 km² all'anno.
Le grandi regioni degli oceani che circondano la Groenlandia si sono rapidamente raffreddate fino a 1-2 ° C negli ultimi anni.
 

 
 
L'andamento della temperatura attraverso la parte libera dalla Groenlandia ufficializza un raffreddamento dal 2001.
 

 
 
La Groenlandia centrale mostra allo stesso modo una tendenza al raffreddamento dal 2005.
Jakobshavn Isbrae, il maggior fronte glaciale contributivo della Groenlandia al livello marino negli ultimi decenni, ha smesso interrotto il periodo di disgelo e ha iniziato ad avanzare in linea con un brusco raffreddamento a -2 ° C che ha incapsulato la regione.
 

 
 
 
 
Anche la massa glaciale della Groenlandia è notevolmente aumentata rispetto passato.
 

 
 
La tendenza lineare mostra che la calotta glaciale della Groenlandia è passata da 110.000 chilometri quadrati nel 2000 a quasi 150.000 chilometri quadrati nel 2019. Si tratta di un forte aumento del 36%. I dati ufficiali di per se continuano a confermare una tendenza al raffreddamento delle Groenlandia.
Kobashi et al., 2017
“ Negli ultimi 10 anni (dal 2005 al 2015), a parte l'anno particolarmente anomalo del 2010, le temperature medie annue al vertice [Groenlandia] mostrano una tendenza leggermente in calo in conformità con il raffreddamento nel nord Atlantico. Le temperature del vertice sono ben correlate con i record della costa sud-occidentale (Ilulissat, Kangerlussuaq, Nuuk e Qaqortoq)."
Possiamo osservare come anche la temperatura estiva del Polo Nord è scesa nel corso degli ultimi 60 anni, una data che sembra corrispondere con il grafico in decrescita dei cicli solari.
 
 
 
 
Nelle isole Svalbard, uno studio ha ufficializzato che nel lasso di tempo tra il 2008 e il 2016, quasi un decennio, i fronti glaciali del Nathorstbreen erano avanzati di oltre sedici chilometri.
 

 
 
"Il ghiacciaio ha recentemente subito una delle più grandi impennate mai osservate nelle Svalbard, avanzando di 16 km dal 2008 al 2016. Nel dicembre 2018 un'aggiornamento dall'Islanda ha confermato l'aumento delle masse glaciali."

I più grandi ghiacciai del paese sono rimasti sul posto persino aumentati ne dodici mesi, dall'autunno all'autunno (2017-2018), secondo le ultime misurazioni. Questa è la prima volta in un quarto che i ghiacciai islandesi non sono caduti. L'esperto glaciale ritiene che può essere spiegata dal mare più freddo a sud del paese.
 

 
 
Anche il secondo ghiacciaio più grande della Groenlandia, il ghiacciaio Petermann, è avanzato con un incremento dal 2012 al 2018.
 

 
 
Nel corso del 2019 è stato reso noto che anche altri fronti glaciali sono aumentati.
 

 
 
Il ghiacciaio di Jakobshavn della Groenlandia è in avanzata dal 2012, dopo 170 anni di ritiro.
 

 
 
E da quando gli è stata prestata finalmente attenzione, sta crescendo per il terzo anno consecutivo.
 

 


Entro il terzo anno, l'ispessimento si sta verificando in un'area sempre più ampia. Il ghiacciaio ha trascorso decenni in ritirata fino a quando gli scienziati non hanno osservato un inaspettato progresso tra il 2016 e il 2017.  Oltre a crescere verso l'oceano, il ghiacciaio è risultato rallentare e ispessirsi guadagnando massa.

I dati raccolti marzo 2019 confermano che il ghiacciaio è cresciuto per il terzo anno consecutivo, e gli scienziati attribuiscono il cambiamento al raffreddamento delle acque oceaniche, Kathryn Hansen della NASA Earth Observatory "Il terzo anno consecutivo di ispessimento del più grande ghiacciaio della Groenlandia supporta la nostra conclusione che l'oceano è il colpevole", ha detto Josh Willis, scienziato oceanico presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA e investigatore principale della missione Oceans Melting Greenland (OMG).

Le mappe mostrano come l'altezza del ghiacciaio è cambiata tra marzo 2016 e 2017 (in alto); Marzo 2017 e 2018 (al centro); e marzo 2018 e 2019 (in basso). I dati di elevazione provengono da un altimetro radar che è stato trasportato su aeroplani di ricerca ogni primavera. Le aree blu rappresentano il punto in cui è aumentata l'altezza del ghiacciaio, in alcune aree fino a 30 metri all'anno. Il cambiamento è particolarmente evidente nella parte anteriore del ghiacciaio (zona blu solida a sinistra) tra il 2016 e il 2017. 

In quel momento il ghiacciaio è avanzato di più, sostituendo l'acqua aperta e il ghiaccio marino con l'enorme ghiaccio glaciale. Da allora il ghiacciaio non ha fatto progressi, ma continua a rallentare e addensarsi guadagnando volume. Stessa storia ha riguardato il ghiacciaio a freddo Vavilov Ice Cap tra il 2013 e il 2019.
 

 
 
Il ghiacciaio a freddo del Vavilov Ice Cap in Russia è fortemente cresciuto dopo il 2013. Il glaciologo Boulder Michael Willis stava studiando la calotta di ghiaccio di Vavilov nell'isola di Revolution di ottobre nel mare di Kara, a nord della Siberia, quando ha scoperto che il ghiacciaio ha iniziato a scorrere decine di volte più velocemente di quanto è tipico.
Il fatto che un ghiacciaio apparentemente stabile, a freddo, sia passato improvvisamente da una marcia di 20 metri all'anno a 20 metri al giorno è stato estremamente insolito, forse senza precedenti", ha affermato Willis.
 

 
 
"I numeri qui sono semplicemente pazzeschi. Prima che accadesse, per quanto ne sapevo, i ghiacciai a freddo non facevano semplicemente questo ... non potevano farlo."
Questo significa che la Via della Seta Polare si svilupperà in un contesto sempre più rigido del Mar Glaciale Artico maggiormente variabile, con vaste porzioni territoriali della banchisa che saranno totalmente assenti nel periodo invernale a causa delle irregolarità della Corrente a Getto, ma allo stesso tempo altri tratti del Mar Glaciale Artico vedranno un aumento del pack oltre che del suo spessore, oltre a vedere un aumentato rischio della presenza di iceberg a causa dell'aumento di massa dei fronti glaciali.

Il progetto della Via della Seta Polare ha notevoli rischi, sarà inoltre maggiormente soggetto a tensioni militari vista la Seconda Guerra Fredda in corso, ma da questo punto di vista le rotte percorse da David Melgueiro saranno in parte determinanti nell'ascesa del nuovo secolo asiatico.
Il secolo asiatico, i numeri mostrano, inizia l'anno prossimo, nel 2020.
 

 

 
L'Asia centrale sta diventando una regione economicamente stabile. Ciò emerge da un recente studio dell'agenzia di rating tedesco-russa "RAEX". I paesi della regione sono eterogenei in termini di territorio, popolazione e risorse naturali, quindi diversi.

"In generale, la performance economica della regione supera lo slancio globale, con una crescita del PIL reale medio nella regione che sale al 4,6 per cento nel 2018, rispetto alla media globale di appena il 3,6 per cento." L'Asia centrale dovrebbe essere a breve termine a questo "livello significativo", secondo gli esperti di rating.

Il Tagikistan ha avuto la "più grande crescita economica nel 2018 nella regione dell'Asia centrale", secondo il rapporto "RAEX". Il Kazakistan ha il mercato assicurativo più sviluppato e più grande della regione dell'Asia centrale. 

"L'economia kazaka sta mostrando una crescita costante, indicatori macroeconomici stabili e un miglioramento delle finanze pubbliche. La crescita del PIL reale nel 2017 e nel 2018 è stata del 4,1%, a causa dei prezzi all'esportazione favorevoli per le materie prime e di un aumento dei volumi di produzione. "Questo sviluppo positivo continuerà nel 2019 sullo sfondo della domanda crescente redditi più elevati e credito al consumo attivo. Il reddito pro capite è stato in media di circa $ 28.000 all'anno nel 2018, secondo "RAEX", che supera gli altri paesi della regione.

Anche l'Uzbekistan sta diventando sempre più economico.  Il governo uzbeko ha avviato programmi di cooperazione con istituzioni finanziarie internazionali per trasformare le banche statali e aumentarne l'efficienza. 

"Inoltre, le attività bancarie" sono cresciute considerevolmente. Le recenti riforme liberali combinate con maggiori investimenti hanno portato a un aumento dei prestiti interni.  Prevediamo che il boom del credito continuerà nel 2020. "
Altre nazioni mostrano un'ulteriore slancio.

 
 
La Cina ora è un'economia più grande in PPP rispetto agli Stati Uniti, che rappresentano il 19% della produzione mondiale quest'anno, più del doppio del 7% registrato nel 2000. L'India è ora la terza più grande economia del mondo, con un PIL circa il doppio del dimensioni della Germania o del Giappone, entrambe con economie superiori a quelle dell'India su base PPP nel 2000.

L'imminente entrata del mondo in un'era asiatica sta arrivando non solo a causa delle sue due maggiori economie, ma anche grazie alla crescita dei paesi più piccoli e medi.
L'Indonesia è sulla buona strada per diventare la settima più grande economia mondiale al PPP entro il 2020 e avrà superato la Russia nel 2023 come il sesto più grande.

Il Vietnam, una delle economie asiatiche a più rapida crescita, dal 2000 ha superato 17 paesi in una classifica di economie in termini di PPP, tra cui Belgio e Svizzera. Le Filippine sono ora un'economia più grande rispetto ai Paesi Bassi, mentre il Bangladesh ha sorpassato altre 13 economie negli ultimi 20 anni. La recente ondata dell'Asia, iniziata con l'impennata economica del dopoguerra in Giappone, rappresenta un ritorno a una norma storica.

Di fatto possiamo osservare come il baricentro dell'economia mondiale dopo essersi spostato in Occidente dalla fine della Little Ice Age dal 1913, si sta nuovamente trasferendo in Oriente all'unisono con la Grande Recessione Solare, un nesso che non sembra casuale. L'Asia ha dominato l'economia mondiale per gran parte della storia umana fino al XIX secolo.

"Verso la fine del XVII secolo, l'Europa guardava con ammirazione e invidia in una regione del globo che si concentrava. . . più di due terzi del prodotto interno lordo mondiale e tre quarti della popolazione mondiale", ha affermato Andrea Colli, professore di storia economica presso l'Università Bocconi in Italia.

Nel frattempo modelli di navigazione e rotte commerciali prima dimenticate tra il XX e il XXI Secolo stanno ritrovando le stesse condizioni climatiche e ambientali trovate da David Melgueiro in quel periodo durante il Minimo di Maunder. Non è una coincidenza, è una corrispondenza.

Di fatto tuttavia con la Grande Recessione Solare che fa da sfondo a questo cambiamento geopolitico c'è da aspettarsi che altrove la situazione peggiorerà in un Europa sempre più povera man mano che le condizioni climatiche peggioreranno, rendendo du fatto il Vecchio Continente maggiormente dipendente dalla Repubblica Popolare Cinese e dal resto dell'Eurasia.

E dove ci sarà povertà ci sarà un aumento della criminalità. Ma questo è un'altro argomento.

Tale Grande Recessione Solare è un nuovo stadio dell'attività solare a livelli inferiori a quelli del XX secolo, che rappresenta in realtà la norma della sua attività, perdurando su una scala plurisecolare, oltre il XXI Secolo, come dopotutto la storia scritta e paleoclimatica conferma.
 

 
 
I prossimi cicli solari sono destinati a decrescere come in passato e il prossimo ciclo 25 inferiore all'attuale ciclo 24, nel migliore dei casi leggermente simile all'attuale come ipotizzava il NOAA, tuttavia con scarse probabilità, di conseguenza perpetuando il trend di decrescita.
Le previsioni ufficiali in realtá confermano un ciclo solare 25 ancora più debole.

Un team ha confermato che negli ultimi due decenni, la forza del campo magnetico dello strato esterno visibile del Sole è diminuita costantemente. La ricerca è di dominio pubblico ed è stata pubblicata dalla rinomata rivista chiamata "Astronomy; Astrophysics" nel maggio 2018.

"La forza del campo polare durante l'attuale ciclo 24 del Sole è relativamente più debole di quanto non fosse nel ciclo 23", afferma la ricerca il cui autore principale è il prof Janardhan Padmanabhan, decano del PRL. "Inoltre, l'intensità del campo polare nel ciclo 23 era stata più debole rispetto ai cicli 21–22". La ricerca conferma inoltre: "Questo prolungato indebolimento della potenza solare sta probabilmente portando anche a una fase in cui le macchie solari saranno del tutto assenti se la tendenza al ribasso continua. 

"Tali periodi di assenza di macchie solari sono stati precedentemente collegati al raffreddamento globale, innescando le "Little Ice Ages" sulla Terra. Oltre a Janardhan, altri ricercatori coinvolti nello studio sono stati: M Ingale e Diptiranjan Rout di PRL; K Fujiki dell'Institute for Space-Earth Environmental Research, Giappone; e Susanta Kumar Bisoi del Key Laboratory of Solar Activity, National Astronomical Observatories, Chinese Academy of Sciences (CAS), Pechino.


 
 
Una ricostruzione dell'irraggiamento solare totale dal 1610 ad oggi stimata da vari autori mostra un aumento dell'irraggiamento solare totale dal Minimo di Maunder di circa 1,3 W / m². Questa è un'enorme quantità di energia, tenendo conto della massa terrestre totale della Terra. Altre macchie solari forniscono più energia all'atmosfera, grazie alla maggiore luminosità del Sole e del vento solare che tende a riscaldare la Terra. 

Secondo la previsione del National Geophysical Data Center (NGDC), i cicli solari 24 e 25 saranno molto deboli: la media delle macchie solari W-35 per il ciclo solare 24 e per il ciclo solare 25 inferiore a W-35, NGDC (2009). La Total Solar Irradiance sarà pari a -1365. (23 ciclo -1366). Questo in realtà porterà ad una diminuzione della temperatura a 0,5 - 0,7 ° C in entrambi i cicli solari, la media a Ginevra diminuirà a 1,5 ° C. La temperatura dell'aria sarà inferiore nell'emisfero settentrionale. 

Il tasso di precipitazioni nel Caucaso sarà in media più di 100-150 mm in dipendenza dalla posizione. Anche il livello mondiale dell'Oceano sarà inferiore, a causa dell'accumulo di neve e ghiacciai nei continenti.

-Yndestad e Solheim, 2017
I modelli deterministici basati sui periodi stazionari confermano i risultati attraverso una stretta relazione con i minimi solari noti dal 1000 dC e suggeriscono un periodo massimo moderno dal 1940 al 2015 .
Il modello calcola un nuovo minimo delle macchie solari simile Dalton da circa il 2025 al 2050 e un nuovo minimo della STI (Total Solar Irradiance )di tipo Dalton da circa 2040 a 2065.

Periodi con poche macchie solari sono associati a bassa attività solare e periodi di clima freddo. Periodi con molte macchie solari sono associati ad alta attività solare e periodi di clima caldo. ... Gli studi che impiegano dati isotopici cosmogici e dati relativi alle macchie solari indicano che al momento stiamo lasciando un massimo di attività grande, iniziato intorno al 1940 e ora in declino (Usoskin et al., 2003; Solanki et al., 2004; Abreu et al., 2008).

-Lüdecke e Weiss, 2017
Il Sole come driver climatico viene più volte discusso.
"Al fine di chiarire l'influenza solare, abbiamo utilizzato un gran numero di proxy di temperatura in tutto il mondo per costruire una temperatura globale media G7 negli ultimi 2000 anni. Lo spettro di Fourier di G7 mostra i componenti più forti come ~ 1000, ~ 460- e ~ 190 periodi di anni mentre altri cicli dei singoli dati proxy sono considerevolmente più deboli.

Gli estremi della temperatura di G7 coincidono con il Periodo Caldo Romano, Medievale e Moderno e con il ben noto minimo del 1450 dC durante la Piccola Età del Ghiaccio. Notiamo che l'aumento della temperatura tra la fine del XIX e il XX secolo è rappresentato dall'armonica rappresentazione della temperatura, e quindi è di pura natura multiperiodica [è di origine solare naturale]. Ci si può aspettare che la periodicità di G7, che dura da 2000 anni, continui anche per il prossimo futuro. Prevede un calo di temperatura dal presente all'AD 2050, un leggero aumento da 2050 a 2130 e un'ulteriore diminuzione da 2130 a 2200 di AD, il pannello superiore, le curve verdi e rosse."


-Sanchez-Sesma, 2016
Questa modellizzazione empirica di schemi ricorrenti solari ha fornito una conseguente previsione su scala plurimillenaria, suggerendo una tendenza alla decrescita solare verso le grandi condizioni minime per il periodo imminente, 2050-2250 d.C. (3750-4450 d.C.).
L'attività solare (SA) ha caratteristiche non lineari che influenzano più scale nei processi solari (Vlahos e Georgoulis, 2004). Ad esempio, le oscillazioni solari su scala millenaria sono state recentemente rilevate, come quelle di circa 6000 e 2400 anni, da Xapsos e Burke (2009) e Charvátová (2000), rispettivamente, con influenze importanti e interessanti nel clima prossimo, passato e futuro . Questi schemi millenari di variabilità ricostruita di SA (Solar Activity) potrebbero giustificare epoche di bassa attività, come il Minimo di Maunder, nonché epoche di attività potenziate, come l'attuale Modern Maximum, e il Massimo Medievale nel 12 ° secolo.

- Abdussamatov, 2012



 
 
Il concetto di un riscaldamento climatico guidato dall'aumento della CO2 atmosferica viene comparato con il concetto di un riscaldamento globale naturale guidato dalla variabilità solare.
L'applicazione del concetto AGW si basa solo su modelli, mentre il concetto NGW si basa su molteplici fatti osservativi e basati su prove. ... Diversi scienziati [Landscheidt, 2003] [Charvátová, 2009] [Mörner, 2010] [Mörner, 2015] [Abdussamatov, 2016]) hanno confermato che, in effetti, ci stiamo avvicinando a un nuovo grande minimo solare intorno al 2030- 2050. In analogia con le condizioni climatiche documentate durante Spörer, Maunder e Dalton, possiamo aspettarci il ritorno di una nuova Little Ice Age, come illustrato nella Figura 5.

-McCrann et al., 2018
“ L'effetto dell'attività del Sole sul clima terrestre è stato identificato dal 1800 . Tuttavia, ci sono ancora molte incognite riguardo ai meccanismi che collegano il clima della Terra alla variazione dell'irradiazione solare. La modellistica climatica che implementa le scienze solari è un nuovo approccio che spiega il notevole effetto che i fattori naturali hanno sul clima, specialmente a livello regionale.
Questo articolo discute l'effetto evidente che le oscillazioni del pianeta hanno con attività del Sole, il che fornisce un'ottima correlazione con gli schemi osservati nelle temperature globali della superficie, nei registri delle precipitazioni e dei livelli del mare.

In accordo con molti studi che hanno identificato un ciclo di 60 anni nella variazione della temperatura terrestre, si prevede che le temperature superficiali raggiungeranno una depressione del ciclo intorno al 2030-2040 . “Inoltre, considerando l'influenza del moto inerziale solare, è previsto un rallentamento solare per i cicli solari 24 e 25, che creeranno un nuovo grande minimo."
 
"Le attuali previsioni sull'attività solare confermano che siamo in un ciclo a bassa luce solare, che è simile a quello del minimo 1900, e si prevede che i cicli successivi abbiano un'attività solare ancora più bassa, e quindi è previsto un abbassamento delle temperature globali."

“[M] qualsiasi studio ha riportato che temperature inferiori alla media europea sono state registrate durante periodi di bassa attività solare. Tali periodi di bassa attività solare sono il Minimo di Maunder (1645-1715), il Minimo di Dalton (1800-1820), il Minimo del 1900 (1880-1900) (Damon=aggiunto da me) e una leggera diminuzione tra il 1940 e il 1970."

-Lubin et al., 2018
Il flusso di raggi ultravioletti diminuisce al di sotto di un nuovo Grande Minimo dall'osservazione a breve lunghezza d'onda degli con analoghi solari.
Negli ultimi dieci anni c'è stata una crescente consapevolezza e preoccupazione che la costante e alta luminosità solare del secolo scorso potrebbe passare a una maggiore variabilità dopo questo secolo (Abreu et al. 2008; Feulner & Rahmstorf 2010; Lockwood 2010 ). In particolare, il Sole può scendere in un periodo di bassa attività magnetica analogo al minimo storico di Maunder (MM; circa 1640–1715; Eddy 1976). Una conseguente riduzione dell'irraggiamento solare totale (STI) che incide sul bilancio energetico terrestre dell'atmosfera inferiore è collegata ai cambiamenti nei modelli di circolazione ad alta latitudine che influenzano fortemente il clima dell'Europa e del settore atlantico dell'Artico e subartico (Song et al. 2010; Meehl et al.2013), e può anche influenzare il clima antartico( Orsi et al. 2012).

- Frank Hill, 2011
Poiché l'attuale ciclo di macchie solari, il ciclo 24, inizia a salire verso il massimo, studi indipendenti sull'interno solare, sulla superficie visibile e sulla corona indicano che il prossimo ciclo di macchie solari di 11 anni, il ciclo 25, sarà notevolmente ridotto o potrebbe non succedere.
"Ormai ci aspettavamo di vedere l'inizio del flusso zonale per il Ciclo 25", ha spiegato Hill, "ma non ne vediamo alcun segno. Ciò indica che l'inizio del Ciclo 25 potrebbe essere ritardato al 2021 o al 2022 o potrebbe non accadere affatto. "
Vede una tendenza di indebolimento a lungo termine nella forza delle macchie solari e prevede che nel Ciclo 25 i campi magnetici che esploderanno sul Sole saranno così deboli che si formeranno poche o nessuna macchia solare.

-J. Javaraiah
"L'implicazione di questi risultati è discussa nel contesto della previsione dell'attività solare e prevista per l'ampiezza del ciclo solare 25, che è inferiore di circa il 31% rispetto all'ampiezza del ciclo 24."

-Simon J. Shepherd et al.


 
 
"Possiamo concludere con un grado sufficiente di fiducia che l'attività solare nei cicli 24-26 sarà sistematicamente in calo a causa del crescente sfasamento tra le due onde magnetiche del campo poloidale che porta alla loro completa separazione in emisferi opposti nei cicli 25 e 26 Si prevede che questa separazione provocherà la mancanza della loro successiva interazione in uno qualsiasi degli emisferi, portando probabilmente a una mancanza di notevole attività delle macchie solari."

-A. K. Singh sheesh Bhargawa
Previsione del declino delle tendenze dell'attività solare durante i cicli solari 25 e 26 e indicazione di altri minimi solari.
Nella nostra analisi abbiamo scoperto che il ciclo solare 25 inizierà nell'anno 2021 (gennaio) e durerà fino al 2031 (febbraio) con i suoi massimi nell'anno 2024 (febbraio) mentre il ciclo solare 26 inizierà nel 2031 (marzo) con i suoi massimi nel 2036 (giugno) e durerà fino al 2041 (febbraio). Abbiamo anche confrontato le attività dei cicli solari 5 e 6 (periodi minimi di Dalton) con i cicli solari 25 e 26 e abbiamo osservato che un minimo solare è in corso.

-Bharati KakadAutore Amar Kakad Durbha Sai Ramesh
Si suggerisce che il prossimo SC 25 sarà significativamente più debole e paragonabile all'attività solare osservata durante il minimo di Dalton in passato.

-Irina Kitiashvili (lista pubblicazioni)
Le previsioni per il prossimo ciclo solare confermano che sarà il più minore degli ultimi 200 anni. Il massimo di questo ciclo successivo, misurato in termini di numero di macchie solari, una misura standard del livello di attività solare, potrebbe essere inferiore del 30-50% rispetto al più recente. I risultati mostrano che il prossimo ciclo inizierà nel 2020 e raggiungerà il massimo nel 2025.

Il metodo di Kitiashvili differisce dagli altri strumenti di previsione in termini di materia prima per la sua previsione. In precedenza, i ricercatori hanno utilizzato il numero di macchie solari per rappresentare indirettamente l'attività del campo magnetico solare.

Il nuovo approccio sfrutta le osservazioni dirette dei campi magnetici che emergono sulla superficie del Sole - dati che sono esistiti solo negli ultimi quattro cicli solari.
La combinazione matematica dei dati provenienti dalle tre fonti delle osservazioni del Sole con le stime della sua attività interna ha generato una previsione progettata per essere più affidabile rispetto all'uso di una qualsiasi di quelle sole fonti.

 
Estratto
"Presentiamo un aggiornamento dei cambiamenti nello spazio meteorologico / clima nello spazio nell'orbita terrestre usando la sequenza temporale del numero di macchie solari (SSN) (1700–2018), indici geomagnetici aa / Ap, campo magnetico polare solare, campo magnetico interplanetario (FMI) e radiazioni spaziali (GCR) nella stratosfera alle alte latitudini.

Il Ciclo 24 è vicino al minimo solare, previsto per il 2020.

La linea di base di un indice aa aumenta monotonicamente dal 1900 al 1986 e diminuisce drasticamente in seguito, il campo magnetico polare solare diminuisce sistematicamente per gli ultimi tre cicli (22-24) come fanno gli SSN a ciclo vette.

Livingston e Penn (2009) notano un indebolimento a lungo termine del massimo campo magnetico nelle macchie solari dal 1992.
Si aspettano che gli SSN per il Ciclo 25 raggiungano il picco a 7 (un forte declino dell'attività solare) portando a un Minimo simile a Maunder, in contrasto con la previsione di diversi colleghi di un Minimo simile al Dalton.
L'asimmetria nord-sud nel campo polare solare è pronunciata per la fase di decadimento dei cicli 23, 24, sembra cambiare segno dopo il ciclo 21.
Il flusso di GCR nella stratosfera è maggiore che nel 1965 e in aumento, indicando una maggiore esposizione alle radiazioni in futuro per i passeggeri sui voli transpolari, gli astronauti sulla stazione spaziale, nonché quelli che viaggiano e restano sulla Luna e su Marte in missioni prolungate; le risorse nello spazio dovrebbero essere indurite per sicurezza dall'aumento delle radiazioni."

David Dilley
"La Terra sta ora entrando in uno stadio di raffreddamento  che durerà tra 100 e 200 anni.
Gli anni più freddi del prossimo ciclo di raffreddamento de Natural Climate Pulse saranno quelli che vanno dal 2020 al 2220, e in particolare dal 2025 al 2060, un periodo che probabilmente vedrà epiche temperature fredde non osservate dall'inizio del 1800.
L'Artico e l'Antartico sono entrati nel ciclo di raffreddamento intorno all'anno 2013 e gli effetti completi diventeranno evidenti a partire dall'anno 2019."





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