Voglio dedicare questo post ai
cambiamenti del clima ed ai loro tempi di sviluppo. Spesso si sente
gente che si lamenta perché non fa l’inverno nevoso che vorrebbe, o che
fa caldo in estate. Oppure fa paragoni sbagliati e grossolani con alcuni
periodi climatici passati.
Il clima cambia in decenni, secoli e millenni.
Le ere climatiche vengono scandite in decine di millenni, e si susseguono per vari fattori, sia astronomici che interni alla Terra. Tanto per fare un esempio , il
minimo di Wolf iniziò nel 1270 circa. Per vedere effetti concreti sul
clima europeo si dovette aspettare il 1315,( con l’inizio della Grande Carestia), ossia ben 45 anni.
Nel mezzo vi fu il periodo 1280-90, che vide una quasi totale assenza dell’inverno in Europa, con estati lunghe e calde. Nel 1288-89 abbiamo avuto quel che fu l’inverno più caldo degli ultimi 1000 anni almeno.
La frutta in gran parte d’Europa era matura già a marzo , il vino in
Francia già pronto in aprile. Anche l’inverno 1817, successivo all’anno
“senza estate”, vide tre mesi continuati di alta pressione e mitezza.
Ad oggi il minimo attuale (ovvero il periodo caratterizzato da una bassa attività magnetica solare) è iniziato nel 2007, perciò fate i conti voi. E c’è da dire che tra il 1315 ed il 1335 si ebbero circa 25 eruzioni vulcaniche potenti. Ragionando per assurdo, se non ci fossero state quelle sarebbe cambiato ben poco. Perché ho scritto ragionando per assurdo: i lunghi minimi solari hanno sempre prodotto intense eruzioni vulcaniche (spesso e volentieri ravvicinate). Tuttavia finché non intervengono quelle il processo è lento, e può durare anche qualche secolo.
Importante da sottolineare è che un raffreddamento globale
inizia sempre con un rinforzo e raffreddamento del vortice polare. Così
facendo, la circolazione diviene fortemente zonale, e mentre le
alte latitudini ricevono abbondanti nevicate sempre più frequenti,
(anche in estate), ed i ghiacci polari iniziano ad espandersi, le medio
basse latitudini vedono un clima più mite e siccitoso per alcuni anni.
Questo fino a quando i ghiacciai del grande Nord (dal Canada alla
Groenlandia, passando per Islanda e Scandinavia) ed i ghiacci marini
saranno sufficientemente espansi da forzare la circolazione atmosferica
(effetto albedo+aria fredda che spinge verso il basso formando
anticicloni termici). Di pari passo all’aumento di superficie
ghiacciata, si ha un forte raffreddamento del nord Atlantico. Importante
questo, in quanto le tempeste atlantiche così non hanno l’energia
termica per formarsi e trascinare aria mite sul centro sud Europa.
Insomma, ogni raffreddamento climatico è coinciso con fasi più calde alle medio basse latitudini nelle fasi iniziali.
Altresì necessario per un clima più freddo, è una minor
escursione termica tra estate ed inverno, in grado di favorire lo
sviluppo dei ghiacciai. Molto più utile quindi avere primavere-estati fredde e piovose, che inverni rigidi e nevosi, almeno nelle prime fasi.
Importantissima cosa di cui tenere conto, repentine glaciazioni o PEG sono iniziate spesso improvvisamente. Ed i vulcani sono stati sempre determinanti. Facendo un esempio cardine, ogni eruzione dello Yellowstone è coincisa con una glaciazione, come un orologio. Il tutto funziona con un meccanismo semplice: le ceneri vulcaniche, in stratosfera, specie a livello dei poli , annullano la differenza tra radiazione solare estiva ed invernale, con tutte le conseguenze del caso: accumulo continuo, (365 giorni l’anno), di neve e ghiaccio. Vortice polare che improvvisamente d’estate non scompare ma si stabilizza soltanto, e ad ogni inverno successivo si raffredda sempre più, fino a valori ad oggi inimmaginabili. Ricordando che lo spazio esterno alla Terra è molto freddo (con valori fino a 200 gradi sottozero), ed una super eruzione vulcanica priverebbe quasi totalmente della luce solare la Terra per alcuni anni… lascio a voi le conclusioni.
Il nostro pianeta può entrare in condizione simil glaciali già a 3-4 mesi dall’eruzione. Un lasso di tempo brevissimo, che non darebbe o quasi il tempo ai governi di prepararsi.
Un altro elemento inquietante, è che di norma per secoli o millenni non si verificano eruzioni vulcaniche potenti. Poi, nel giro di pochi anni eruttano decine di vulcani tutti insieme. Esempi vicini sono stati l’eruzione dell’Ilopango del 536, seguita dopo pochi mesi da quella del Tambora (il quale tornò ad eruttare poi solo nel 1815 ), insieme ad altre otto eruzioni vulcaniche forti nei 5 anni successivi. Nel 1300 si ebbero addirittura 25 potenti vulcani (tutti tra il VEI 6 e 7) in azione in meno di vent’anni.
Questo accade poiché probabilmente l’onda d’urto di una super eruzione fa il giro del pianeta, attivandone altri. Cosa simile succede anche con i terremoti se ci fate caso.
Fattore importante nei raffreddamenti climatici è anche El Niño. L’ENSO positivo spesso si sviluppa nei periodi di picco dell’attività vulcanica globale.
Ad esempio ve ne fu uno molto forte pochi mesi dopo l’Eruzione del
Tambora nel 1815. El Niño oltre a favorire il diffondersi di epidemie
(alterazioni microbiche delle acque di fiumi, laghi ed oceani;
proliferazione di specie infestanti come topi, locuste e zanzare),
determina un rallentamento delle correnti oceaniche, (quindi Gulf stream
più debole) ed elevate quantità di valore acqueo in atmosfera che
favorisce forti nevicate dove la temperatura lo consente (incrementando
l’albedo).
Schema breve: eruzione Supervulcano-sviluppo forte
El Niño-rallentamento correnti oceaniche- freddo intenso (CdG debole+
ceneri schermano Sole)- intense e continue nevicate (ceneri fungono da
nucleo di condensazione per formazione nubi+ grandi quantità vapore
acqueo in atmosfera a causa di El Niño)-alte latitudini (oltre 45-50 esimo parallelo) sepolte dal ghiaccio in pochi mesi.
Riassumendo, il nostro Pianeta ha una quiete climatica di fondo, che può durare diversi millenni , determinando la prosperità, l’espansione ed il benessere dei popoli. Tuttavia, improvvisamente, si verificano paurosi cataclismi che spazzano via intere civiltà.
Vogliamo ricordare Santorini, la quale dopo secoli di prosperità e
normalità geo climatica , fu cancellata da una spaventosa eruzione
vulcanica nel giro di 2 giorni. In Italia Pompei. Oppure la scomparsa
rapida di diverse civiltà precolombiane nel lasso di pochi mesi, a causa
degli effetti dell’Ilopango.
Della serie, non lamentatevi del clima mite e benevolo… non fatelo mai… potreste pentirvene un giorno (forse neanche troppo lontano)…
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