Articolo NoGeoingeneria
Molti
hanno letto e appreso per la prima volta un termine finora poco noto.
Ansa e Repubblica lo hanno introdotto in un contesto ben preciso: la
Siberia in fiamme.
Il messaggio canalizzato è evidente: “La terra brucia, proviamoci con la ingegneria climatica.” L’ingegneria climatica potrebbe portare la salvezza.
Ma il termine usato è semplicemente inopportuno. L’operazione messa in pratica si chiama cloud seeding ( piogge indotte in questo caso). Cloud seeding non è modificazione climatica ma modificazione meteorologica. Tra meteo e clima c’è una bella differenza. Quando
si parla di cambiamenti climatici, si parla di cambiamenti nelle medie
in un lungo periodo. Invece, il meteo cambia di minuto in minuto, ora
per ora, giorno per giorno. Indurre piogge locali è un intervento di
modificazione meteorologico. Quindi meteo e clima non sono la stessa
cosa e cloudseeding NON e’ ingegneria climatica.
L’articolo in seguito non parla affatto delle inesattezze e/o falsità, come in questo caso, diffuse dal mainstream.
Un nuovo studio mette in allerta sulle “Comunicazioni strategicamente distorte online su cambiamenti climatici e ingegneria climatica”. Nel mirino vi sono ‘pubblicazioni sui social’ e il ‘pericolo che rappresentano’.
E
uscito pochi giorni fa lo studio di Joachim Allgaier, ricercatore del
Politecnico di Aquisgrana( Aachen in tedesco) . Nel suo studio, Allgaier
ha utilizzato dieci termini di ricerca (tra cui “global warming”,
“climate change”, “geoengineering” e “climate manipulation”),
anonimizzando la sua attività attraverso il browser Tor (per evitare che
le sue precedenti ricerche su YouTube influissero sui risultati).
…andando
ad analizzare le visualizzazioni conquistate dalle due tipologie di
video, si scopre che i contenuti complottisti e negazionisti hanno
conquistato (al momento della pubblicazione della ricerca) 16.939.655
visualizzazioni; una cifra appena inferiore alle 16.941.949
visualizzazioni ottenute dai video scientifici.
Apriticielo!
La
quantità di disinformazione sulla piattaforma renderà “difficile avere
un serio dibattito sulla geoingegneria”, ha dichiarato Joachim Allgaier,
l’autore dello studio. “Questo potrebbe davvero fortemente minare
l’autorità della scienza “. La ricerca è pubblicata su Frontiers in Communication.
I
cosiddetti ‘studi scientifici? ‘, meglio se ‘peer reviewed’, stanno
acquistando un ruolo significativo nella formazione dell’opinione
pubblica. Il primo esempio clamoroso di questa strategia era lo
‘studio’ di Ken Caldeira &Co.Vedi IL GRANDE BLUFF.
Conclude uno degli articoli diffusi in questi giorni: “Ma se Wikipedia, con la sua modalità crowdsourced e
no-profit, dimostra da quasi vent’anni la sua attendibilità, YouTube
deve ancora trovare una formula per coniugare libertà d’espressione e
informazione accurata. Dopo anni a base di scandali sul Pizzagate,
di video di ragazzini condivisi da pedofili e più in generale di
proliferazione delle più assurde teorie del complotto, è davvero giunto
il momento che YouTube dimostri di essere all’altezza del suo ruolo di secondo sito più frequentato al mondo.” FONTE
LA LISTA DEI TERMINI ‘INDAGATI’
1. Climate
2. Climate Change
3. Climate Engineering
4. Climate Manipulation
5. Climate Modification
6. Climate Science
7. Geoengineering
8. Global Warming
9. Chemtrails
10. Climate Hacking
La geoingegneria del consenso: come negazionisti climatici e cospirazionisti dominano i contenuti di YouTube
TEORIE IN CONTRASTO
La maggior parte dei video di YouTube sui cambiamenti climatici negano la scienza e usano termini tecnici per apparire credibili
Usare
YouTube per conoscere meglio gli argomenti riguardanti i cambiamenti
climatici di solito non è una buona idea: predominano contenuti video
che si oppongono al consenso scientifico mondiale. A scoprirlo è stato
Joachim Allgaier . a capo dell’HumTec della RWTH Aachen Universität ,
che su questo tema ha pubblicato su Frontiers in Communication lo studio“Science
and Environmental Communication on YouTube: Strategically Distorted
Communications in Online Videos on Climate Change and Climate
Engineering” che rivela anche che «Alcuni termini scientifici, come la
geoingegneria, sono stati “dirottati” dai teorici della cospirazione in
modo che le ricerche forniscano su contenuti video interamente non
scientifici».
Un
lavoro di indagine realizzato grazie all’alleanza tra scienziati e
influenti YouTuber che si occupano di politica o di cultura pop, per
garantire che i contenuti video scientificamente accurati raggiungano il
pubblico più vasto possibile.
Allgaier
spiega che «Cercando su YouTube termini relativi alle scienze
climatiche e ingegneria climatica, meno della metà dei video rappresenta
le opinioni scientifiche più diffuse. E’ allarmante scoprire che la
maggior parte dei video diffonde teorie cospirative sulla scienza e la
tecnologia del clima.
«Ogni
mese, quasi 2 miliardi di utenti – la metà del mondo online – visitano
YouTube e lo studio ha dimostrato che lo vedono come una piattaforma per
conoscere scienza, salute e tecnologia. Allgaier voleva sapere se le
informazioni trovate dagli utenti di YouTube, durante la ricerca di
informazioni scientifiche sul cambiamento climatico e sulla modifica del
clima, rappresentassero visualizzazioni scientificamente accurate. Il
ricercatore tedesco evidenzia che «Finora la ricerca si era concentrata
sui video più visti, verificandone l’accuratezza scientifica, ma questo
non ci dice cosa trova un utente medio di Internet, poiché i risultati
sono influenzati dalle precedenti ricerche e cronologie di
visualizzazioni. Per impedire questo, ho usato lo strumento di
anonimizzazione TOR per evitare la personalizzazione dei risultati».
Utilizzando
10 termini di ricerca riguardanti il cambiamento climatico, Allgaier ha
analizzato 200 video che avevano come argomento questo tema e le
modifiche climatiche, scoprendo che «La maggior parte di questi video si
opponeva al consenso scientifico mondiale, così come dettagliato
dall’Intergovernmental Panel on Climate Change cdell’Onu. La maggior
parte dei video propagava la cosiddetta teoria della cospirazione delle
“scie chimiche”, che crede che le scie di condensazione degli aeroplani
vengano appositamente arricchite con sostanze nocive per modificare il
clima, controllare le popolazioni umane o per la guerra biologica o
chimica. Gli scienziati hanno chiaramente dimostrato che non ci sono
prove di programma di irrorazione atmosferica segreta su larga scala».
Ma
se le teorie sulle scie chimiche sono note, per Allgaier è stato molto
più allarmante scoprire che «I teorici della cospirazione hanno
“dirottato” alcuni termini scientifici relativamente recenti usandoli
per descrivere la loro visione del mondo di una cospirazione globale. In
effetti, i “chemtrailers”, così come sono noti, consigliano
esplicitamente ai loro seguaci di usare termini scientifici nel loro
contenuti, in modo che non vengano immediatamente identificati come
teorici della cospirazione».
Il
ricercatore dell’RWTH Aachen Universität spiega ancora: «All’interno
della comunità scientifica, la “geoingegneria” descrive le tecnologie
che, se non riusciamo a ridurre con successo i gas serra, potrebbero
avere il potenziale per far fronte alle gravi conseguenze dei
cambiamenti climatici. Ad esempio, la rimozione dei gas serra, la
gestione delle radiazioni solari o delle foreste per assorbire
l’anidride carbonica. Tuttavia, le persone che cercano “geoingegneria” o
“modifica del clima” su YouTube non troveranno alcuna informazione su
questi argomenti e sul modo in cui vengono discussi da scienziati e
ingegneri. Invece, la ricerca di questi termini produce video che
lasciano gli utenti esposti contenuti video non scientifici».
Allgaier mette anche in discussione gli algoritmi di ricerca di YouTube chiedendosi se il loro business model indirizzi
il traffico verso video di dubbia provenienza scientifica. La risposta è
sì: ha scoperto che alcuni video cospirazionisti venivano monetizzati
dagli utenti tramite pubblicità o vendita di merchandise delle teorie
della cospirazione. Il ricercatore tedesco è convinto che «Il modo in
cui funzionano gli algoritmi di ricerca di YouTube non è molto
trasparente. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che questa potente
intelligenza artificiale sta già prendendo delle decisioni per noi, ad
esempio, se scegli di utilizzare l’auto-play. Penso che YouTube dovrebbe
assumersi la responsabilità di assicurare che gli utenti troveranno
informazioni di alta qualità se cercheranno termini scientifici e
biomedici, anziché essere esposti a video sulla cospirazione di dubbio
gusto».
Allgaier,
ha recentemente parlato del suo lavoro alla World Conference of Science
Journalists e, per contrastare i contenuti non scientifici su YouTube,
suggerisce a scienziati e comunicatori scientifici di «Prendere sul
serio YouTube come piattaforma per la condivisione di informazioni
scientifiche. YouTube ha una portata enorme come canale di informazione e
alcuni dei più famosi scienziati stanno facendo un ottimo lavoro su
YouTube nel comunicare argomenti complessi e raggiungere pubblici nuovi.
Gli scienziati potrebbero stringere alleanze con comunicatori
scientifici, politici e quelli della cultura popolare al fine di
raggiungere il pubblico più vasto possibile. Dovrebbero parlare
pubblicamente della loro ricerca ed essere trasparenti al fine di
mantenere relazioni di fiducia stabilite con i cittadini e la società». FONTE
Il mainstream ha dato ampia diffusione a questa ‘ricerca’.
Conclude uno degli articoli diffusi in questi giorni: “Ma se Wikipedia, con la sua modalità crowdsourced e
no-profit, dimostra da quasi vent’anni la sua attendibilità, YouTube
deve ancora trovare una formula per coniugare libertà d’espressione e
informazione accurata. Dopo anni a base di scandali sul Pizzagate,
di video di ragazzini condivisi da pedofili e più in generale di
proliferazione delle più assurde teorie del complotto, è davvero giunto
il momento che YouTube dimostri di essere all’altezza del suo ruolo di secondo sito più frequentato al mondo.” FONTE
C’è da preoccuparsi!
Non c’è dubbio che girano una quantità notevole di video che non rispettano criteri di serietà. Ma è innegabile che la
propaganda viene attuata ogni giorno via mainstream ( facendo valere
fonti ‘accreditate’) e la grande maggioranza non se ne accorge.
Enzo Pennetta parla di un caso recente che riguarda il riscaldamento globale.
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