lunedì 13 gennaio 2020

OPERAZIONE MILITARE DI GEOINGEGNERIA CATTURATA DA UNA VIDEOCAMERA (DANE WIGINGTON )



Il video di 3 minuti che mostra jet militari  spruzzando su Nashville, Tennessee, 20 dicembre 2019 (Ripresa J. Sherwood) 


La guerra trionfa su tutte le attività organizzate dell’umanità. Implica non solo protocolli di segretezza sulla vita e sulla morte ma deforma la trasparenza della ricerca scientifica. La guerra segreta al cambiamento climatico non fa eccezione a questa regola.





Obiettivi: Cinquant’anni fa, il geoscienziato Gordon J. F. MacDonald scrisse un capitolo del libro intitolato “Come distruggere l’ambiente”, in cui descriveva come una nazione potrebbe alterare l’ambiente in modo da infliggere in modo nascosto un danno a una nazione nemica. Il nostro obiettivo è quello di esaminare i suggerimenti strategici di guerra ambientale di MacDonald alla luce dei successivi progressi tecnologici e nel contesto dell’applicazione attuale dei metodi di guerra da lui descritti.

Metodi: Esaminiamo la letteratura interdisciplinare storica, scientifica e medica.

Risultati: MacDonald ha parlato di guerra meteorologica palese e segreta basata sulla inseminazione delle nuvole per provocare precipitazioni. Successivamente è stato sviluppato un metodo per inibire le precipitazioni posizionando dei getti di particelle inquinanti dove si formano nuvole. Per almeno due decenni i cittadini hanno osservato con frequenza crescente queste scie di particolato. Indagini scientifiche forensi mostrano che le ceneri di carbone tossico sono il loro principale costituente. Intorno al 2010 l’irrorazione aerea del particolato è salita a un livello pressochè giornaliero, e pressochè globale. Presumibilmente, un accordo internazionale segreto ha imposto l’irrorazione aerea come un “parasole” per la Terra. Tuttavia, l’irrorazione aerea, piuttosto che raffreddare, riscalda l’atmosfera, ritarda la dispersione del calore della Terra e causa il riscaldamento globale. MacDonald trattava anche della distruzione dell’ozono atmosferico e dell’ innesco di terremoti ed eruzioni vulcaniche, attività ora possibili con riscaldatori ionosferici ad alta frequenza.

Conclusioni: la decisione attuale dei militari statunitensi di armare l’ambiente a fini di sicurezza nazionale è stata accuratamente prevista da MacDonald. Ma non riuscì a rendersi conto che le forze armate nazionali potevano e sarebbero state cooptate da un accordo internazionale segreto la cui conseguenza, per quanto involontaria, era di condurre una guerra al pianeta Terra, a tutto il suo biota e ai suoi processi naturali e bio-geo-chimici. A meno che e fino a quando i politici, giornalisti, scienziati e altri membri della nostra società non affrontino la verità su ciò che sta accadendo davanti ai loro occhi e chiedano collettivamente un’arresto di queste nascoste attività tecnologiche, continueremo a marciare verso la prima estinzione di massa provocata dall’uomo. 



 
Traduzione Integrale NoGeoingegneria

.J. Marvin Herndon1 *,Mark Whiteside2e3Ian Baldwin
1Transdyne Corporation, 11044 Red Rock Drive, San Diego, CA 92131, USA. 
2Dipartimento della Salute della Florida nella contea di Monroe, 1100 Simonton Street, Key West, FL 33040, USA.
3Chelsea Green Publishing Company, 85 North Main Street, White River Junction, VT 05001, USA.
I contributi degli autori: Questo lavoro è stato uno sforzo congiunto tra gli autori che fa parte di una collaborazione in corso volta a fornire implicazioni per la salute scientifica, medica, pubblica e ambientali  e fornire  le prove relative all’attività geoingegneria segreta di quasi quotiano e quasi globale. L’ Autore JMH ha progettato lo studio. Tutti gli autori hanno contribuito alla scrittura, e hanno letto e approvato il manoscritto finale

La guerra trionfa su tutte le attività organizzate dell’umanità. Implica non solo protocolli di segretezza sulla vita e sulla morte ma deforma la trasparenza della ricerca scientifica. La guerra segreta al cambiamento climatico non fa eccezione a questa regola

Obiettivi: Cinquant’anni fa, il geoscienziato Gordon J. F. MacDonald scrisse un capitolo del libro intitolato “Come distruggere l’ambiente”, in cui descriveva come una nazione potrebbe alterare l’ambiente in modo da infliggere in modo nascosto un danno a una nazione nemica. Il nostro obiettivo è quello di esaminare i suggerimenti strategici di guerra ambientale di MacDonald alla luce dei successivi progressi tecnologici e nel contesto dell’applicazione attuale dei metodi di guerra da lui descritti.

Metodi: Esaminiamo la letteratura interdisciplinare storica, scientifica e medica.

Risultati: MacDonald ha parlato di guerra meteorologica palese e segreta basata sullainseminazione delle nuvole per provocare precipitazioni. Successivamente è stato sviluppato un metodo per inibire le precipitazioni posizionando dei getti di particelle inquinanti dove si formano nuvole. Per almeno due decenni i cittadini hanno osservato con frequenza crescente queste scie di particolato. Indagini scientifiche forensi mostrano che le ceneri di carbone tossico sono il loro principale costituente. Intorno al 2010 l’irrorazione aerea del particolato è salita a un livello pressochè giornaliero, e pressochè globale. Presumibilmente, un accordo internazionale segreto ha imposto l’irrorazione aerea come un “parasole” per la Terra. Tuttavia, l’irrorazione aerea, piuttosto che raffreddare, riscalda l’atmosfera, ritarda la dispersione del calore della Terra e causa il riscaldamento globale. MacDonald trattava anche della distruzione dell’ozono atmosferico e dell’ innesco di terremoti ed eruzioni vulcaniche, attività ora possibili con riscaldatori ionosferici ad alta frequenza.

Conclusioni: la decisione attuale dei militari statunitensi di armare l’ambiente a fini di sicurezza nazionale è stata accuratamente prevista da MacDonald. Ma non riuscì a rendersi conto che le forze armate nazionali potevano e sarebbero state cooptate da un accordo internazionale segreto la cui conseguenza, per quanto involontaria, era di condurre una guerra al pianeta Terra, a tutto il suo biota e ai suoi processi naturali e bio-geo-chimici. A meno che e fino a quando i politici, giornalisti, scienziati e altri membri della nostra società non affrontino la verità su ciò che sta accadendo davanti ai loro occhi e chiedano collettivamente un’arresto di queste nascoste attività tecnologiche, continueremo a marciare verso la prima estinzione di massa provocata dall’uomo.


1 INTRODUZIONE


Il politicamente potente geoscienziato Gordon JF MacDonald (1929-2002) ha scritto un saggio autorevole intitolato “Come distruggere l’ambiente”, che è stato pubblicato nel 1968 nel volume intitolato A meno che non venga la pace [1].In un momento in cui l’attenzione dei militari era incentrata sulla guerra nucleare, MacDonald profeticamente suggerì: “Tra gli strumenti futuri per ottenere con la forza obiettivi nazionali, una possibilità dipende dalla capacità dell’uomo di controllare e manipolare l’ambiente del pianeta.” MacDonald, un top consigliere scientifico del presidentee partecipò a discussioni nazionali di scienza e di politica, era ben qualificato ad indirizzare il soggetto di future possibilità di guerra ambientale.

Molto di ciò che MacDonald ha predetto o speculato, è avvenuto, non con la tecnologia da lui descritta, ma con una tecnologia potenzialmente molto più efficace e devastante, sviluppata nel corso dei successivi cinquant’anni.

Come MacDonald osservò nel 1968: “La chiave per la guerra geofisica è l’identificazione delle instabilità ambientali, a cui l’aggiunta di una piccola quantità di energia libererebbe una notevolmente maggiore quantità di energia”. MacDonald ragionava sull’innescare l’instabilità su larga scala nei sistemi naturali come il meteo, il clima, gli oceani, e il cervello umano, compresi fenomeni come uragani, terremoti, tsunami e per l’uso in guerra. Era consapevole, considerando i limiti della comprensione geofisica, che si dovrebbero anche anticipare le conseguenze negative impreviste che potrebbero derivare dal disturbare deliberatamente i sistemi naturali complessi che hanno ‘punti critici’ sconosciuti.

Durante i cinquant’anni dalla pubblicazione indicativa di MacDonald [1], la tecnologia necessaria per la militarizzazione dell’ambiente ha visto importanti progressi, ben noti a coloro che hanno finanziato la ricerca. Parallelamente, la comprensione scientifica del comportamento della Terra ha pure registrato importanti progressi nel corso dell’ultimo mezzo secolo.

Tuttavia, i nuovi concetti principali di Geofisica – come quelli in fase di sviluppo da parte del ‘complesso militare industriale’ – sono stati in genere per decenni ignorati dalla comunità della geoscienza. Non è sorprendente quindi, che l’implementazione di tecnologie radicali di guerra ambientali che alterano fondamentalmente i processi naturali del nostro pianeta, sta procedendo senza avvertimenti scientifici o una piena comprensione dei rischi geodinamici sottostanti, che tali tecnologie comportano per la vita umana e in generale. Ad esempio, per essere abitabile la Terra deve mantenere un delicato equilibrio energetico, irradiando nello spazio sostanzialmente tutta l’energia che riceve dal sole e dalle sue fonti geofisiche ed energetiche antropiche intrinseche. Dalla fine degli anni ’90, v’è stato uno sforzo ben organizzato, orchestrato dal Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) e altri, di promuovere l’idea che i gas serra di origine antropica, preminentemente l’anidride carbonica, pregiudicano negativamente la perdita di calore della Terra, provocando il riscaldamento globale [2]. Per compensare, l’IPCC promuove ripetutamente l’idea di impegnarsi nella futura geoingegneria, cioè, piazzando sostanze in atmosfera per bloccare una porzione di luce solare [3]. Tuttavia, l’IPCC non ha riconosciuto la possibilità che la geoingegneria militare venga condotta per decenni con portata e gamma sempre maggiori e che la conseguenza principale non è di raffreddare la Terra, ma provocare il riscaldamento globale e il caos climatico.

Qui, passiamo in rassegna alcune delle idee espresse da MacDonald in “Come distruggere l’ambiente” [1], alla luce degli sviluppi tecnologici successivi  Esaminiamo anche la prova, che le tecnologie militari destabilizzanti per l’ambiente sono stati impiegati su scala globale. Laddove applicabile, discutiamo dei potenziali rischi per il nostro pianeta e il suo biota, che probabilmente sono sottovalutati dai responsabili.


2 METODI


Abbiamo esaminato la letteratura interdisciplinare, storica, scientifica e medica.


RISULTATI E DISCUSSIONI


Un vecchio sogno dei pianificatori militari di controllare il tempo metereologico cominciò a diventare realtà con la scoperta, nel 1946, che le nuvole, quando inseminate con ioduro d’argento o ghiaccio secco (anidride carbonica solida), in circostanze appropriate, possono provocare pioggia o neve [4 ]. MacDonald [1] ha discusso quella forma di inseminazione delle nuvole e del suo potenziale militare sia per causare piogge per ostacolare le operazioni nemiche di terra, sia per causare segretamente siccità di lunga durata, forzando le nubi a rilasciare la loro umidità prima di raggiungere il paese di destinazione. Queste sono state questioni di serio interesse per l’esercito degli Stati Uniti di allora e di oggi [5].
Il meteo è diventato un’arma di guerra durante la guerra del Vietnam, quando sono state condotte le operazioni di Cloud Seeding per prolungare la stagione dei monsoni sul sentiero di Ho Chi Minh, ostacolando i movimenti di forniture e truppe (Operazione Popeye) [5]. L’esercito americano inseminava anche nuvole a Cuba, nel tentativo di provocare siccità e rovinare il raccolto di canna da zucchero [6].

Inseminare nuvole per causare pioggia, come descritto da MacDonald [1], è stato solo il primo passo nella manipolazione meteorologica. La ricerca successiva ha prodotto la tecnologia per impedire la caduta della pioggia. Affinché le nubi producano pioggia, le minuscole goccioline devono essere nucleate e poi fondersi per formare gocce sufficientemente grosse da cadere sulla Terra.

La tecnologia per impedire la pioggia è nota dalle ricerche sull’inquinamento. Un numero sufficientemente grande di particelle inquinanti, disperse nella regione in cui si formano le nuvole, crea impedimenti alle minuscole goccioline, bloccando e impedendole la coalescenza e quindi di diventare grosse da poter cadere come pioggia. Alla fine il carico di umidità diventa insostenibile e le nuvole rilasciano la loro umidità in diluvi.

Alla fine degli anni novanta i cittadini diventarono preoccupati per i particolati nelle tracce aeree, che si estendevano nei cieli al di sopra di loro da un orizzonte all’altro.

Con il passare del tempo, queste tracce aeree divennero più frequenti, mentre allo stesso tempo, il pubblico veniva fuorviato, dicendo che si trattava di scie di condensa innocue, cristalli di ghiaccio formati dal vapore di scarico [7]. Intorno al 2010 l’irrorazione aerea si espandeva in un’attività quasi quotidiana su gran parte del globo [8]. (Fig. 1)

La modificazione del meteo è un fenomeno limitato nel tempo ed estensione geografica, mentre la modifica del clima è necessariamente globale. L’attuale irrorazione aerea, quasi giornaliera e quasi globale, sembra rappresentare un tentativo di modifica del clima, che MacDonald ha anche discusso [1], e probabilmente riguarda anche l’attività di modifica del meteo. Come ha osservato MacDonald: “il clima è determinato principalmente dall’equilibrio tra la radiazione a onde corte in arrivo dal sole (principalmente luce) e la perdita di radiazione ad onde lunghe uscenti (principalmente di calore).” Egli continua a elencare i tre fattori che dominano questo equilibrio: 1) l’energia solare; 2) la trasparenza atmosferica della Terra alle diverse forme di energia irradiata; e 3) caratteristiche della superficie dellaTerra. L’alterazione di uno dei tre può modificare il clima.

Alterare l’uscita dell’energia del sole non è tecnologicamente fattibile nemmeno oggi, ma ci sono vari modi di effettuare il trasporto di energia radiante attraverso l’atmosfera terrestre. Tra le possibilità menzionate da MacDonald [1], pur senza specificare, è l’idea di immettere nell’atmosfera superiore del materiale che “assorbe la luce in arrivo (perciò raffreddando la superficie) o di calore in uscita (perciò riscaldando la superficie).” Speculando a proposito di tale possibilità, MacDonald ha notato: “Allo stato attuale tuttavia sappiamo troppo poco circa gli effetti paradossali di riscaldamento e raffreddamento, da poter dire quali potrebbero essere i risultati.” Questa affermazione è vera oggi come quando è stata pubblicato 50 anni fa.

La spiegazione del comportamento del materiale posto nell’atmosfera superiore, come indicato da MacDonald, è semplicistica e non corretta. Così pure, è la proposizione spesso ripetuta dai membri della comunità.
Fig. 1. Tracce di particolato per la manipolazione del clima. (Fotografie con permesso) In senso orario da sinistra in alto: Parigi, Francia (Patrick Roddie); Karnak, Eqypt (autore JMH); London, England (autore IB); California del Nord, Stati Uniti d’America (Patrick Roddie); Ginevra, Svizzera (Beatrice Wright); Yosemite, California (Patrick Roddie); Jaipur, India (autore JMH)


La comunità geoscientifica ora discute la possibilità di collocare del materiale nell’atmosfera superiore per riflettere una parte della luce solare verso lo spazio, ‘ombrelloni per la Terra‘.

Come vedremo di seguito, le particelle posizionate nell’atmosfera mostrano in risposta alla radiazione incidente un comportamento che è molto più complesso di quanto descritto da MacDonald, così come le loro reazioni fisiche e chimiche nell’atmosfera e sulla superfice della Terra.

Come notato sopra, l’esercito statunitense è impegnato da decenni in irrorazioni di particolato in aeree delle regioni dove si formano le nuvole per modificare il tempo atmosferico e per altre ragioni, ad esempio per migliorare i sistemi di comunicazione associati ai programmi di radiazione elettromagnetica.

L’irrorazione aerea sembra essere diventata un’operazione internazionale intorno al 2010, ed è presumibilmente basata su un accordo internazionale segreto poiché l’attività di modifica del clima osservata deve coinvolgere, ipso facto,la collaborazione di più stati. Come le figg. 1 e 2 illustrano, diversi paesi indipendenti sono coinvolti. MacDonald suggeriva che la lezione chiave del programma di modifica del meteo altamente segreto durante la guerra del Vietnam, Project Popeye, non era l’incapacità di alterare il risultato della guerra, ma che “si può condurre in una democrazia operazioni coperte che utilizzano una nuova tecnologia, senza che il popolo ne sia conoscenza”[1].

Nel caso di un eventuale accordo internazionale segreto di modificare il clima, la presunzione sarebbe che fosse fatta per avvantaggiare l’umanità.

Tuttavia, come si mostra, la sua attuazione sta aggravando il problema del riscaldamento globale e provoca il caos climatico, ed effetti nocivi per la salute degli organismi, compresi gli esseri umani.

A guardare bene, sembrerebbe che le effettive conseguenze geofisiche e biologiche di tali operazioni militari segrete sarebbero non coerenti con un programma internazionale per il bene del genere umano, a meno che tale accordo/intesa segreta internazionale si basasse su una interpretazione sbagliata. Se è così, una strana dicotomia segna il tema della modifica di meteo e clima, caratterizzato da una palese contraddizione fra fini e mezzi, intenzione e conseguenze.

La scienza dovrebbe essere basata sulla verità, ma la amministrazione impropria e il finanziamento della scienza ha corrotto l’integrità della scienza [9]. Dal 1989, il Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) è rimasto in silenzio sulle irrorazione aeree militari di particolato, e non ha tenuto conto delle sue conseguenze geofisiche nei suoi modelli climatici [10].

Attualmente, la collocazione aerea di particolato su larga scala può avvenire solo sotto l’egida di entità militari, ma c’è uno sforzo globale per incoraggiare la governance che consente alle entità non militari, come le università e le società a scopo di lucro, di impegnarsi anche loro in interventi climatici [11].

Quale motivo è stato dato ai governi nazionali per farli accettare di diventare parti collaborative in queste azioni di dispersione di particolato, quasi tutti i giorni e quasi globalmente, nell’atmosfera? Pochi capi di governo, politici e burocrati sono preparati nelle scienze. E’ stato loro detto che le irrorazioni aeree di particolato agiranno come un parasole per raffreddare la Terra per compensare il presunto riscaldamento globale antropogenico di gas serra?

Se è così, sono stati ingannati sulla più grande truffa “basata sulla scienza” mai perpetrata [12]: Causare il riscaldamento globale e il caos climatico con irrorazioni aeree quotidiane e poi accusare i gas serra antropogenici del surriscaldamento per indebolire l’autorità degli stati nazionali, ed erigere nuove strutture di governance mondiale transnazionale per regolamentare le emissioni di origine antropica di gas serra.


3.1 Le conseguenze reali dell’irrorazione aerea


Uno degli scopi militari originali della dispersione aerea di particolato nelle aree dove si formano nuvole era quello di impedire la precipitazione e di provocare la siccità in un paese ostile. In effetti, l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha accusato i paesi occidentali di fare proprio questo [13]. Fig. 2 mostra scie di particolato che ricoprono la Repubblica di Cipro, i cui cittadini hanno chiesto al loro governo, finora senza successo, una spiegazione sull’oscuramento intenzionale del loro cielo [14]. Non ci sono informazioni a disposizione per il pubblico circa la portata della guerra climatica. È interessante notare che, la guerra ambientale sotto copertura è stata predetta da MacDonald [1]: “… rimuovere l’umidità dall’atmosfera in modo che una nazione dipendente dall’acqua … potrebbe essere soggetta ad anni di siccità. L’operazione può essere nascosta dalle irregolarità statistiche dell’atmosfera. Una nazione che possiede una tecnologia superiore di manipolazione ambientale potrebbe danneggiare un avversario senza rivelare il suo intento.”Non solo l’avversario, ma i cittadini del paese stesso dell’aggressore non si renderebbero conto. Come già detto, MacDonald ha osservato che, in una democrazia“si possono condurre operazioni segrete utilizzando una nuova tecnologia senza la presa di coscienza della gente.”

Presumibilmente un uso di particolato poco costoso già disponibile è stato considerato una necessità pratica ed è stato attuato senza riguardo per i suoi possibili effetti negativi sulla salute. Sappiamo che questo è stato fatto in Vietnam [5].

L’accordo internazionale non divulgato sulla irrorazione aerea, quasi tutti i giorni e globale, e il suo finanziamento concomitante, ha permesso alle entità militari di esporre indiscriminatamente milioni di cittadini non informati al particolato disperso giorno dopo giorno, anno dopo anno, all’interno dei loro paesi sovrani. Inoltre, l’irrorazione aerea è stata accompagnata da una campagna di disinformazione concertata per ingannare il pubblico, così come la comunità scientifica, sulle sue conseguenze negative sulla salute [7,15-17]. Nelle sezioni seguenti, passiamo in rassegna varie conseguenze di irrorazione aerea.


3.1.1 Composizione del particolato di aeresol


La composizione (i) del particolato aereo militare spruzzato nell’atmosfera è stata tenuta gelosamente a lungo un segreto. All’inizio del 21° secolo, i cittadini interessati hanno prelevato campioni di acqua piovana dopo le irrorazioni e li avevano analizzati presso laboratori commerciali.
Fig. 2. L’immagine satellitare NASA Worldview dal 4 febbraio del 2016 mostra scie di particolato rilasciate dai jet, che sbiancano l’aria sopra la Repubblica di Cipro, ma sono quasi assenti nelle regioni circostanti. Il Dipartimento dei servizi ambientali del governo di Cipro aveva promesso di indagare sulle irrorazioni aeree, in seguito alla presentazioni al Comitato Ambientale parlamentare nel febbraio del 2016,  ma ad oggi non v’è alcun segno di un’indagine.


Di solito è stato richiesta solo l’analisi dell’alluminio; occasionalmente di alluminio e bario; raramente alluminio, bario e stronzio. La presenza di questi elementi nell’acqua piovana indicavano ad uno di noi (JMH) che il particolato spruzzato nell’atmosfera era in grado di essere rapidamente lisciviato dall’acqua atmosferica, elementi estratti parzialmente dal particolato nell’acqua (come il thè è fatto con le foglie di thè), giusto come il rifiuto tossico prodotto dalla combustione di carbone industriale, le ceneri volanti (CFA), viene facilmente dilavato dall’acqua.

Confrontando la CFA percolata in laboratorio [18,19] con campioni di acqua piovana dopo le irrorarizioni [8,20,21], abbiamo dimostrato che le particelle di aerosol corrispondono alle ceneri volanti di carbone. Abbiamo inoltre dimostrato che la proporzione (relazione) degli elementi misurati nella polvere sospesa in aria, e nella materia venuta giù con neve e pioggia  raccolta dopo la spruzzatura, corrisponde a proporzioni simili misurati di CFA [18,19].

Le ceneri volanti di carbone si formano nei gas caldi sopra il combustore del carbone. La CFA si forma tipicamente come sfere, del diamaetro di 0,01 – 50 μm [22].

Già disponibile in tutto il mondo a basso costo, la granulometria fine di questo importante prodotto industriale di scarto significa, che poca ulteriore lavorazione è necessaria prima che venga distribuito in forma di aerosol nell’atmosfera.Gran parte del metallo pesante tossico e degli elementi radioattivi originariamente presenti nel carbone finiscono concentrati nelle CFA [23]. A causa della sua tossicità, le normative delle nazioni occidentali richiedono che  le CFA vengano raccolte, in genere intrappolandole in precipitatori elettrostatici, piuttosto che all’uscita dalle ciminiere.

Le circostanze della formazione di CFA sono diverse dalle circostanze riscontrate nell’ambiente naturale (eccetto quando i depositi di carbone prendono fuoco).

Poichè le reazioni chimiche durante la formazione di CFA sono diverse dalle reazioni di solito trovate in natura, molti degli elementi presenti in CFA sono in grado di essere parzialmente estratte per esposizione all’umidità [18].

Per i militari questo è vantaggioso, poiché la diffusione di CFA aerea rende l’acqua atmosferica elettricamente più conduttiva, a causa dei numerosi elementi ionizzati disciolti, e quindi più sensibili alle radiazioni elettromagnetiche. Ma per gli esseri umani, le piante e gli animali esposti a queste tossine, le conseguenze sono devastanti.


3.1.2 Preoccupazioni per la salute pubblica e ambientale


Indagini epidemiologiche sull’inquinamento di particolato di aerosol nella stessa fascia dimensionale delle particelle CFA, forniscono alcune indicazioni per gli effetti negativi del particolato spruzzato nella troposfera e nella bassa stratosfera sulla salute. Le particelle di inquinamento nella gamma di dimensioni (PM 2,5) [24] sono associate a stati patologici e mortalità prematura [25-27], la malattia di Alzheimer [28,29], rischio di malattie cardiovascolari [30], il rischio di ictus [31], cancro al polmone [32], infiammazione polmonare e il diabete [33], diminuzione della fertilità maschile [34], ridotta funzione renale nei maschi più anziani [35], insorgenza di asma [36], un aumento dei ricoveri ospedalieri [37], e basso peso alla nascita [38].

Le conseguenze negative degli aerosol CFA  per la salute sono gravi. L’inquinamento atmosferico contribuisce globalmente, e con un peso crescente, alle malattie respiratorie, cancro al polmone [39,40]. L’inalazione di aerosol CFA con il suo complemento di sostanze cancerogene, quali arsenico, cromo VI e radionuclidi, si deposita nella profondità delle vie aeree terminali e alveoli, dove rimane e può comportare rischi per il cancro ai polmoni [41].

Magnetite sferico esogena (Fe3O4), nanoparticelle scoperte recentemente nel tessuto cerebrale di persone con demenza [42], suggeriscono un’origine nel tipo di inquinamento atmosferico prodotto da CFA che è caratterizzata da particelle sferiche. Ossidi e allumino silicati di ferro, componenti primari di CFA, si trovano tutti nelle proteine anomale che caratterizzano la demenza di Alzheimer, che porta a stress ossidativo e infiammazione cronica del tessuto cerebrale [43].

Ceneri volanti, se esposte a fluidi corporei o umidità, rilasciano numerose tossine, tra cui alluminio in una forma chimicamente mobile, che è ecologicamente e biologicamente in uno stato innaturale [18]. L’alluminio chimicamente mobile  è letale per le piante e alberi nonché anfibi [44]. L’alluminio è associato ai disturbi neurologici [8], ed è stato trovato in alti livelli nelle api [45].


3.1.3 Conseguenze termiche dell’irrorazione aerea di particolato


Oltre a inibire le precipitazioni interferendo con la coalescenza delle goccioline di umidità, le particelle spruzzate nella troposfera e nella bassa stratosfera riflettono una porzione di luce solare verso lo spazio. Ma una parte della luce solare incidente viene assorbita dalle particelle come calore. Questo calore può essere trasferito in atmosfera via collisioni molecolari o può essere irradiato in qualsiasi direzione, e non restituito nello spazio. Le particelle di aerosol agiscono limitando la perdita di radiazione infrarossa dalla superficie terrestre e quindi diventano fonte di riscaldamento atmosferico – riscaldamento globale[46].

Gli ossidi di ferro, una componente significativa di CFA, assorbono fortemente nella gamma degli ultravioletti ma riflettono nell’infrarosso [47]. La maggior parte delle particelle di ossido di ferro, disperse nell’aria osservate nei deflussi continentali di origine antropica dalla Cina, consistono in nanoparticelle di magnetite o particelle di ferro connesse di CFA [48]. Gli aerosol come quelli della CFA, che assorbono fortemente la luce, riscaldano direttamente l’atmosfera e indirettamente riducono l’albedo della neve con il loro effetto di riscaldamento [49]. Poiché le particelle di aerosol cadono a terra, soprattutto nelle lontane regioni del nord e del sud, cambiano l’albedo del ghiaccio/neve, il chè permette alla terra di assorbire più energia solare [50]. Questo comportamento, soprattutto se considerato nel contesto delle irrorazioni di aerosol di quasi tutti i giorni e quasi globalmente, chiaramente può contribuire al riscaldamento globale. Di conseguenza, lo stato termico della Terra è polarizzato verso il riscaldamento, l’esatto opposto delle rivendicazioni ufficiali della geoingegneria.

Ci sono altre conseguenze del particolato atmosferico CFA nella troposfera e bassa stratosfera che portano verso un ulteriore riscaldamento. Ad esempio, le particelle CFA possono causare nell’alta atmosfera goccioline di umidità sovraraffreddate in modo di formare cristalli di ghiaccio, che formano cirri il cui effetto è quello di ritardare la perdita di calore a infrarossi della Terra [51,52]. Si stima che i livelli attuali di emissioni di CFA contribuiscano con un 0,1-0,6 W / m2 ad un surriscaldamento extra attraverso il loro ruolo nella formazione di nubi di cirri [53]. Questa stima, tuttavia, non tiene conto delle massicce quantità di CFA utilizzate nell’irrorazione di particelle aeree.

Con tutte le preoccupazioni espresse sulla stampa e altrove per il riscaldamento globale, sembra per noi inconcepibile che i leader politici avrebbero consapevolmente firmato un accordo internazionale segreto che favorisce il riscaldamento globale. L’alternativa presunta è che i leader politici sono stati ingannati a credere che stavano accettando una operazione che avrebbe raffreddato la Terra, quando in realtà l’effetto netto delle attività scalda la terra e distruggerà la vita se consentito ancora.


3.1.4 Distruzione dell’ozono


Nel 1968 MacDonald [1] ha messo in guardia: “Sono prevedibili gli effetti più improvvisi, forse più o meno brevi ma tuttavia disastrosi nel caso di sviluppare mezzi chimici e fisici per attaccare uno dei costituenti naturali dell’ozono atmosferico. Negli anni successivi, tali mezzi sono stati sviluppati e dispiegati. I mezzi chimici si sono principalmente manifestati sotto forma di aerosol CFA; i mezzi fisici via radiofrequenze dei riscaldatori ionosferici (ndt:non solo).

Molti ritengono che lo strato protettivo di ozono nella stratosfera si stia lentamente riprendendo, in primo luogo a causa del divieto internazionale nel protocollo di Montreal di clorofluorocarburi (CFC) [54], e che il buco dell’ozono sopra l’Antartide stia lentamente riparandosi [55]. Tuttavia, è venuta alla luce che queste ipotesi possono essere sbagliate. Ci sono prove nuove della continua perdita di ozono nella stratosfera inferiore [56]. Si ritiene che una riduzione di ozono nella stratosfera tropicale, dove si forma la maggior parte dell’ozono, conduce al trasporto di questa aria ricca di ozono alle latitudini medie tramite la circolazione Brewer-Dobson [56].

Nella colonna di ozono le perdite a latitudine alta sono dell’ordine del 6% [57]. L’assottigliamento dell’ozono stratosferico inferiore è stato attribuito precedentemente alla rapida crescita di sostanze antropiche (alcune naturali) di breve durata che contengono cloro o bromo [56]. Tuttavia, l’aerosol CFA utilizzato per l’ingegneria del clima, ora condotta quasi giornalmente e quasi globalmente, rilasciamassicce quantità di cloro, bromo, fluoro e iodio nell’atmosfera (Tabella 1), comprese nano-particelle altamente reattive. Questi sono potenziali distruttori di ozono [58].

C’è un parallelo inquietante per questo degrado dell’ecosistema: nonostante il rafforzamento delle normative sulle emissioni di mercurio èaumentato nelle misurazioni dell’acqua piovana [60]. Poiché si è scoperto ora che la troposfera superiore contiene mercurio ossidato e particolato [61], non è improbabile che l’aerosol CFA occultato, che contiene fino a 2 ug/g di mercurio, sia una delle principali fonti di inquinamento da mercurio quando spruzzato nella atmosfera [21].

Oltre alla distruzione chimica dell’ozono stratosferico, vi sono indicazioni che riscaldatori ionosferici ad alta frequenza, ora disperse globalmente [62,63], possono influenzare negativamente l’ozono stratosferico.

Gli scienziati russi hanno scoperto un nuovo fenomeno fisico della diminuzione dell’intensità dell’emissione a microonde dalla mesosfera nella linea dell’ozono con la modifica della ionosfera con onde radio di alta frequenza (HF) e ad alta potenza [64,65].

La struttura Sura per la generazione di onde radio ad alta potenza, che si trova vicino al villaggio di Vasilsursk in Russia, ha un trasmettitore di potenza effettiva irradiata da 190 MW ed opera nella modalità 30 min on/30 min off. La temperatura della radiazione nella linea spettrale dell’ozono, ad una frequenza di 110836.04 MHz, è diminuita di intensità durante la porzione di riscaldamento del ciclo di una media del 10 ± 2% in tutte le sessioni di misurazione nel marzo 2009, come mostrato nella Tabella 2.


3.1.5 Dirigere l’ambiente contro l’umanità


La scoperta russa potrebbe essere un precursore per gravi problemi a venire. Per 60 anni gli Stati Uniti e altre principali potenze militari hanno condotto ‘sperimentazioni’ di modifiche della ionosfera senza considerare l’integrità dello strato di ozono o la vita in generale, sfruttando la ionosfera per molteplici fini militari, incluso le comunicazioni con i sottomarini, la mappatura delle risorse e lo sfruttamento e militarizzazione del meteo e il clima [5,66]. Nel 1968, MacDonald [1] prevedeva la possibilità che in futuro l’esercito potrebbe su richiesta sviluppare mezzi segreti di modificazioni ambientali per innescare tempeste, inondazioni, siccità, terremoti e maremoti. Anche se non ci si aspetterebbe dai militari immersi nella segretezza un’ammissione, una e-mail all’allora Segretario di Stato Hillary Clinton [67], inviata il 21 febbraio 2011 alle 19:35 dichiara il “terremoto di magnitudo 6,3 a Christchurch, Nuova Zelanda e al momento giusto…”[enfasi aggiunta]. La frase “E al momento giusto”, sembra indicare che il momento di un terremoto di magnitudo 6.3 in Nuova Zelanda era noto in anticipo, probabilmente un’indicazione che il terremoto è stato deliberatamente innescato.


Tabella 1. Gamma di composizioni di elementi alogeni di CFA [59]
Cloro (ug / g)
Bromo (ug / g)
Fluoro (ug / g)
Iodio (ug / g)
13 – 25.000
,3-670
,4-624
,1-200
Tabella 2. Confronto della riduzione della densità di O3 x109 durante la fase di
riscaldamento di trenta minuti l’emissione di onde radio polarizzate ad alta potenza X a 4,3 MHz. Dati da [64].
DATA >>>
3/14/2009
3/15/2009
3/16/2009
3/17/2009
Notte

12.1 ± 0.7
13,6 ± 0,7
13.6 ± 0.5
Giorno
9.37 ± 0.48
9.60 ± 0.50
9.55 ± 0.40
9.82 ± 0.35
HF pompaggio
8.03 ± 0.38
8.31 ± 0.29
7.32 ± 0.47
8.97 ± 0.49
Giorno
9.09 ± 0.42
9.23 ± 0.21
9.01 ± 0.24
9.67 ± 0.30
Notte
12,8 ± 0,6
14,4 ± 0,7
11,9 ± 0,6
12.2± 0.5


Nel 1997 il Segretario della Difesa William Cohen ha dichiarato direttamente [68]: “Altri sono impegnati … in un tipo di eco-terrorismo, per cui essi possono alterare il clima, innescare terremoti, [e] vulcani a distanza attraverso l’uso di onde elettromagnetiche …  Questo è reale, e questo è il motivo per cui dobbiamo intensificare i nostri sforzi.

Cinquant’anni fa MacDonald [1] ha osservato: “Le aumentate oscillazioni elettriche a bassa frequenza nella cavità ionosferica terrestre si riferiscono a possibili sistemi di armi attraverso l’aspetto poco compreso della fisiologia del cervello….Non importa quanto profondamente inquietante sia il pensiero di usare l’ambiente per manipolare il comportamento per un vantaggio nazionale, la tecnologia che consente tale utilizzo molto probabilmente si svilupperà entro i prossimi decenni.

Con i trasmettitori di riscaldamento della ionosfera sparsi in tutto il mondo, quel tempo – mezzo secolo secondo le previsioni di MacDonald– potrebbe essere a portata di mano.


3.1.6 Estinzione della vita sulla terra


Storicamente, i militari delle maggiori potenze del mondo hanno mostrato poca o nessuna preoccupazione per la salute dei propri cittadini, quando sono in gioco quelli che percepiscono come obiettivi di “sicurezza nazionale” [69, 70]. Durante gli anni 1950 e 1960, più di un centinaio di ordigni nucleari sono stati fatti esplodere in superficie in Nevada (USA) [71]. Senza essere stati informati dei potenziali rischi per la salute, migliaia di militari sono stati deliberatamente esposti alle esplosioni nucleari, incluse manovre di “giochi di guerra” che hanno avuto luogo direttamente sotto le nuvole atomiche[71,72].

Neppure  i residenti locali sono stati chiaramente informati sui rischi o provveduto in modo di minimizzare tali rischi [71]. La ricaduta radioattiva non si è verificata solo nella zona vicino alle esplosioni nucleari, ma i venti spingevano la nube radioattiva attraverso gli Stati Uniti, la ricaduta è avvenuta lungo le traiettorie, mostrate in fig. 3, che dipendevano dalle condizioni meteorologiche locali.

I test nucleari atmosferici di superficie sono terminati soltanto come risultato della protesta pubblica dopo che i notiziari avevano riportato che lo stronzio -90 radioattivo, prodotto dalla bomba, si trovava nel latte vaccino ponendo soprattutto pericoli di essere incorporato nei denti e nelle ossa di neonati e nei bambini [73].

Ora, più di mezzo secolo dopo, la comunità scientifica tace sui vasti esperimenti militari nei sistemi terrestri, come lo è il clima, e i media di tutto il mondo altrettanto tacciono. Tuttavia, i pericoli della irrorazione di particelle aeree e delle attività di riscaldamento ionosferico, considerate nel loro complesso, possono rivelarsi tanto gravi quanto quelli che una volta erano prodotti dai test nucleari atmosferici[41,43,74].

Se non fermati, questi esperimenti militari nella nostra atmosfera rappresentano un rischio di estinzione della vita sulla Terra.

Estinzione di massa, così definita quando la Terra perde più di tre quarti della sua specie in un periodo di tempo geologicamente breve, è successo solo cinque volte negli ultimi 540 milioni di anni [75]. Caratteristiche comuni dei “Big Five” suggeriscono che le sinergie importanti possono coinvolgere insolite dinamiche climatiche, composizione atmosferica, e fattori di stress ecologici globali che interessano le discendenze in vari modi.
Fig. 3. L’immagine dell’US Department of Energy indica zone degli Stati Uniti continentali attraversate da più di una nuvola nucleare da detonazioni di superficie, come indicato in nero, tra il 1950 del 1960 (per gentile concessione di US Department of Energy) [76].
 Drizo et al. [77] hanno affermato che giusto negli ultimi 500 anni gli umani hanno innescato un’ondata di estinzione, minaccia e declino della popolazione, già comparabile in termini di velocità e magnitudo con le precedenti estinzioni. La Terra sta vivendo un’enorme ondata di declino della popolazione e di estirpazioni, con conseguenze a cascata nel funzionamento dell’ecosistema e delle risorse vitali per la civiltà moderna.
Per esempio, un recente studio documenta negli ultimi tre decenni in aree protette della Germania un preoccupante calo, una riduzione del 75%, nelle popolazioni di insetti (biomassa) [78]. Il termine “annientamento biologico” è stato utilizzato per evidenziare lo stato attuale della sesta grande estinzione della Terra in corso [79].


3.1.7 Ignoranza geofisica , arroganza e segretezza


Le grandi estinzioni della Terra sono in correlazione con i fenomeni vulcanici epici denominati Large Igneous Province [80]. L’estinzione di massa più estrema della Terra, alla fine del Permiano (o “Great Death – Grande Morte”), 250 milioni di anni fa, coincise con il LIP delle Siberian Traps, una massiccia effusione di lava e intrusione di magma sotterraneo. Il magma sotterraneo mescolato con spessi strati di carbone, una miscela calda di carbone-basalto, fuoriesce in superficie in numerosi luoghi, producendo pennacchi di ceneri piroclastiche, fuliggine, solfato e polvere basaltica che salgono fino nell’atmosfera superiore. [81]. Questo materiale è stato disperso a livello globale, e i conseguenti depositi di carbone nella roccia di età permiana sono stati rilevati come molto simili alle ceneri di carbone volanti odierni [82]. Il Permiano è stato caratterizzato da alti livelli di biossido di carbonio, gas metano e di rapido riscaldamento globale a livelli letali per la maggior parte degli organismi viventi [83]. Un periodo di stress mortale delle radiazioni ultraviolette durante il periodo Permiano può essere il risultato dell’esaurimento dell’ozono stratosferico mediante la massiccia produzione di organoalogeno idrotermico dal vasto vulcanismo delle Siberian Traps, [84].

Le fessurazioni che si sono verificate a est degli Urali 250 milioni di anni fa, hanno come risultato uno dei più grandi giacimenti di petrolio e gas del mondo, come illustrato in Fig. 4 [85]. Vi è una considerevole quantità di metano congelato intrappolato nel permafrost in quella vasta area del nord [86]. Il riscaldamento globale antropogenico, causato dalle quasi quotidiane e globali irrorazioni aeree di particolato, pongono un serio rischio di scongelamento e rilascio massiccio nell’atmosfera di quel metano.
Fig. 4. Il rapporto fra maggiore petrolio e pozzi di produzione di gas naturale e il confine delle Siberian Traps, indicato dalla linea nera. La fusione dei depositi di idrato di metano, attualmente bloccati all’interno del permafrost di questa estesa area, rappresentano una grave catastrofe. Da [85]


Le attività militari volte a manipolare l’ambiente terrestre inquinando l’atmosfera con CFA e utilizzando riscaldatori ionosferici per causare terremoti, eruzioni vulcaniche e altri scopi non rilevati stanno causando, sosteniamo, gravi danni alla vita sulla Terra. Uno dei tanti punti cruciali con cui le forze armate più importanti del mondo giocano coinvolge il sistema globale dei monsoni della Terra, che impatta direttamente due terzi dell’umanità, la maggior parte dei quali nel Sud del mondo. Nelle discussioni accademiche sui possibili impatti della deliberata gestione climatica dell’aerosol atmosferico, è ampiamente riconosciuto che il sistema globale dei monsoni è attualmente imperfettamente compreso; che impegnarsi nella deliberata alterazione del regime climatico globale potrebbe distorcere o disturbare il persistente ribaltamento dell’atmosfera sui tropici, con implicazioni potenzialmente gravi per inondazioni, siccità e agricoltura in Africa, Cina, India e Sud-Est asiatico [87,88].

E’ dubbio che l’assenso a un regime di ingegneria climatica segreta da parte delle élite nelle nazioni in via di sviluppo, fortemente dipendenti dal funzionamento naturale del sistema globale dei monsoni, sia un assenso pienamente informato. L’esercito classifica le informazioni che ritiene importanti per l’attuazione dei suoi obiettivi di sicurezza e di guerra, uno dei quali è la lotta contro il cambiamento climatico [90]. Il mondo civile non ha accesso a questi segreti, tranne i più alti e più specializzati livelli di governo [89]. I regimi militari coinvolti nell’esecuzione del massiccio programma sul cambiamento climatico discussi in questo documento sono come l’apprendista stregone: presuntuoso, agisce in segreto e inconsapevolmente arrogante.


4. CONCLUSIONI


La decisione di modificare il funzionamento naturale del nostro pianeta, di inquinare l’aria che respiriamo, di sconvolgere il clima naturale, di militarizzare processi geofisici naturali, di disturbare la ionosfera che ci protegge dalle radiazioni elettromagnetiche mortali del sole, e ad indurre in errore il pubblico sui rischi per la salute, è stato accuratamente previsto nel 1968 da Gordon JF MacDonald nel suo saggio opportunamente intitolato “Come distruggere l’ambiente”. Ma la visione di MacDonald non era al 20/20 (ndt 100/100). Immaginò che una nazione sarebbe stata in grado di sviluppare la tecnologia militare a beneficio dei propri interessi nazionali naturali, ma non è riuscito a prevedere l’evoluzione di un “nemico” planetario e le pressioni risultanti sui militari dei singoli stati ad agire in un concerto planetario contro questo cosiddetto nemico – il cambiamento climatico.

MacDonald non è riuscito a valutare appieno gli impatti negativi delle future tecnologie di guerra ambientale, compreso il loro impatto sulla salute umana e ambientale [20,21,58,41,43,74]. Il novanta per cento (90%) della popolazione mondiale vive oggi in aree con aria malsana. Prodotti di carbone-combustione sono il contributo singolo più importante a questo inquinamento atmosferico globale, con l’esposizione al PM 2,5 particelle che caratterizzano ceneri volanti di carbone il principale fattore di rischio ambientale per così tanti morti (4,5 milioni nel 2015) [91]. L’inquinamento atmosferico colpisce in modo sproporzionato il giovane e il vecchio e quelli con malattie croniche.

La guerra trionfa su tutte le altre attività organizzate dell’umanità. Implica non solo protocolli di segretezza sulla vita e sulla morte ma deforma la trasparenza della ricerca scientifica [92,93]. La guerra segreta al cambiamento climatico non fa eccezione a questa regola. MacDonald non si rese conto mezzo secolo fa, che gli eserciti di tutto il mondo potrebbero essere cooptati da un accordo internazionale segreto per condurre per la prima volta la guerra al sistema planetario della Terra, a tutto il biota della Terra e ai suoi processi biogeochimici fondamentali.

A meno che e fino a quando politici, giornalisti, scienziati e altri membri della nostra società non affrontino la verità su ciò che sta accadendo davanti ai loro occhi e chiedano collettivamente uno stop a queste attività tecnologiche segrete, continueremo a marciare verso la prima estinzione di massa della vita sulla Terra, provocata dall’uomo.


Dichiarazione etica AUTORI


Gli autori sostengono che le rappresentazioni tecniche, scientifiche, mediche e di sanità pubblica fatte nella letteratura scientifica in generale, compresa questa rivista in particolare, dovrebbero essere e sono veritiere e accurate nella massima misura possibile, e dovrebbero servire al massimo grado possibile per proteggere la salute e il benessere dell’umanità e dell’ambiente naturale della Terra.


Interessi in competizione


Gli autori hanno dichiarato che non esistono interessi in competizione. 


 

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