100 anni di dibattito teorico e azione politica (1843 - 1943)
In copertina:
Vladimir Medem, dirigente del Bund e teorico dell'autonomia nazional culturale
Vladimir Medem, dirigente del Bund e teorico dell'autonomia nazional culturale
NB La presente ricerca si basa in gran parte sul testo di Enzo Traverso Les marxistes e la question juive, pubblicato in Francia nel 1996. Laddove non indicato diversamente, per le fonti delle citazioni si rimanda al testo di Traverso.
Indice
INTRODUZIONE
Europa occidentale: il paradigma dell'assimilazione / Europa orientale: la questione ebraica diventa questione nazionale / Antisemitismo e barbarie imperialista: la Shoah
CAP. 1 – MARX ED ENGELS
Interpretazioni storiografiche di Marx / Sulla questione ebraica: l'ebreo come Geldmensch / Engels: gli ebrei come “popolo senza storia” / L'ultimo Engels: la condanna dell'antisemitismo
CAP. 2 – I MARXISTI TEDESCHI E AUSTRIACI (1880 – 1920)
L'atteggiamento verso l'antisemitismo / L'atteggiamento verso il sionismo / Il paradigma dell'assimilazione: Bauer / Il paradigma dell'assimilazione: Kautsky
CAP. 3 – YIDDISHKEIT VERSUS SIONISMO: IL BUND
Marxismo e populismo in Russia / Il movimento operaio ebraico e la nascita del BundL'autonomia nazional culturale: Vladimir Medem / Il sionismo socialista, “peggior nemico del proletariato ebraico organizzato
CAP. 4 - I MARXISTI RUSSI E POLACCHI
Martov / Lenin / Stalin / Trockij / Rosa Luxemburg
CAP. 5 – LA QUESTIONE EBRAICA NELLA RIVOLUZIONE RUSSA (1917 – 1939)
Le due rivoluzioni e la guerra civile / La creazione del Commissariato ebraico e delle Evsetktsiia / La fine del Bund in Russia / Anni '20: “yiddishizzazione” dall'alto / Anni '30: nazionalismo grande-russo e “stato ebraico” in Siberia
CAP. 6 – GRAMSCI E LA QUESTIONE EBRAICA
CAP. 7 – IL MATERIALISMO MESSIANICO DI WALTER BENJAMIN
Cultura tedesca e ebraismo / Marxismo, critica del progresso, messianismo / Ai margini
CAP. 8 – DA WEIMAR A AUSCHWITZ: I MARXISTI E L'ANTISEMITISMO NAZISTA
L'affermazione dell'antisemitismo nazista: fattori oggettivi e soggettivi / Il KPD dalla linea Schlageter al fronte popolare / Altri contributi di analisi / L'ultimo Trockij / Abraham Leon sull'antisemitismo nazista / Il Bund combatte l'antisemitismo polacco
CAP. 9 – ABRAHAM LEON: IL POPOLO CLASSE E LA SOLUZIONE DELLA QUESTIONE EBRAICA
La teoria del popolo classe / Integrazioni alla teoria del popolo classe / La critica di Leon al sionismo / La soluzione della questione ebraica
Testi citati.
INTRODUZIONE
Due opere, scritte a un secolo l'una dall'altra, si possono considerare prologo e conclusione di un dibattito marxista sulla questione ebraica: Sulla questione ebraica (Zur Judenfrage, 1843), del giovane Marx (non ancora marxista), e La concezione materialistica della questione ebraica (La Conception materialiste de la question juive), di Abraham Leon, scritta durante la Seconda guerra mondiale e pubblicata nel 1946. Questo dibattito ebbe luogo essenzialmente in Europa centrale e orientale e conobbe il proprio periodo “classico” tra la fine del XIX secolo e la Rivoluzione russa del 1917. Una tale delimitazione cronologica e geografica non è casuale, ma corrisponde a una fase precisa della storia del marxismo e della storia ebraica.
Sul piano geografico è in Europa, e in particolare in Europa centrale e orientale, che verso la fine del XIX secolo si concentrava la grande maggioranza della popolazione ebraica mondiale; è là che presero forma un proletariato e un movimento operaio ebraico; è là, all'incrocio tra tradizione e modernità, feudalesimo e capitalismo, antisemitismo ed emancipazione, che si precisarono i tratti di una nuova questione ebraica, fondata sulla dialettica nazionalità – assimilazione. E' soprattutto nei paesi dell'Europa centrale e nell'Impero russo che i marxisti affrontarono il problema ebraico e si posero alcune domande fondamentali: quali erano le radici storiche della questione ebraica? Gli ebrei erano una nazione o una casta? La storia riservava loro un avvenire in quanto ebrei o li conduceva all'assimilazione? Qual'era la natura dell'antisemitismo?
Né in Europa occidentale (in Francia, in Inghilterra o in Italia) né negli Stati Uniti (dove peraltro si ebbe un socialismo ebraico di una certa importanza) si sviluppò un dibattito marxista su questi problemi.
Sul piano cronologico, la delimitazione è tracciata dalla Shoah. Durante la Seconda guerra mondiale, il nazismo cancellò completamente la Yiddishland e i socialisti ebrei dalla carta dell'Europa (la loro ultima eroica manifestazione può essere considerata l'insurrezione del ghetto di Varsavia nel 1943), e da allora in avanti il centro di gravità del problema ebraico si spostò in Palestina, con l'affermazione del sionismo. Si tratta dunque di riportare all'attenzione un prezioso patrimonio teorico e pratico che è passato in secondo piano a causa dell'egemonia assunta sul mondo ebraico, a partire dalla seconda metà del Novecento, dal nazionalismo israeliano.
Sul piano geografico è in Europa, e in particolare in Europa centrale e orientale, che verso la fine del XIX secolo si concentrava la grande maggioranza della popolazione ebraica mondiale; è là che presero forma un proletariato e un movimento operaio ebraico; è là, all'incrocio tra tradizione e modernità, feudalesimo e capitalismo, antisemitismo ed emancipazione, che si precisarono i tratti di una nuova questione ebraica, fondata sulla dialettica nazionalità – assimilazione. E' soprattutto nei paesi dell'Europa centrale e nell'Impero russo che i marxisti affrontarono il problema ebraico e si posero alcune domande fondamentali: quali erano le radici storiche della questione ebraica? Gli ebrei erano una nazione o una casta? La storia riservava loro un avvenire in quanto ebrei o li conduceva all'assimilazione? Qual'era la natura dell'antisemitismo?
Né in Europa occidentale (in Francia, in Inghilterra o in Italia) né negli Stati Uniti (dove peraltro si ebbe un socialismo ebraico di una certa importanza) si sviluppò un dibattito marxista su questi problemi.
Sul piano cronologico, la delimitazione è tracciata dalla Shoah. Durante la Seconda guerra mondiale, il nazismo cancellò completamente la Yiddishland e i socialisti ebrei dalla carta dell'Europa (la loro ultima eroica manifestazione può essere considerata l'insurrezione del ghetto di Varsavia nel 1943), e da allora in avanti il centro di gravità del problema ebraico si spostò in Palestina, con l'affermazione del sionismo. Si tratta dunque di riportare all'attenzione un prezioso patrimonio teorico e pratico che è passato in secondo piano a causa dell'egemonia assunta sul mondo ebraico, a partire dalla seconda metà del Novecento, dal nazionalismo israeliano.
i Marxisti e La Questione Ebraica by Klaudiko Ilgabibich on Scribd
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