Non pare che tra gli effetti del Coronavirus ci sia la perdita del senno, per cui non credo di averlo (il virus), almeno sin qui. E neanche ho perso il senno, benché il titolo di questo post possa far pensare il contrario.
La verità, come quasi sempre accade, è pura e semplice:
anche le ostriche fanno le puzzette. E non le fanno da sole, ma in compagnia di cozze, vongole, lupini… insomma, di tutte quelle che si chiamano bivalve. Ergo, dato che trattasi di emissioni soprattutto di metano, anche le bivalve hanno il loro dannato, dannatissimo ruolo nel sistema gas serra centrico che ci siamo invent… ehm, che ci hanno spiegato esistere.
Si dirà che i “muscoli”, come li chiamano i pugliesi che per averne
uno tra i denti sono capaci di uccidere ma che anche tutti gli altri
apprezzano eccome, sono sempre esistiti, quindi tante puzzette facevano
prima, tante ne fanno ora e ne faranno domani. E invece no, perché, taaaaac,
ecco lo studio apposito, che alza la bandierina (rigorosamente con una
mano perché l’altra va a turare il naso… ah no, non toccatevi il viso,
mi raccomando) e ci avverte che in un domani in cui dovessero crescere a
dismisura gli allevamenti intensivi di bivalve per usi alimentari,
potremmo dover fare i conti anche con le loro puzze in termini di
climate change.
La vicenda è qui, in chiave soft su Euractiv e in chiave paper vero e proprio su Scientific Reports.
Ora, devo ricordare a me stesso e ripetere a tutti, che nutro da
sempre un’ammirazione totale per quanti sviluppano un livello di
passione e interesse per la scienza così profondo da riuscire a
concentrarsi su aspetti che sembrerebbero insignificanti (ma che non lo
sono mai) come ad esempio le abitudini digestive e a ben vedere anche
sociali delle bivalve. Ma trovo anche che dover piegare questa passione e
questo interesse al clima che cambia, un po’ come le pecore ristrette delle isole scozzesi di qualche anno fa per esempio, sia davvero mortificante.
Ma, tant’è, in tempi diversi da quelli del confino casalingo cui
tutti siamo doverosamente obbligati forse non avrei segnalato la
faccenda, oggi magari troverete comunque il tempo di leggerla.
Lunga vita e prosperità
Oyster flatulence worries climate scientists
Plans to expand aquatic farming could have a serious knock-on effect on climate change, climate experts have warned after new research revealed that underwater shellfish farts produce 10% of the global-warming gases released by the Baltic Sea.
Methane fluxes from coastal sediments are enhanced by macrofauna
Methane and nitrous oxide are potent greenhouse gases (GHGs) that contribute to climate change. Coastal sediments are important GHG producers, but the contribution of macrofauna (benthic invertebrates larger than 1 mm) inhabiting them is currently unknown.
Un mio commento che sia rapido e conciso è: dissonanza cognitiva
Fonte ClimateMonitor
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