venerdì 9 agosto 2019

E’ TEMPO DI FERMARE LE BUGIE




Molti hanno letto e appreso  per la prima volta un termine finora poco noto.  Ansa e Repubblica lo hanno introdotto in un contesto ben preciso: la Siberia in fiamme.
Il messaggio canalizzato è evidente: “La terra brucia, proviamoci con la ingegneria climatica.”  L’ingegneria climatica potrebbe portare la salvezza.
 
Ma il termine usato è semplicemente inopportuno. L’operazione messa in pratica si chiama cloud seeding ( piogge indotte in questo caso). Cloud seeding non è modificazione climatica ma modificazione meteorologica.  Tra meteo e clima c’è una bella differenza. Quando si parla di cambiamenti climatici, si parla di cambiamenti nelle medie in un lungo periodo. Invece, il meteo cambia di minuto in minuto, ora per ora, giorno per giorno. Indurre piogge locali è un intervento di modificazione meteorologico. Quindi meteo e clima non sono la stessa cosa e cloudseeding NON e’ ingegneria climatica.

L’articolo in seguito non parla affatto delle inesattezze e/o falsità, come in questo caso, diffuse dal mainstream. 

Un nuovo studio mette in allerta sulle  “Comunicazioni strategicamente distorte online su cambiamenti climatici e ingegneria climatica”.   Nel mirino vi sono ‘pubblicazioni sui social’ e il ‘pericolo che rappresentano’. 

E uscito pochi giorni fa  lo studio di Joachim Allgaier, ricercatore del Politecnico di Aquisgrana( Aachen in tedesco) . Nel suo studio, Allgaier ha utilizzato dieci termini di ricerca (tra cui “global warming”, “climate change”, “geoengineering” e “climate manipulation”), anonimizzando la sua attività attraverso il browser Tor (per evitare che le sue precedenti ricerche su YouTube influissero sui risultati).

andando ad analizzare le visualizzazioni conquistate dalle due tipologie di video, si scopre che i contenuti complottisti e negazionisti hanno conquistato (al momento della pubblicazione della ricerca) 16.939.655 visualizzazioni; una cifra appena inferiore alle 16.941.949 visualizzazioni ottenute dai video scientifici.

Apriticielo!

La quantità di disinformazione sulla piattaforma renderà “difficile avere un serio dibattito sulla geoingegneria”, ha dichiarato Joachim Allgaier, l’autore dello studio. “Questo potrebbe davvero fortemente minare l’autorità della scienza “. La ricerca è pubblicata su Frontiers in Communication.

I cosiddetti ‘studi scientifici? ‘, meglio se ‘peer reviewed’, stanno acquistando un ruolo significativo nella formazione dell’opinione pubblica.  Il primo esempio clamoroso di questa strategia era lo ‘studio’ di Ken Caldeira &Co.Vedi IL GRANDE BLUFF.

Conclude uno degli articoli diffusi in questi giorni: “Ma se Wikipedia, con la sua modalità crowdsourced e no-profit, dimostra da quasi vent’anni la sua attendibilità, YouTube deve ancora trovare una formula per coniugare libertà d’espressione e informazione accurata. Dopo anni a base di scandali sul Pizzagate, di video di ragazzini condivisi da pedofili e più in generale di proliferazione delle più assurde teorie del complotto, è davvero giunto il momento che YouTube dimostri di essere all’altezza del suo ruolo di secondo sito più frequentato al mondo.”  FONTE


LA LISTA DEI TERMINI ‘INDAGATI’
  1. Climate
  2. Climate Change
  3. Climate Engineering
  4. Climate Manipulation
  5. Climate Modification
  6. Climate Science
  7. Geoengineering
  8. Global Warming
  9. Chemtrails
10. Climate Hacking

La geoingegneria del consenso: come negazionisti climatici e cospirazionisti dominano i contenuti di YouTube

Risultati immagini per negazionisti climatici e cospirazionisti
TEORIE IN CONTRASTO

La maggior parte dei video di YouTube sui cambiamenti climatici negano la scienza e usano termini tecnici per apparire credibili

Usare YouTube per conoscere meglio gli argomenti riguardanti i cambiamenti climatici di solito non è una buona idea: predominano contenuti video che si oppongono al consenso scientifico mondiale. A scoprirlo è stato Joachim Allgaier . a capo dell’HumTec della RWTH Aachen Universität , che su questo tema ha pubblicato su Frontiers in Communication lo studio“Science and Environmental Communication on YouTube: Strategically Distorted Communications in Online Videos on Climate Change and Climate Engineering” che rivela anche che «Alcuni termini scientifici, come la geoingegneria, sono stati “dirottati” dai teorici della cospirazione in modo che le ricerche forniscano su contenuti video interamente non scientifici».

Un lavoro di indagine realizzato grazie all’alleanza tra scienziati e influenti YouTuber che si occupano di politica o di cultura pop, per garantire che i contenuti video scientificamente accurati raggiungano il pubblico più vasto possibile.

Allgaier spiega che «Cercando su YouTube termini relativi alle scienze climatiche e ingegneria climatica, meno della metà dei video rappresenta le opinioni scientifiche più diffuse. E’ allarmante scoprire che la maggior parte dei video diffonde teorie cospirative sulla scienza e la tecnologia del clima.

«Ogni mese, quasi 2 miliardi di utenti – la metà del mondo online – visitano YouTube e lo studio ha dimostrato che lo vedono come una piattaforma per conoscere scienza, salute e tecnologia. Allgaier voleva sapere se le informazioni trovate dagli utenti di YouTube, durante la ricerca di informazioni scientifiche sul cambiamento climatico e sulla modifica del clima, rappresentassero visualizzazioni scientificamente accurate. Il ricercatore tedesco evidenzia che «Finora la ricerca si era concentrata sui video più visti, verificandone l’accuratezza scientifica, ma questo non ci dice cosa trova un utente medio di Internet, poiché i risultati sono influenzati dalle precedenti ricerche e cronologie di visualizzazioni. Per impedire questo, ho usato lo strumento di anonimizzazione TOR per evitare la personalizzazione dei risultati».

Utilizzando 10 termini di ricerca riguardanti il cambiamento climatico, Allgaier ha analizzato 200 video che avevano come argomento questo tema e le modifiche climatiche, scoprendo che «La maggior parte di questi video si opponeva al consenso scientifico mondiale, così come dettagliato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change cdell’Onu. La maggior parte dei video propagava la cosiddetta teoria della cospirazione delle “scie chimiche”, che crede che le scie di condensazione degli aeroplani vengano appositamente arricchite con sostanze nocive per modificare il clima, controllare le popolazioni umane o per la guerra biologica o chimica. Gli scienziati hanno chiaramente dimostrato che non ci sono prove di programma di irrorazione atmosferica segreta su larga scala».

Ma se le teorie sulle scie chimiche  sono note, per Allgaier è stato molto più allarmante scoprire che «I teorici della cospirazione hanno “dirottato” alcuni termini scientifici relativamente recenti usandoli per descrivere la loro visione del mondo di una cospirazione globale. In effetti, i “chemtrailers”, così come sono noti, consigliano esplicitamente ai loro seguaci di usare termini scientifici nel loro contenuti, in modo che non vengano immediatamente identificati come teorici della cospirazione».

Il ricercatore dell’RWTH Aachen Universität spiega ancora: «All’interno della comunità scientifica, la “geoingegneria” descrive le tecnologie che, se non riusciamo a ridurre con successo i gas serra, potrebbero avere il potenziale per far fronte alle gravi conseguenze dei cambiamenti climatici. Ad esempio, la rimozione dei gas serra, la gestione delle radiazioni solari o delle foreste per assorbire l’anidride carbonica. Tuttavia, le persone che cercano “geoingegneria” o “modifica del clima” su YouTube non troveranno alcuna informazione su questi argomenti e sul modo in cui vengono discussi da scienziati e ingegneri. Invece, la ricerca di questi termini produce video che lasciano gli utenti esposti contenuti video non scientifici».

Allgaier mette anche in discussione gli algoritmi di ricerca di YouTube chiedendosi se il loro business model indirizzi il traffico verso video di dubbia provenienza scientifica. La risposta è sì: ha scoperto che alcuni video cospirazionisti venivano monetizzati dagli utenti tramite pubblicità o vendita di merchandise delle teorie della cospirazione. Il ricercatore tedesco è convinto che «Il modo in cui funzionano gli algoritmi di ricerca di YouTube non è molto trasparente. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che questa potente intelligenza artificiale sta già prendendo delle decisioni per noi, ad esempio, se scegli di utilizzare l’auto-play. Penso che YouTube dovrebbe assumersi la responsabilità di assicurare che gli utenti troveranno informazioni di alta qualità se cercheranno termini scientifici e biomedici, anziché essere esposti a video sulla cospirazione di dubbio gusto».

Allgaier, ha recentemente parlato del suo lavoro alla World Conference of Science Journalists e, per contrastare i contenuti non scientifici su YouTube, suggerisce a scienziati e comunicatori scientifici di «Prendere sul serio YouTube come piattaforma per la condivisione di informazioni scientifiche. YouTube ha una portata enorme come canale di informazione e alcuni dei più famosi scienziati stanno facendo un ottimo lavoro su YouTube nel comunicare argomenti complessi e raggiungere pubblici nuovi. Gli scienziati potrebbero stringere alleanze con comunicatori scientifici, politici e quelli della cultura popolare al fine di raggiungere il pubblico più vasto possibile. Dovrebbero parlare pubblicamente della loro ricerca ed essere trasparenti al fine di mantenere relazioni di fiducia stabilite con i cittadini e la società». FONTE  

Il  mainstream ha dato ampia diffusione a questa ‘ricerca’. 

Conclude uno degli articoli diffusi in questi giorni: “Ma se Wikipedia, con la sua modalità crowdsourced e no-profit, dimostra da quasi vent’anni la sua attendibilità, YouTube deve ancora trovare una formula per coniugare libertà d’espressione e informazione accurata. Dopo anni a base di scandali sul Pizzagate, di video di ragazzini condivisi da pedofili e più in generale di proliferazione delle più assurde teorie del complotto, è davvero giunto il momento che YouTube dimostri di essere all’altezza del suo ruolo di secondo sito più frequentato al mondo.” FONTE

C’è da preoccuparsi! 

Non c’è dubbio che girano una quantità notevole di video che non rispettano criteri di serietà. Ma è innegabile che la propaganda viene attuata ogni giorno via mainstream ( facendo valere fonti ‘accreditate’) e  la grande maggioranza non se ne accorge.

Enzo Pennetta parla di un caso recente che riguarda il riscaldamento globale.





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