IL RISCALDAMENTO GLOBALE È UNA CONGETTURA. LO DICE LA SCIENZA
Del Prof. Franco Battaglia
Quanto alla diàtriba global-warming-d’origine-antropica sì, global-warming-d’origine-antropica no, (nel seguito la chiamerò congettura AGW), Zichichi ha detto no, e Zichichi è un luminare. Rubbia ha detto no, e Rubbia è un premio Nobel. Rubbia sarà un premio Nobel, ma non è un climatologo. Battaglia ha detto no,
ma Battaglia non è un climatologo. Se per questo, anche Greta non è
climatologa. Quel che dice Greta non vale perché è una bambina. Ha detto
AGW sì il 97% degli scienziati. Anzi, dicono AGW sì, tutti gli scienziati, eccetto pochi stravaganti che non sono climatologi. Ha detto AGW sì perfino il Papa.
Valutando tutte le affermazioni dette sopra, assumendole tutte vere,
possiamo tranquillamente concludere che la verità deve essere AGW sì.
Orbene, nessuna delle frasi dette sopra è corretta.
Voglio dire, bisogna essere consapevoli che il metodo scientifico impone
che non si può addurre a conferma della validità scientifica di
un’affermazione né il numero né la qualità di chi la sostiene. Quando
nella scienza (e qui uso la parola nel senso di metodo scientifico)
si avanza una congettura, essa non può essere promossa a teoria
scientifica consolidata adducendo che tutti gli scienziati, inclusi
tutti i premi Nobel, concordino con quella congettura.
Il metodo scientifico
Il metodo scientifico funziona così: prendendo come punto di partenza
una qualche osservazione sperimentale, si avanza una congettura. Dopo
di che, la si indaga. Lo si fa non solo per vedere se essa è confermata
da altre osservazioni sperimentali, ma, soprattutto, si cerca per
demolirla (in gergo, si dice che si cerca di falsificarla). Quanto più
la congettura resiste agli attacchi, cioè ai tentativi di falsificarla,
tanto più essa ha gli attributi per diventare teoria scientifica
consolidata. E, anche quando la congettura ha resistito a tutti gli
attacchi, v’è comunque la consapevolezza che un giorno, anche lontano,
essa possa essere falsificata da una qualche osservazione sperimentale
che fino ad allora non era emersa. Nel seguito chiamerò fatti quel che finora ho chiamato osservazioni sperimentali. Quindi, non il numero o la qualità degli scienziati che condividono una congettura, ma i fatti sono
l’unico (fatemelo ripetere: l’unico) metro di giudizio in ordine alla
attendibilità della congettura stessa e alla sua capacità di diventare
teoria scientifica consolidata.
La congettura AGW
Tornando all’AGW, la congettura nacque, legittimamente, come conseguenza del fatto che la CO2 è un gas-serra. E si è consolidata col fatto che effettivamente il clima è più caldo oggi che non all’inizio dell’era industriale. Infine, si sarebbe vieppiù consolidata grazie a certi modelli matematici i quali, includendo una moltitudine di parametri che controllano il clima, calcolano un riscaldamento se il parametro “emissioni antropiche” è incluso tra i parametri, e non calcolano alcun riscaldamento se questo parametro è invece escluso. Per dirla tutta, questi stessi modelli calcolano che se le emissioni antropiche crescono al ritmo con cui sono cresciute finora, il clima del 2100 sarà di 5 gradi più caldo. Un disastro. Notate che il risultato dei calcoli dai modelli non l’ho chiamato fatto, perché quei risultati non sono un’osservazione sperimentale. Poi, naturalmente, c’è una moltitudine di gente, inclusi molti studiosi del clima, che concordano con quanto appena detto, ma abbiamo anche detto che la circostanza non ha alcun rilievo.
La congettura davanti ai fatti?
Cade miseramente
Ciò che invece ha rilievo è vedere se la congettura (ripeto:
legittima, quando nacque) resiste a tentativi di falsificazione. Io non
sono un climatologo, ma sono chimico-fisico e conosco lo spettro d’assorbimento in infrarosso della CO2,
e mi ha meravigliato apprendere che la CO2, con la sua piccola finestra
d’assorbimento in infrarosso, potesse avere una tale importanza, tanto
più che conosco anche lo spettro d’assorbimento in infrarosso
dell’acqua, la quale consiste poi dell’85% dei gas-serra. Con questo
sospetto, una persona di scienza vuole vederci un po’ più chiaro.
Orbene, non appena uno ci va a guardare meglio, l’intera congettura dell’AGW cade miseramente. Intanto
la sua plausibilità diminuisce non solo a guardare gli spettri
d’assorbimento in infrarosso di CO2 e H2O, ma anche notando che
l’incremento di concentrazione atmosferica di CO2 dai 300 ppm
pre-industriali ai 400 ppm oggi, corrisponde, nel tinello di casa
vostra, all’aumento che otterreste bruciando una candelina da torta di
compleanno: in buona sostanza, l’incremento antropico di CO2 ha
significato un incremento di gas-serra inferiore al 3%.
L’AGW diventa vieppiù meno plausibile se si osserva che il clima s’è riscaldato di 0.8 gradi in 150 anni.
Ora, le temperature medie globali sono ottenute facendo la media di
misurazioni da stazioni sparse sul pianeta; le misure hanno oscillazioni
entro un intervallo che ha un’ampiezza di 100 gradi, e una variazione
di 0.8 unità sul valore medio di una grandezza che ha una variabilità di
100 unità significa una cosa sola: quella grandezza è
straordinariamente stabile. Ai fini del clima, 0.8 possono anche essere
importanti, ma il fatto è che tale variazione è comunque rumore di fondo
rispetto alla variabilità naturale.
Detto diversamente, il clima varia di suo, in modo
naturale, con effetti anche devastanti per quel che ci riguarda, ma noi
non possiamo farci niente: dobbiamo subire gli uragani così come ci
tocca subire i terremoti. E, a proposito d’uragani, val la pena notare
che, ove sono stati contati, essi sono stati inferiori oggi rispetto a
ieri: furono 149 (di cui 10 di forza 4) quelli che colpirono l’America
negli 80 anni compresi fra il 1850 e il 1930 e furono 135 (di cui 8 di
forza 4) quelli che la colpirono negli 80 anni compresi fra il 1930 e il
2010. Infine, questo riscaldamento, riportato come 0.8 gradi in 150
anni è in realtà di quasi 2 gradi cominciò nel 1700, cioè al minimo
della Piccola Era Glaciale.
Visto che i fatti non rendono l’intera congettura dell’AGW
così plausibile come sembrava alla prima vista superficiale, cosa dire
dei risultati dei calcoli dai modelli? Purtroppo questi sono
patentemente sbagliati. I modelli, infatti, nel calcolare le
variazioni climatiche non riproducono né il Periodo Caldo Medioevale né
la Piccola Era Glaciale. E avanzarono previsioni sull’evoluzione del
clima che si sono rivelate errate: alla fine del secolo scorso
avevano previsto che tra il 1995 e oggi la temperatura media globale
sarebbe aumentata di 0.7 gradi, mentre invece è rimasta essenzialmente
stabile. Si veda in proposito la figura che accompagna questo articolo,
ove la curva in rosso indica il “consenso scientifico” in ordine alla
evoluzione delle temperature, completamente errato rispetto alla
evoluzione sperimentale.
In conclusione, il consenso scientifico è un concetto che non ha
posto nel metodo scientifico e non può essere invocato a prova della
validità dell’AGW. Questo, piuttosto, è falsificato dai fatti.
Fonte: Attività Solare
In conclusione 2: una spiegazione alternativa per menti alternative.
È utile ricordarsi, a volte, come il credere che le carte siano tutte sul tavolo, genera una realtà alternativa che diventa la realtà dominante.
Chi ha pensato e messo in pratica la "teoria" del riscaldamento globale antropico lo ha fatto in piena consapevolezza che si sarebbe dovuto rinforzarla con la storiella del consenso.
Questo dovrebbe dirci (e lo dice) da quali ambienti si è generato questo "testa-coda" scientifico. Il dichiarare come vero una falsità e supportarlo con una seconda falsità è tipico degli ambienti militari; ed il motto: "Negare sempre e comunque, anche davanti l'evidenza", è tipicamente americano, e nella fattispecie prende il nome di "Negazione Plausibile":
«Il termine negazione plausibile definisce quei casi in cui sia possibile dichiararsi formalmente estranei a qualsivoglia fattispecie deprecabile commessa da terzi dei quali si abbia responsabilità o comando diretto, o dichiararsi in buona fede estranei a fatti illeciti che siano stati favoriti in tutto o in parte con propri comportamenti od omissioni.Normalmente la negazione plausibile è una misura di salvaguardia verso incaricati pubblici cui vengono taciuti intenzionalmente attività o particolari aspetti di esse - che potrebbero avere risvolti negativi in chiave per esempio politica, di immagine, o perfino penale - svolti da persone a questi sottoposte, al fine di preservare la sua buona fede nel momento in cui dovesse essere costretto in qualsiasi sede a dichiarare di essere ignaro dei fatti oggetto di inchiesta giornalistica o giudiziaria. In tali casi, infatti, il responsabile di un ufficio o il titolare di una catena di comando può legittimamente dichiarare la propria estraneità a qualsiasi fattispecie contestata e separare le proprie responsabilità da quelle di sottoposti.Deriva dall'inglese plausible deniability e fu coniato per garantire ad alti ufficiali di governo, incluso il presidente degli Stati Uniti, di poter affermare in buona fede all'opinione pubblica la propria estraneità ad atti commessi da funzionari governativi che avrebbero potuto mettere in grave imbarazzo politico l'amministrazione; un esempio, benché espresso in forma cinematografica, si trova nel film Independence Day del 1996: quando il presidente Whitmore (Bill Pullman) viene a conoscenza del fatto che in una base militare del Paese si sta esaminando da molti anni un velivolo extraterrestre, alla domanda sul perché non ne fosse mai stato informato il suo segretario alla Difesa Nimzicky (James Rebhorn) gli risponde: «Due parole, signor presidente: negazione plausibile»[1], sottintendendo quindi che egli, a specifica domanda sull'esistenza di tale installazione militare e delle attività che ivi si svolgevano, avrebbe potuto negarne l'esistenza in buona fede e senza essere accusato di mentire, essendone stato scientemente mantenuto ignaro.»[wilipedia]
Orbene, qui la negazione plausibile cela la pluri-decennale attività di studio dell'atmosfera e la ricerca di "opzioni militari" da applicare al clima, da scaricare in faccia al nemico, oppure piegare una nazione avversaria ai propri scopi commerciali.
In effetti, la CIA è stata progettata per sfuggire ad un effettivo controllo democratico e fornire ai presidenti la possibilità della “negazione plausibile”.
Le cassandre che per decenni hanno annunciato tutti i disastri ambientali immaginabili, la
fine delle risorse energetiche, il depauperamento delle superfici
coltivabili, l’avanzata della desertificazione e la fine dell’aria
respirabile stavano per essere consegnate alla storia dei cattivi
profeti perché nessuna delle loro previsioni sembrava avverarsi in tempi
storicamente misurabili. Ma oggi le cassandre non devono fare alcuno
sforzo d’immaginazione o di persuasione: bastano due giorni di caldo in
più per convincere tutti che l’estate prossima si andrà a fare i bagni
al Polo Nord e due giorni di pioggia in più per anticipare un ritorno
alle palafitte.
La grande paura del buco dell’ozono che ci ha tenuto in ansia per decenni è stata superata da quella del riscaldamento globale. Il
buco, non si sa bene perchè, sembra si stia chiudendo in alcune parti e
aprendo in altre. Mentre il buco dell’ozono faceva sentire in colpa i
paesi ricchi perchè attribuito alle bombolette spray con cui si
profumano e insaponano le civiltà evolute, il riscaldamento globale ha
il grande vantaggio di essere «democratico» e di farci sentire tutti
colpevoli e tutti coinvolti, ricchi e poveri, evoluti e arretrati. [fonte: nogeoingegneria]
megachirottera
https://www.naturalnews.com/2019-08-26-climate-change-hoax-collapses-as-michael-mann-bogus-hockey-stick-graph.html
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